Questo Padiglione Italia non è stato pensato come una mostra - o almeno come la si intende generalmente - ma come un laboratorio di progettazione aperto, corale, partecipato e si, a tratti caotico, "la bottega del Verrocchio", così il catalogo e il logo. "Tutti e tre questi elementi hanno provato a rompere atteggiamenti precostituiti - afferma Melis - svelandone difetti e imperfezioni, senz'altro, ma generando un'interpretazione differente, anche dal punto di vista estetico, con un riferimento fortissimo al cyberpunk, agli anni novanta ed il postmoderno figurativo, ai movimenti radicali, l'high tech infettato dall'underground."

Trattandosi a tutti gli effetti di una piattaforma, è progettato come un ecosistema di isole, o meglio di comunità autonome. Un padiglione estremamente denso, stratificato, vagamente oscuro, in alcuni contenuti teorici proposti e in generale nei colori e nell'illuminazione. Una ridondanza voluta. Un assemblaggio dinamico, a spiccata connotazione distopica, di persone ed esperienze. "Visitarlo potrebbe essere un happening situazionista" dice il curatore.

Un approccio sistemico che si rispecchia anche nel catalogo, appendice teorica e strumento interpretativo di supporto essenziale all'approfondimento dei temi trattati. Che sono moltissimi oltre al principale, quello sul cambiamento climatico: Architectural Expatation, (A.Melis, B.Medas, P.Corrias, A.Maccanti) Dolomiti Care (G. D'Inca Levis), Decolonizing the built environment (RebelArchitette, A.Melis), DESIGN(ING) "dal cucchiaio alla città" (P. Di Nardo, F.Tosi), Architettura come Caregiver (A. Di Raimo, M.Perbellini), Sud Globale (P.Ruotolo), Università, agenzie di resilienza (M.Carta, P.Di Nardo), Storia di un Minuto (A.Gaiani, E.Giorgi, G.Incerti), Italian Best Practice (G.L.Melis, M.Baldocchi, B.Medas), Laboratorio Peccioli (I.Fruzzetti, n.Panizzi, L.Luperi), Ecologia Tacita (I.Paoletti), Resilienza Paesaggio e Arte (AC.Piras, E.Montibeller), Giardino delle Vergini (D.Pedrabissi), Arti creative ed Industriali (B.Medas, M.Battistoni, D.Hamdan, A. Lara-Hernandez), Padiglione Italia Virtuale (A.Melis, T.Kovac).

Alessandro Melis curatore del Padiglione Italia - 17. Mostra Internazionale di Architettura

TEMA&PROGETTO CURATORIALE

Partiamo dal punto di vista terminologico: la parola "resilienza", di per sé abusata ultimamente (anche se il curatore afferma che il suo saggio di partenza, dal titolo omonimo, risale al lontano 2013) e quella inglese, tecnica, sconosciuta "expatation" o cooptazione funzionale, che indica il modo in cui gli organismi riadattano in modo opportunista strutture già a disposizione per funzioni inedite (Stephen J.Gould e Elisabeth S.Vrba, 1982).

Un equilibrio precario, tra l'essere complesso e complicato. La via della semplificazione però non sembrava affatto quella corretta, poiché il rischio di banalizzare tematiche tanto grandi e sfaccettate è sempre dietro l'angolo. "Siamo consci di chiedere al visitatore uno sforzo importante" - afferma Melis - perché non abbiamo voluto rinunciare alla complessità di questi temi che sono al contempo specialistici e collettivi".

Il progetto curatoriale Comunità Resilienti si fonda sulla ferma convinzione che l'architettura debba contribuire in modo significativo al miglioramento della qualità della vita. Il suo principale obiettivo è dunque una riflessione intesa come valutazione delle possibili e necessarie trasformazioni per raggiungere una nuova armonia tra abitanti, ambiti produttivi ed ambienti urbani. A chi lo accusa di non aver in nessun modo affrontato il dirimente tema pandemico, facendo si che il topic restasse comunque il cambiamento climatico, Melis risponde che "si è trattato di una scelta deliberata e ragionata. Anche perché, pensateci bene, i due temi sono estremamente e intrinsecamente connessi: quando si parla di questione ambientale, si parla anche di eccessiva antropizzazione, di industria delle costruzioni che incide drammaticamente sull'inquinamento, di scomparsa delle fasce naturali di coesistenza tra ecosistemi e di fenomeni come quello, particolarmente citato negli ultimi mesi, dello spillover, cioè del salto interspecie. Le malattie sono causate direttamente da queste problematiche ambientali, la natura non incassa solamente, quando può passa - giustamente - al contrattacco, mostrandoci la nostra fragile fallibilità."

Ecco perché è fondamentale stringere un nuovo patto tra natura e artificio. La scienza ci aiuta a comprendere cosa sta accadendo, l'arte e l'architettura possono e devono aiutarci a promuovere azioni collettive concrete. Il progetto Comunità Resilienti, infatti, ipotizza un futuro più orientato alla resilienza come strumento di adattamento, non passivo ma costruttivo, ai continui cambiamenti ambientali dovuti alla crisi climatica. E così è spiegato anche il logo, a cura di Ercolani Bros / Dock Lab: un pugno artificial/umano che solo in sintonia con la natura/cefalopode può sopravvivere (che è poi l'unico modo per essere veramente resilienti).

Genesi del logo | Ecologia: allenza tra artificio e natura

ALLESTIMENTO

La traduzione in architettura dei principi di expatation è al centro del disegno espositivo a cura di Heliopolis21, che aspira a replicare la ridondanza e la variabilità degli elementi architettonici anche attraverso la diversità dei tanti soggetti che hanno partecipato al processo di progettazione.

14 sezioni in cui la disomogeneità estetica e la frammentazione tecnologica sono il risultato della diversità dei contributi e promuovono il concetto di "creative serendipidy".

L'allestimento del padiglione - "una giungla abitata da strane creature" - segue dei principi di coerenza rispetto al tema, prevedendo una riduzione delle emissioni di Co2 attraverso il riuso dei materiali e delle quinte sceniche della 58.Esposizione Internazionale d'Arte (2019) e una rilocalizzazione in forma permanente di tutto quello che verrà prodotto.

Un'opportunità unica non solo per mostrare opere coerenti con gli obiettivi della proposta, ma anche occasione pe studiare il ciclo di vita di una realizzazione in un contesto di resilienza. Inoltre qui è espresso fortissimo il tema dell'equità sociale: è il primo padiglione in cui il curatore ha preteso il gender balance, con numero pari di donne e uomini coinvolti, oppure nel numero di curatori, tanti nazionali quanti internazionali, a dimostrazione che la ricerca è un tema libero, interdisciplinare e trattato da diversi attori in diversi contesti. Ed unire le forze può essere solo che essere un fatto arricchente.

Padiglione Italia 2021 © danipuntoeffe

Padiglione Italia 2021 © danipuntoeffe

Padiglione Italia 2021 © danipuntoeffe

Padiglione Italia 2021 © Elisa Scapicchio

Padiglione Italia 2021 © Elisa Scapicchio

Padiglione Italia 2021 © Elisa Scapicchio

CATALOGO

Un totale di 11 volumi, si era forse mai visto?

Un'operazione editoriale a tratti ipertrofica, ma necessaria, perché molto diversi restano i layer di approfondimento e fruizione a tematiche tanto larghe quanto stringenti, e soprattutto universali. Frutto dello stesso approccio adottato per allestimento e visual, il catalogo - attualmente sono editi 3 volumi su 11, gli altri verranno rilasciati via via durante il semestre espositivo - è pensato dal team di D Editore come uno strumento interpretativo scalabile (i volumi sono acquistabili separatamente) ma soprattutto sostenibile. Infatti particolare attenzione è stata posta nel mettere in pratica processi e lavorazioni poco inquinanti. A partire dalla rilegatura, che utilizza il filo e pochissima colla, o la carta, scelta perché rispetta i criteri delle certificazioni FSC (ossia che utilizzano piantumazioni che vengono immediatamente sostituite), o l'inchiostro "di riciclo" che arriva direttamente dagli scarti degli inceneritori o il corpo del font che utilizza, a parità di lettura, un minor uso di inchiostro. Sono poi stati adottati alcuni piccoli escamotage per ulteriori quote di economia ecologica, come la scelta del formato (che ottimizza il "taglio" dei fogli stampati dalla macchina rilegatrice) sino al metodo di immagazzinamento (che prevede soluzioni di deumidificazione passive).

labiennale.org
comunitaresilienti.com
deditore.com
ercolanibros.com
heliopolis21.it

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#focus.biennale.architettura.2021 - 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia

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