I titoli universitari che consentono l'accesso all'esame di Stato per la professione di architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore, possono diventare abilitanti per l'esercizio della professione, previo superamento di una prova pratica con cui si conclude il corso di laurea e purché venga svolto un tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi.
Affinché le lauree che danno accesso alle professioni di architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore possano avere valore abilitante, annullando così l'esame di Stato, occorrerà un regolamento di delegificazione, ossia un decreto del Presidente della Repubblica, da emanare previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio di Stato e previo parere delle Commissioni parlamentari competenti in materia (che si pronunciano entro trenta giorni dalla richiesta). Dunque un iter piuttosto lungo.
Il Dpr sarà inoltre emanato su proposta del ministro dell'Università e della ricerca, di concerto con il ministro vigilante sull'Ordine, previa richiesta delle rappresentanze nazionali degli Ordini di riferimento; ovvero su iniziativa del medesimo ministro dell'Università e della ricerca, di concerto con il ministro vigilante, sentito il medesimo Ordine. In pratica, gli Ordini possono assumere l'iniziativa tramite specifica richiesta o, se ciò non accede, devono obbligatoriamente essere sentiti (si tratta di un parere obbligatorio ma non vincolante).
A prevedere la possibilità di rendere il titolo di laurea abilitante è il disegno di legge "Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti", presentato dal ministro, del governo Conte-bis, Gaetano Manfredi. Il 23 giugno il Ddl ha ricevuto il via libera (con modificazioni) dalla Camera. Ora il testo passa all'altro ramo del Parlamento. Il provvedimento ha subìto un iter accelerato dopo che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha puntato a dare valore abilitante ad alcuni titoli universitari al fine di semplificare le modalità di accesso all'esercizio di diverse professioni regolamentate.
IL TESTO DEL DDL APPROVATO ALLA CAMERA
Il testo, così come aveva fatto ingresso nelle Commissioni Giustizia e Cultura della Camera, prevedeva la possibilità di rendere abilitanti i soli titoli di accesso alle professioni di pianificatore, paesaggista e conservatore. Con la riscrittura dell'articolo quattro, tale possibilità è stata estesa anche al titolo di architetto.
Bisognerà ora attendere che il disegno di legge concluda il suo iter parlamentare (ora passa al Senato che lo esamina in prima lettura). Al termine dei passaggi parlamentari, se i contenuti confermeranno tali novità per gli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, potrà essere innescata la rivoluzione delle modalità di abilitazione all'esercizio delle professione.
Dopo l'innesco, saranno eventualmente i regolamenti il motore del cambiamento. Essi dovranno disciplinare gli esami finali dei corsi, prevedendo lo svolgimento di una prova pratica valutativa per il conseguimento delle lauree abilitanti, nonché le modalità di svolgimento del tirocinio pratico-valutativo il cui superamento sarà obbligatorio. I regolamenti dovranno anche disciplinare le modalità di svolgimento e di valutazione della prova pratica valutativa nonché la composizione della commissione giudicatrice. Quest'ultima dovrà essere integrata da professionisti di comprovata esperienza designati dagli ordini professionali.
Cnappc: «La legge è un progetto di investimento sulla formazione e la professione degli architetti»
Il Cnappc sembra intenzionato a cogliere l'innovazione, «L'esame di laurea diventerà coincidente con l'esame di stato, e quindi semplificherà e velocizzerà l'accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati, con un effettivo miglioramento qualitativo del titolo di studio universitario, grazie in particolare all'introduzione del tirocinio obbligatorio», scrive il Cnappc sul proprio sito in riferimento ai contenuti del provvedimento.
«Per il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, l'approvazione di questa legge rappresenterà non solo l'occasione per intervenire sul funzionamento del sistema universitario e sull'avvio all'esercizio della professione, ma anche un progetto di investimento sulla formazione e la professione degli architetti».
Stando alla nota del Cnappc, l'ok definitivo al provvedimento è atteso entro l'autunno.
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