Sarà posata l'11 luglio la prima pietra della Chiesa "Dio Padre Creatore", ultimo atto dell'ampio progetto per la Comunità del Siloe, iniziato nel 1999 da Edoardo Milesi & Archos a Cinigiano, Tribolone Poggi del Sasso, nella provincia di Grosseto,
Un edificio in equilibrio con il contesto, che, come sottolineato dal liturgista Roberto Tagliaferri, ricorderà "una grande tenda, alludendo a quella dell'Alleanza degli Ebrei nel deserto e della condizione viatrice della Chiesa".
Il progetto complessivo per la Comunità monastica di Siloe
Ispirato alle suggestioni dell'architettura Cistercense - che trae le proprie origini e fondamenta da conoscenze riferite al mondo della tradizione, trovando nell'universo simbolico il linguaggio più idoneo per esprimere la propria esigenza di assoluto - il progetto per la Comunità monastica di Siloe si articola sulla figura di un quadrato con i lati di circa 40 metri. Al suo interno, si distinguono l'area di culto, le attività ricettive associate ai servizi e la residenza dei monaci della Comunità.
Al centro trova spazio il chiostro, un quadrato di 14 metri per lato che ospita, a sud il refettorio, a est la sala capitolare e la sacrestia, a nord il volume della chiesa del monastero e a ovest gli uffici e la foresteria del pellegrino. A completare il complesso sono la Chiesa del Pellegrino e la Cappella della Luce.
© archivio archos
Una trama di percorsi collinari disegna l'impianto, in cui gli assi fondativi del monastero si identificano a partire dalla linea di mezzeria della Chiesa, che interseca a sua volta la linea generativa del chiostro.
Geometria e corrispondenze la fanno da padrone, dando vita alla coesistenza di diversi spazi che, per orientamento funzionale e configurazione formale, si integrano l'uno con l'altro, donando vitalità e chiarezza al monastero.
La parte più laica, costituita dalla biblioteca, dalle sale polifunzionali e dall'anfiteatro laico, convive con quella spirituale, declinata nelle residenze, nel refettorio, nella sala capitolare e nella chiesa.
Importante aspetto dell'intero progetto è il fattore gestionale: l'integrazione tra le forme architettoniche e l'utilizzo di energie passive da fonti energetiche naturali e rinnovabili, insieme all'impianto di fitodepurazione, consente al complesso di vivere a costo zero.
foto: © Mauro Davoli
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