Un fondo, con una dotazione complessiva di 123,5 milioni di euro, destinato a finanziare concorsi di progettazione e di idee con l'obiettivo di far fronte alla mancanza di progettualità nei comuni con meno di 30mila abitanti delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e in quelli delle aree interne del Paese. I concorsi come punto di partenza per creare un parco di progetti che possa aiutare i comuni ad intercettare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e beneficiare dell'avvio del ciclo di programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali e del Fondo sviluppo e coesione.
È quanto prevede il Dl 121 del 2021 ora all'esame delle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera per la conversione in legge. Il fondo è istituito nello stato di previsione del ministero dell'Economia per il successivo trasferimento all'Agenzia per la coesione territoriale.
Da quanto si legge nelle reazioni che accompagnano il provvedimento, l'obiettivo del fondo sarebbe duplice: da una parte si intende sopperire, nell'immediato, al deficit di progettualità locale prevalentemente imputabile alla carenza di personale tecnico presso gli enti locali medio piccoli; dall'altro si vogliono coinvolgere professionisti singoli e associati nell'individuazione di idee e progetti in modo da moltiplicare le energie e rendere diffuso e partecipato il processo di ripresa e resilienza.
QUALCHE DATO
(fonte: dossier di documentazione predisposto dai Servizi studi di Camera e Senato)
I comuni delle regioni del Mezzogiorno con popolazione inferiore a 30mila abitanti sono 2.422 (sulla base dei dati Istat, popolazione residente 2019); i comuni del Centro e del Nord classificati come aree interne nell'ambito della mappatura 2014-2020 sono 2.232.
Il fondo e la ripartizione delle risorse
Al fondo accedono tutti i comuni con popolazione complessiva inferiore a 30mila abitanti, ricompresi nelle regioni menzionate e nelle aree interne del Paese, sulla base delle classi demografiche. Dunque dei 123,5 milioni, circa 19,5 milioni sono destinati ai comuni fino a mille abitanti; per i comuni con popolazione compresa tra 1001 e 5mila abitanti le risorse disponibili sono pari a 43,2 milioni; tra 5001 e diecimila abitanti i fondi da distribuire sono pari a 24,5 milioni di euro e scendono a 21,7 per la fascia 10.001 e 20mila abitanti. Per i comuni tra 20.001 e 30mila abitanti sono a disposizione circa 8,7 milioni di euro. Per premialità destinate alle Unioni di comuni sono stanziati 5,9 milioni di euro.
Le risorse del fondo sono ripartite ai singoli enti beneficiari con Dpcm su proposta del ministero per il Sud e la Coesione territoriale, da adottarsi entro il 30 novembre 2021.
Concorsi entro sei mesi dal Dpcm
Le risorse sono impegnate dagli enti beneficiari mediante la messa a bando, entro e non oltre sei mesi dalla pubblicazione del decreto di riparto, anche per il tramite di società in house, di premi per l'acquisizione di proposte progettuali, secondo le procedure di evidenza pubblica previste dal Codice dei contratti per i concorsi di progettazione e di idee.
Il trasferimento delle risorse avviene dopo la pubblicazione del bando. Decorso il termine dei sei mesi, le risorse non impegnate sono restituite al Fondo e riassegnate ad altri enti beneficiari.
Il monitoraggio delle risorse, che spetta all'Agenzia per la coesione territoriale, avviene attraverso il sistema di cui al Dlgs. 229/2011. Ogni proposta progettuale acquisita dall'ente beneficiario che si traduce in impegno di spesa è identificata dal Codice unico di progetto (Cup).
Le finalità dei concorsi
Le proposte progettuali da ammettere al finanziamento devono essere coerenti con gli obiettivi del Piano per la ripresa e la resilienza o con gli obiettivi della programmazione Fsc 2021/2027, come definiti da apposite linee guida adottate entro il 30 ottobre 2021 dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale di concerto con il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.
I concorsi da candidare devono inoltre perseguire almeno una delle finalità indicate nel decreto legge. L'elenco ne contempla diverse: la transizione verde dell'economia locale, la trasformazione digitale dei servizi, la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, la coesione economica, l'occupazione, la produttività, la competitività, lo sviluppo turistico del territorio, la ricerca, l'innovazione sociale, la cura della salute e la resilienza economica, sociale e istituzionale a livello locale, nonché il miglioramento dei servizi per l'infanzia e di quelli tesi a fornire occasione di crescita professionale ai giovani.
Le proposte devono, inoltre, privilegiare la vocazione dei territori, individuare soluzioni compatibili con gli strumenti urbanistici regolatori generali o devono comunque essere agevolmente e celermente realizzabili, anche con modeste varianti, e comportare soluzioni a basso impatto ambientale, di recupero e valorizzazione del patrimonio esistente, di contrasto all'abusivismo, in ogni caso limitando il consumo di suolo.
Utilizzo dei progetti
Le proposte selezionate tramite concorso sono acquisite in proprietà dagli enti beneficiari e possono essere poste a base di successive procedure necessarie per la concreta realizzazione del progetto o utilizzate per la partecipazione degli enti beneficiari ad avvisi o altre procedure di evidenza pubblica attivate da altre amministrazioni nazionali o comunitarie.
Per lo sviluppo delle progettazioni che hanno a oggetto i lavori, l'ente beneficiario, se non decide di avvalersi dell'appalto integrato, «affida al vincitore la realizzazione dei successivi livelli di progettazione, con procedura negoziata senza bando, sempre che il soggetto sia in possesso, in proprio o mediante avvalimento, dei requisiti di capacità tecnico-professionale ed economica previsti nel bando in rapporto ai livelli progettuali da sviluppare».
Il supporto del Demanio
Il comune beneficiario, per garantire la qualità della progettazione e della conseguente realizzazione dell'intervento, può chiedere supporto alla Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici dell'Agenzia del Demanio.
Il bando tipo
L'Agenzia per la coesione territoriale, in collaborazione con l'Anac, dovrà predisporre, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Dl 121, un bando tipo da utilizzare per i concorsi da finanziare con l'apposito Fondo.
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