Il 9 novembre 1993 a Mostar l'esercito Croato-Bosniaco abbatteva con venti granate il Ponte Vecchio (Stari Most), creando un simbolo tangibile della divisione tra etinie, che prima della guerra avevano vissuto insieme anche grazie al collegamento garantito dal ponte. Il crollo, filmato da un cineamatore, disperse nelle acque del fiume gli oltre mille blocchi di pietra calcarea di cui era composto il ponte, polverizzando una delle opere riconosciute come patrimonio culturale dell'umanità.
Dopo nove anni di lavoro, il prossimo 23 luglio con una cerimonia ufficiale verrà inaugurato il ponte ricostruito, frutto della solidarietà di diversi paesi europei, dell'impegno di realtà quali l'UNESCO e il World Monument Fund e, naturalmente, dell'iniziativa del governo bosniaco. Il ponte venne costruito nel 1566 per consentire il passaggio delle truppe Ottomane dirette verso Vienna, ma non fu mai utilizzato per questo scopo. Lungo 28 metri e largo 20, con la sua silouhette slanciata e l'aspetto influenzato dalle antiche torri di pietra turche, fu per secoli il simbolo della città di Mostar.
Il progetto di ricostruzione, nato per riprodurre il ponte così com'era prima del conflitto nell'ex-Jugoslavia, ha consentito la scoperta di aspetti in precedenza ignorati riguardo alle tecniche utilizzate nel XVI secolo - e riproposte nell'intervento attuale. Si è appurato che il ponte era cavo all'interno e che i Turchi avevano adoperato piombo fuso per la costruzione. La struttura di pietra, dopo l'analisi condotta con l'ausilio del computer, si è materializzata soprattutto grazie all'apporto di numerosi artigiani che, pur essendo molto esperti, hanno seguito un corso preparatorio di sei mesi.
Questo si è reso necessario per modellare i blocchi di pietra del nuovo ponte (1088 come quelli del ponte distrutto), in modo che ognuno riproducesse fedelmente il corrispondente elemento originale perduto (ogni pietra riporterà il nome della persona che l'ha plasmata). Alcuni blocchi recuperati dalle acque del fiume sono stati a loro volta inseriti nella struttura: vecchie e nuove pietre hanno in comune il luogo d'origine, una miniera nel villaggio di Ortijes.
Immagini del ponte e dei lavori di ricostruzione:
www.gen-eng.florence.it/starimost/11_news/news_obj.htm
www.starimost.ba/
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