Progettato da Renzo Piano Building Workshop con TAMassociati e con la collaborazione di Milan Ingegneria per l'ingegneria strutturale, di Prisma Engineering per il progetto impiantistico, dello studio Franco e Simona Giorgetta, architetti del paesaggio e di GAE Engineering (per la sicurezza antincendio), Emergency Children's Hospital è un luogo d'eccezione, un centro di eccellenza della chirurga pediatrica in Uganda, a 1.200 metri di altitudine, non lontano dal lago Vittoria. Un progetto sostenibile a 360°, costruito secondo le modalità tradizionali con l'antica tecnica del pisé con la terra cruda di scavo da maestranze locali, che integra in copertura un impianto fotovoltaico per soddisfare parte del consumo energetico e che regala ai piccoli pazienti, e agli operatori, un grande giardino con 350 alberi.
Lia Piano, curatrice dell'opera insieme a Elena Spadavecchia nonché Direttrice dei Programmi Editoriali della Fondazione, ha impostato il volume con la precisa volontà di non nascondere nessun aspetto della genesi del complesso progetto. "Mi piace considerare questo lavoro come un archivio vivo, che diventa un libro, una mostra, accessibile a tutti", racconta lei stessa in una recente intervista su Repubblica.
Un'opera articolata non tanto, o non solo, per celebrare l'opera (meravigliosa) dell'architetto, quanto per portare alla luce un lavoro sinergico nato dalla visione di un sognatore, Gino Strada, e sviluppato con il contributo, il lavoro, le idee e i progetti di tutte le figure coinvolte.
Un "affinità elettiva" quella fra Renzo Piano e Gino Strada, nata in un momento "delicato e doloroso", la scomparsa di Teresa Sarti nel settembre 2009, che ha innestato una virtuosa collaborazione a più voci.
La monografia diventa così la narrazione di un progetto "corale", generata dalla sintesi di un percorso non lineare svelato in ogni sua parte dalla narrazione di tutti i partecipanti. Una storia che solitamente non trova spazio nei libri, ma che in questo caso ne diventa il principio, il focus e il motivo conduttore.
L'incipit è un'intervista a Renzo Piano da parte della figlia Lia dove l'architetto racconta il progetto. Da questa parte un racconto che si sviluppa fra documenti in cui emergono dubbi e ripensamenti, con schizzi e disegni che prendono forma per poi essere abbandonati o per mutare sotto l'influenza di nuove ispirazioni e di nuove informazioni, con modelli di studio, con testimonianze e annotazioni dal cantiere.
Il progetto viene raccontato dalle parole e dalle mani dei protagonisti, in una formula di estremo rispetto ormai nota in tutte le Monografie edite dalla Fondazione, perché, come sosteneva Gino Strada: "condividere i migliori risultati che abbiamo raggiunto è nostro dovere. Che si tratti di medicina, di chirurgia o di architettura".
L'idea della preparazione della monografia era già in essere prima della scomparsa di Gino Strada ma, quando purtroppo è venuto a mancare, la Fondazione ha deciso di pubblicarla "perché così avrebbe voluto Gino, andare avanti, sempre, con quella sua idea un po' folle di creare un ospedale scandalosamente bello" conclude Lia Piano.
Il materiale contenuto all'interno della monografia è davvero ricco:
- 132 pagine con 118 disegni, di cui 51 schizzi di Renzo Piano;
- 12 modelli delle diverse tappe del progetto;
- 57 fotografie del cantiere
- 33 immagini dell'ospedale finito.
Il formato della pubblicazione è quadrato, 28x28 cm. L'edizione è in italiano e in inglese.
Le monografie della Fondazione Renzo Piano
Dal 2007 la Fondazione Renzo Piano ha intrapreso la pubblicazione di una collana di monografie dedicate ai progetti di Renzo Piano e del Renzo Piano Building Workshop. I volumi, dodici a oggi, sono ideati, curati e realizzati dalla Fondazione.
La pubblicazione delle monografie è parallela al lavoro di riordino della documentazione relativa ai progetti e alla loro storia e consente di valorizzare disegni e schizzi in gran parte inediti. La genesi di ogni progetto è ricostruita cronologicamente, dalla prima visita al sito all'inaugurazione dell'edificio, attraverso schizzi, disegni, modelli, annotazioni e ricordi di cantiere dell'architetto e dei protagonisti, con interviste e testimonianze.
Le monografie della Fondazione, curate personalmente da Lia Piano, si propongono come "taccuini di viaggio che accompagnano il lettore in ogni fase di quella straordinaria avventura che è il costruire un edificio".
Le pubblicazioni della Fondazione, in doppia lingua, sono in vendita presso le migliori librerie e distribuiti da Messaggerie Libri, Libro Co. Italia, e Bookport Associates.
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