Una nuova iniezione di risorse per il fondo nato per aiutare i Comuni a demolire le opere abusive, Nuovi stanziamenti per la rigenerazione urbana dei piccoli comuni e per combattere lo spopolamento delle aree interne. Sono alcune delle misure contenute nella legge di Bilancio 2022 in vigore dal 1° gennaio. Diverse le misure per la messa in sicurezza del territorio, la manutenzione di strade, ponti e viadotti e per la prevenzione sismica.
Rigenerazione urbana nei piccoli Comuni
Complessivi 300 milioni di euro sono destinati (per il 2022) alla rigenerazione urbana di comuni con popolazione inferiore a 15mila abitanti. I Comuni possono presentare domanda anche in forma associata, comprendendo una popolazione superiore a 15mila abitanti. Possono accedere ai fondi anche i grandi Comuni che non sono riusciti a beneficiare degli 8,5 miliardi messi a disposizione dalla legge di Bilancio 2020.
Possono essere finanziati: interventi di manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche, la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire, interventi volti al miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. Sono compresi gli interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici finalizzati allo sviluppo di servizi sociali e culturali, educativi e didattici o alla promozione delle attività culturali e sportive. Sono finanziabili anche interventi a favore della mobilità' sostenibile.
In tema di rigenerazione urbana si veda anche:
• Smart cities e rigenerazione urbana: 2,5 miliardi per le periferie delle città metropolitane nel Dl Pnrr
• In "Gazzetta" il Dpcm che sblocca il Piano di rigenerazione urbana da 8,5 miliardi
Più risorse per la demolizione di opere abusive
Il Fondo per la demolizione delle opere abusive viene incrementato di 2 miliardi per ciascuno degli anni 2022 e 2023. Istituito presso il ministero delle Infrastrutture, il Fondo - va ricordato - è finalizzato all'erogazione di contributi ai Comuni per l'integrazione delle risorse necessarie alla demolizione di opere abusive,
La prevenzione del rischio sismico
Viene rifinanziato per complessivi 200 milioni di euro (periodo 2024-2029), il fondo per la prevenzione del rischio sismico. Le risorse sono destinate a interventi di prevenzione strutturale su edifici e infrastrutture di interesse strategico per le finalità della protezione civile e per studi di microzonazione sismica e analisi della condizione limite per l'emergenza.
Più risorse agli enti locali per i progetti di messa in sicurezza del territorio
Rispetto alla Manovra 2020, la legge di Bilancio del 2022 incrementa l'importo dei contributi che possono essere assegnati agli enti locali per aiutarli a far fronte alle spese di progettazione definitiva ed esecutiva finalizzata all'esecuzione di interventi di messa in sicurezza del territorio.
Per il 2022 le risorse passano da 170 a 320 milioni, quelle per il 2023 da 200 a 350 milioni di euro. Viene stabilito un ordine di priorità per l'assegnazione delle risorse, che vede in prima linea le opere pubbliche da eseguire nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), seguite dagli interventi di messa in sicurezza nei territori a rischio idrogeologico e quelli per riqualificazione di ponti e viadotti. Al quarto posto dell'ordine di priorità figurano gli interventi di messa in sicurezza e di efficientamento energetico di edifici pubblici, in particolare delle scuole.
Valorizzazione dei piccoli borghi e delle aree interne
Per provare a contrastare la desertificazione commerciale e lo spopolamento delle aree interne nascono alcune misure volte ad incentivare l'insediamento di attività artigianali e di commercio al dettaglio all'interno dei piccoli borghi (fino a 500 abitanti). Lo Stato, le regioni, le province autonome e gli enti locali possono concedere in comodato beni immobili di loro proprietà, non utilizzati per fini istituzionali, agli esercenti l'attività di commercio al dettaglio e agli artigiani. Il comodato ha una durata massima di dieci anni, nel corso dei quali il comodatario ha l'onere di effettuare sull'immobile, a proprie cura e spese, gli interventi di manutenzione e gli altri interventi necessari a mantenere la funzionalità dell'immobile.
La legge di Bilancio incrementa di 50 milioni di euro le risorse, già previste dal Piano nazionale complementare alla programmazione del Pnrr, per la messa in sicurezza e la manutenzione straordinaria delle strade delle aree interne del Paese. I 50 milioni si aggiungono, dunque, ai 300 stanziati, per gli anni 2021 - 2026.
Fondo per lo sviluppo delle montagne
Nasce il fondo per lo sviluppo delle montagne con una dotazione di 100 milioni per il 2022 e 200 milioni a partire dal 2023. L'obiettivo è promuovere interventi per la salvaguardia e la valorizzazione della montagna. come: iniziative per ridurre lo spopolamento, progetti finalizzati alla salvaguardia dell'ambiente, interventi di carattere socio-economico a favore delle persone residenti nelle aree montane. Sono incluse misure di sostegno a favore dei Comuni totalmente o parzialmente montani.
Messa in sicurezza di ponti e viadotti
Nuova iniezione di risorse per il fondo destinato alla messa in sicurezza di ponti e viadotti che contava su una dotazione di 600 milioni di euro per gli anni 2021-23, Più nel dettaglio, vengono previste ulteriori risorse pari a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e 300 milioni annui a partire dal 2026.
Risorse per opere idrauliche
Viene istituito, presso il ministero dell'Economia, un fondo per il finanziamento di progetti per interventi su opere idrauliche esistenti e per il recupero e il miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici. La dotazione è di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024.
Due miliardi aggiuntivi per l'edilizia sanitaria
Vengono incrementate di due miliardi le risorse destinate agli interventi di edilizia sanitaria e all'ammodernamento tecnologico degli ospedali. I due miliardi sono spalmati negli anni 2024 - 2035 (30 milioni per il 2025, 200 milioni annui dal 2026 al 2034 e 150 milioni per il 2035). Le regioni e le provincie autonome potranno beneficiare anche delle risorse messe a disposizione dal Pnrr. Come si legge dalla documentazione di studio elaborata dalla Camera dei Deputati, «complessivamente per il triennio 2022-2024 le risorse in materia sono pari a 1.310 milioni per il 2022, 1.505 milioni per il 2023 e 1.355 milioni per il 2024».
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