Stanziati 2,7 miliardi, aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla manovra 2020, per la manutenzione, l'efficientamento e la costruzione di nuove scuole. Previste risorse anche per l'installazione di impianti di ventilazione meccanica controllata nelle scuole. Nascono i livelli essenziali di prestazione per gli asili nido, con l'obiettivo di potenziarli e ridurre il divario dei servizi offerti da Nord a Sud, Isole comprese, L'obiettivo: raggiungere nel 2027 il livello minimo garantito del 33% di posti (incluso il servizio privato) per ciascun Comune o bacino territoriale. Sono le novità in materia di scuola previste dalla legge di Bilancio 2022.
2,7 miliardi aggiuntivi per la manutenzione e la costruzione di scuole
Vengono incrementati gli stanziamenti, già previsti dalla Manovra 2020, destinati alla manutenzione straordinaria, alla messa in sicurezza, all'efficientamento, al cablaggio delle scuole e alla costruzione di nuovi edifici scolastici. Ne beneficiano provincie e città metropolitane. Gli stanziamenti vengono incrementati per gli anni al 2029 e resi stabili fino al 2036. In totale le risorse aggiuntive ammontano a 2,7 miliardi di euro, di cui 400 milioni annui dal 2032 al 2036.
I criteri di riparto e le modalità di utilizzo delle risorse da spendere entro il 2029 saranno decisi con un Dpcm da emanare entro il 30 giugno 2022.
Ventilazione meccanica controllata nelle scuole
Con una modifica apportata dal Senato, la legge di Bilancio 2022 inserisce l'installazione di impianti per la ventilazione meccanica controllata per il recupero del calore tra gli interventi che possono beneficiare delle risorse del fondo per l'emergenza Covid per l'anno scolastico 2021/22.
Arrivano i Lep per gli asili nido
La legge di Bilancio ha previsto di destinare alle regioni a statuto ordinario, alla Sicilia e alla Sardegna le risorse finalizzate a incrementare il numero di posti disponibili negli asili nido, fino a raggiungere nel 2027 il livello minimo garantito del 33% di posti (incluso il servizio privato) per ciascun Comune o bacino territoriale, in rapporto alla popolazione di età compresa tra i 3 e i 36 mesi.
Come viene spiegato in una nota del ministero per il Sud e la Coesione territoriale, la disponibilità aumenterà gradualmente di anno in anno: inizialmente solo i territori con un servizio inferiore al 28,88% potranno accedere alle risorse disponibili. Quando tutti i Comuni svantaggiati avranno raggiunto tale soglia, gli investimenti si allargheranno progressivamente anche ad altri, individuando nuovi target parziali, finché tutti avranno raggiunto la quota minima del 33% di posti, indicata come obiettivo anche dall'Unione Europea. Le risorse previste a questo scopo sono pari a 120 milioni di euro per il 2022, 175 milioni per il 2023, 230 milioni per il 2024, 300 milioni per il 2025, 450 milioni per il 2026 e 1.100 milioni a decorrere dal 2027.
Le nuove misure, dunque, fanno riferimento ai Livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Vengono cioè definite, per gli asili nido, le prestazioni che lo Stato deve garantire in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, in modo da garantire il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini.
«Per quanto riguarda in particolare i servizi alla prima infanzia - viene specificato nel comunicato del ministero per il Sud - , l'introduzione dei Lep assume ancora più importanza se letta insieme agli investimenti che sono previsti all'interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza: si tratta di 4,6 miliardi di euro (dei quali 2,7 riservati al Mezzogiorno) a favore del piano per la costruzione o la riqualificazione di asili nido e scuole dell'infanzia. Per semplificare: il Pnrr si occupa degli edifici, la legge di Bilancio finanzia le spese per il personale da assumere».
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