Il Consiglio nazionale degli Architetti ha chiesto al Ministero dell'Università e della ricerca l'avvio di un tavolo tecnico per l'istituzione delle lauree abilitanti, è quanto si legge in una nota a firma di Paolo Malara, responsabile del dipartimento Università, tirocini ed esami di stato del Cnappc. «Il Cnappc sta avviando un percorso di confronto e condivisione con le rappresentanze professionali interessate, con l'Università, il MUR e il Ministero della Giustizia per la stesura dei regolamenti», continua la nota.
Si iniziano a muovere i primi passi sulla strada dell'abolizione dell'esame di Stato per gli architetti, che potrà essere rimpiazzato da una prova pratica a conclusione del corso di laurea, purché venga svolto anche un tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi. Si tratta di un'innovazione innescata dalla legge sulle "Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti" approvata dal Parlamento lo scorso ottobre e pubblicata in Gazzetta ufficiale con il numero 163.
Certo, il percorso non è breve. Affinché l'abolizione dell'esame di Stato diventi realtà, occorre un regolamento di delegificazione, ossia un decreto del Presidente della Repubblica, da emanare previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio di Stato e previo parere delle Commissioni parlamentari competenti in materia (che si pronunciano entro trenta giorni dalla richiesta).
Il Dpr però, può essere sollecitato su iniziativa dei Consigli nazionali. E, quello degli Architetti non ha perso tempo. Il Dpr sarà inoltre emanato su proposta del ministro dell'Università e della ricerca, di concerto con il ministro vigilante sull'Ordine, ossia il ministero della Giustizia.
«La Legge - scrive ancora Malara - è una importante opportunità per intervenire su funzionamento e organizzazione degli Esami di Stato che, ora, a ridosso della laurea e senza essere preceduto da un adeguato Tirocinio, non rappresentano una verifica delle competenze professionali. Rappresenta, inoltre, una occasione di investimento sulla formazione e su un nuovo rapporto tra formazione e pratica professionale che incrementi conoscenze, competenze e abilità».
Ovviamente, tutto il nuovo percorso abilitante andrà riscritto e riorganizzato. Per questo più regolamenti dovranno disciplinare gli esami finali dei corsi, prevedendo lo svolgimento della prova pratica valutativa per il conseguimento delle lauree abilitanti, nonché le modalità di svolgimento del tirocinio, il cui superamento sarà obbligatorio.
I regolamenti dovranno anche disciplinare le modalità di svolgimento e di valutazione della prova pratica valutativa nonché la composizione della commissione giudicatrice. Quest'ultima dovrà essere integrata da professionisti di comprovata esperienza designati dagli ordini professionali.
La stesura dei regolamenti dovrebbe avvenire con l'istituzione di un tavolo tecnico presso il ministero della Giustizia con la partecipazione anche delle rappresentanze del Consiglio universitario nazionale e della Conferenza dei Rettori. Con una circolare dello scorso dicembre, anche il Consiglio nazionale degli Ingegneri ha fatto sapere di aver avviato la procedura per arrivare al traguardo della laurea abilitante.
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