Sono in arrivo due modifiche importanti al Superbonus. Si tratta di una proroga per la maxi-detrazione applicata alle case unifamilari e la possibilità di cessione del credito dalla banca al correntista anche prima del quarto passaggio. A riferirlo è il ministro dell'Economia, Daniele Franco in risposta ad un question-time alla Camera dei Deputati.
«Si ritiene che l'impegno per il Governo a prorogare oltre il 30 giugno 2022 i termini per il raggiungimento del 30 per cento dei lavori per le case unifamiliari e le villette per accedere al superbonus 110 per cento non presenti particolari criticità e che, pertanto, non vi siano impedimenti alla sua approvazione in un prossimo veicolo legislativo», ha assicurato il ministro.
Attualmente per le ville unifamiliari e alle unità indipendenti con accesso autonomo, il Superbonus al 110% si ferma al 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuativi lavori per almeno il 30% dell'intervento complessivo.
Apertura anche sulle cessioni banca-correntista già prima del quarto passaggio. «Per quanto riguarda la possibilità di consentire sempre la cessione banca-correntista e non solo al quarto passaggio, tale ulteriore previsione verrà introdotta dal Governo in un prossimo intervento normativo. Le nuove disposizioni dovrebbero prevedere che il correntista che acquista il credito in banca non possa, però, a sua volta effettuare ulteriori cessioni», ha continuato Daniele Franco.
Va ricordato che con la conversione del Dl Energia, le possibilità di cessione, relativamente al Superbonus e ai bonus cosiddetti minori, sono diventate quattro. O meglio diventeranno quattro, in quanto la misura sarà operativa con l'entrata in vigore della legge di conversione del Dl 17 del 2022, attesa in Gazzetta ufficiale per la pubblicazione. Tale legge prevede che, esaurite le tre possibilità di cessione, di cui due in modalità "controllata", ossia effettuate solo verso le banche, le imprese di assicurazione o gli intermediari finanziari, ci sia un'ulteriore possibilità di cessione del credito da parte delle sole banche, già cessionarie di crediti di imposta, ed esclusivamente in favore dei propri correntisti.
Il ministro è stato anche invitato a rispondere sulla possibilità di intervenire sul divieto di cessione frazionata. «Con riferimento alla possibilità di depotenziare il divieto di cessione frazionata - ha aggiunto il ministro -, si osserva che la normativa vigente già consente, dopo la prima comunicazione di esercizio dell'opzione, di cedere o di compensare le singole annualità di cui il credito si compone anche riferite al singolo beneficiario, purché la singola annualità non venga ulteriormente frazionata in un momento successivo. La reintroduzione della possibilità di cedere parzialmente il credito senza alcun limite di frazionamento è invece incompatibile con l'attribuzione di un codice identificativo univoco al credito ceduto, prevista dall'attuale normativa».
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