A circa 5 anni dalla conclusione del concorso internazionale di progettazione, è stata inaugurata oggi, 16 giugno, la nuova sede meneghina del Gruppo Cap, l'azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. Il progetto, appunto vincitore del concorso di progettazione (conclusosi a luglio 2017), è dello studio di Bolzano Claudio Lucchin e Architetti Associati. Il progetto degli interni e degli arredi è di Alterstudio Partners.
Un edificio a emissioni zero, che per la sua forma ricorda un'arca con la prua sollevata da terra. Un'arca ispirata a Mondrian. L'edificio, si sviluppa orizzontalmente e, nel punto in cui si solleva da terra, lascia spazio al suolo per una piazza pubblica (da completare), consentendo l'accesso diretto, senza barriere, ai suoi spazi interni.
«Non è solo un edificio architettonicamente interessante, ma un palazzo che parla della condizione umana, spiega Claudio Lucchin. Parla dell'acqua, che ci permette la vita, del fuoco, che allude alla nostra capacità tecnica, e della nostra grande flessibilità cognitiva, che ci ha permesso di superare le grandi sfide che l'ambiente ha posto all'uomo nel suo lungo percorso di vita sulla terra».
«La nostra nuova sede vuole essere un punto di riferimento per tutto il quartiere che ci ospita», commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. «Oltre a simboleggiare l'identità dell'azienda - prosegue -, vuole anche essere un esempio del nostro impegno quotidiano nel costruire ogni giorno il mondo di domani secondo i principi di innovazione, di resilienza e di sensibilità per le esigenze dei cittadini che guidano la nostra attività. Ecco perché abbiamo voluto un edificio privo di barriere fisiche e visuali, che dialoga costantemente con la città i suoi abitanti. Oggi è solo il primo di una serie di appuntamenti e iniziative che saranno ospitati negli spazi dell'arca e nella piazza che presto sorgerà».
L'involucro esterno - fa sapere l'azienda - è realizzato in pietra lavica da una colata del 1600 e sono stati installati 422 pannelli solari in grado di garantire quasi il 70% dell'autonomia energetica. Il sistema di riscaldamento e raffreddamento è realizzato grazie ad un impianto che utilizza l'acqua di prima falda o le acque meteoriche opportunamente filtrate (al fine di evitare l'impiego della preziosa acqua potabile), con una termoregolazione ad aria controllata che consente di gestire le temperature.
L'involucro è bucato da 430 finestre a nastro a motivo ortogonale, una diversa dall'altra, distribuite in modo irregolare, che richiamano da un lato la conformazione dei canali e delle reti idriche che caratterizzano il territorio metropolitano e dall'altro le suggestioni di una delle opere più iconiche di Piet Mondrian: Compositie in Lijn.
La luce naturale si diffonde attraverso le forature di facciata, mentre una serie di pozzi di luce di ampie dimensioni permette la connessione visiva tra i piani e la penetrazione della luce nell'area centrale dell'edificio. Grazie a queste e ad altre scelte architettoniche e ingegneristiche - riferisce sempre l'azienda - l'headquarters ha già ottenuto la certificazione "Net zero Energy Buildings" collocandosi, inoltre, in classe Gold della certificazione Leed.
La nuova sede ospita circa 500 persone e oltre a open space e uffici, comprende un bar caffetteria, un auditorium con una capienza di 200 persone, uno spazio espositivo, che ospiteranno iniziative e momenti rivolti anche ai cittadini, un asilo nido non esclusivamente aziendale, una biblioteca e una grande piazza aperta alla cittadinanza. Sempre a settembre sarà operativo anche il bar caffetteria Arca con giardino, anch'esso aperto al pubblico.
Avviati nell'ottobre 2018, i lavori - eseguiti dall'impresa Cmb, società cooperativa Muratori e Braccianti - sono stati accompagnati da una serie di iniziative informative per il quartiere e da un programma di riqualificazione urbana della zona che circonda via Rimini. Nel segno della condivisione e dell'inclusione, è stato avviato un progetto, guidato da Super, il festival delle periferie e in collaborazione con NoiCoop, (Consorzio Cooperative Lavoratori), di partecipazione degli abitanti del quartiere, che ha puntato a coinvolgere gruppi informali, reti, singoli individui attivi e associazioni per ricostruire insieme tutti gli spazi intorno alla nuova sede. Gruppo Cap - si apprende da una nota - sta lavorando insieme ad artisti, architetti, paesaggisti e urbanisti per realizzare alcuni interventi sugli spazi circostanti.
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