Le banche potranno cedere il credito, non più ai soli clienti "professionali", ma a tutti i soggetti loro clienti, quindi a società, professionisti e partite Iva, con la sola eccezione dei consumatori. Arriva con la conversione del Dl Aiuti l'ennesima correzione al meccanismo della cessione dei crediti per il Superbonus e i cosiddetti bonus "minori".
La novità è stata inserita alla Camera ed è destinata a diventare legge. Il disegno di legge di conversione è ora approdato al Senato per un velocissimo esame che non lascia spazio a ulteriori correzioni: il Dl Aiuti, pena la decadenza, deve, infatti, essere convertito entro il 16 luglio.
Aggiornamento del 14 luglio, ore 16:00
Il Dl Aiuti è stato licenziato definitivamente dal Senato, con voto di fiducia. Diventa così legge. Si attende ora la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ecco una sintesi di tutte le novità su edilizia, rinnovabili, caro-materiali e altro contenute nel provvedimento
Per il Superbonus e per i cosiddetti bonus "minori", le banche (o le società appartenenti ad un gruppo bancario) potranno sempre cedere il credito acquisito a favore di soggetti, diversi dai consumatori o utenti, che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa o con la capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione. Nel novero di "consumatori o utenti" viene precisato nel dossier elaborato dal Centro studi della Camera rientrano le «persone fisiche che agiscono per scopi estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale». Dunque, la cessione banca-correntista è possibile verso società, professionisti e partite Iva, ad esclusione dei soli consumatori.
Con la legge di conversione del Dl Aiuti si corregge dunque quanto aveva stabilito il Dl stesso. Il decreto Aiuti - va ricordato - aveva introdotto la possibilità, per le banche, di cedere al cliente correntista il credito acquisito senza che ciò dovesse avvenire esauriti i primi tre passaggi. Il cliente cui cedere il credito doveva però essere necessariamente un cliente cosiddetto "professionale", come: un'altra banca, fondi pensione, imprese di grandi dimensioni, imprese di assicurazione e gli investitori istituzionali.
Rispetto al Dl, la possibilità di consentire sempre la cessione banca-correntista, e non solo al quarto passaggio, resta valida, e al contempo viene allargata la platea dei cessionari, in quanto il credito può essere trasferito non più ai soli clienti professionali, bensì, come si diceva, a società, professionisti e partite Iva, escludendo i consumatori.
La nuova misura, che dunque amplia le possibilità di cessione per le banche, è retroattiva, ma non lo è illimitatamente: si applica alle comunicazioni relative alla prima cessione inviate all'Agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022.
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