Come possono agire i titolari di uno studio per trasmettere ai loro collaboratori tecniche e conoscenze costruttive?
Niente di meglio di un workshop di gruppo per coinvolgere tutti nella realizzazione di un progetto!
È stata questa l'idea di Luca Scardulla e Federico Robbiano, fondatori di llabb, che, mossi dal desiderio di insegnare le loro conoscenze di falegnameria (acquisite negli anni che hanno preceduto l'apertura dello studio), hanno organizzato un laboratorio condiviso per realizzare una piccola cabina di contemplazione del paesaggio in Val Trebbia, nel cuore dell'Appennino tra Liguria ed Emilia.
The Hermitage, questo il nome scelto, nasce infatti dalla sperimentazione di un sistema semplice e modulare, realizzato completamente in legno e montato completamente a secco, per rispondere ad esigenze minime ambientali e sociali a partire dalla dimensione minima e dalla relazione con la natura.
foto: ©Anna Positano, ©Gaia Cambiaggi Studio Campo
Il progetto, ispirato dalle case da tè giapponesi e dalle cabin che si incontrano nei boschi scandinavi, esplora un'idea di spazio e di ambiente per la contemplazione e l'introspezione. Una superficie di soli 12 mq, che si espande nella vista del paesaggio rielaborando temi modernisti alla ricerca di flessibilità, come studio, rifugio, sala da tè o piccola struttura ricettiva.
«Abbiamo dedicato un'attenzione particolare alla progettazione dello spazio interno». - racconta Federico Robbiano - «Minimale e flessibile, con l'ampia parete vetrata prospiciente la terrazza, lo spazio risulta leggero e contemplativo. Il gioco tra diversi piani offre la possibilità di gestire al meglio gli spazi di immagazzinamento e i vani tecnici, contribuendo al contempo alla definizione di un ambiente armonioso».
L'arte del fare e l'esperienza artigianale, imparata da autodidatti in un garage di Genova convertito in falegnameria, trova qui massima espressione, palesata nell'attenzione alla dimensione costruttiva e alla cura del dettaglio.
foto: ©Anna Positano, ©Gaia Cambiaggi Studio Campo
Semplicità modulare e posizione privilegiata
La piccola cabina di contemplazione si raggiunge dall'alto. Il parallelepipedo, staccato da terra e posizionato perpendicolarmente al declivio, si identifica a partite dalla sua parte posteriore, esposta a nord-ovest, mostrando solo la porta d'ingresso, evidenziata da un imbotto pronunciato e resa accessibile per mezzo di una passerella.
La piccola costruzione appare rivestita su tre lati con tavole multistrato organizzate in corsi orizzontali, mentre il quarto, opposto all'ingresso ed esposto quindi a sud est, si apre alla vallata grazie alla grande vetrata a tutta altezza divisa in quattro parti, una delle quali apribile verso la terrazza, sormontata da un brise soleil, che definisce l'estensione dello spazio interno.
«La semplice modularità rende la struttura facilmente scalabile e declinabile in diverse composizioni» - spiega Luca Scardulla per far comprendere il significato progetto - «L'elementarità costruttiva, il minimo impatto sul territorio e l'utilizzo di materiali naturali facilmente reperibili localmente permettono l'installazione nel rispetto del contesto naturale in cui simili costruzioni potranno essere installate. Questi Hermitage rimettono l'essere umano in contatto con la natura alleggerendo il carico di antropizzazione che caratterizza l'attività edilizia».
Al livello del pavimento e sulla sommità della costruzione corrono ininterrotte, in aggetto rispetto alle pareti, delle alte cornici che delimitano la composizione. Il piano d'ingresso appare, invece, contrappuntato da un piano d'appoggio che segue la linearità dell'intera parete di destra e che, nell'accompagnare lo sguardo del visitatore verso l'esterno, funge da seduta, da scrivania e da contenitore.
La terza e ultima quota, alla quale si scende dopo avere attraversato l'ingresso, è quella che definisce la superficie più ampia, estesa alla terrazza. La parete che divide un piccolo e essenziale bagno di servizio dal resto dell'ambiente interno ospita, invece, un letto a ribalta.
foto: ©Anna Positano, ©Gaia Cambiaggi Studio Campo
La costruzione
Pareti, solaio e soffitto, preassemblati, sono composti da pannelli in multistrato marino di okumè, legno scelto per la sua resistenza agli agenti atmosferici.
Le facciate sono fissate su listelli distanziatori, così da realizzare una camera d'aria tra la facciata e le pareti per aumentare le performance di isolamento. Il tetto, in lamiera grecata, vede l'installazione di due pannelli fotovoltaici, collegati a una batteria di accumulo.
Il prototipo è stato progettato per essere totalmente off-grid, con un wc compostabile e taniche d'acqua, ma la struttura può essere facilmente collegata a un sistema fognario e alla rete idrica.
Spazi minimi studiati nel dettaglio e nel rispetto della natura che rendono la piccola architettura un rifugio abitabile di benessere, reso ancor più accattivante durante la stagione estiva grazie alla luce solare che, penetrando all'interno, produce una molteplicità di giochi di luce e ombra nei diversi momenti della giornata.
foto: ©Anna Positano, ©Gaia Cambiaggi Studio Campo
foto: ©Anna Positano, ©Gaia Cambiaggi Studio Campo
CREDITI DI PROGETTO
Nome del progetto: The Hermitage
Luogo: Val Trebbia
Progetto architettonico: llabb | www.llabb.eu
Team di progetto: Federico Robbiano e Luca Scardulla con Alberto Righetti e Simone Camera
Committente: privato
Calendario: Progetto: aprile - luglio 2021 | Inizio cantiere: 1 agosto 2021 | Fine cantiere: 15 agosto 2021
Dati dimensionali: Superficie interna coperta: 10,5 mq • Terrazza: 4 mq • Altezza volume: 3 m • Altezza interna 2,4 m • Altezza terrazza da terreno: circa 3 m • Larghezza volume: 3,15 m • Lunghezza volume: 5,5 m
Materiali: 70 pannelli di multistrato di Okoumè, spessore variabile (15mm, 20mm, 30mm) • Circa 2 tonnellate di legno Assenza totale di cemento (nessuna impronta impermeabile a terra)
Foto: ©Anna Positano, ©Gaia Cambiaggi Studio Campo
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