Questa è una storia di solidarietà, resa possibile grazie alla convenzione urbanistica per il recupero della storica cascina nel quartiere Adriano-Crescenzago tra il Comune di Milano e l'Associazione Speranza oltre noi e, soprattutto, alla collaborazione e alla sinergia tra un gruppo di famiglie con fragilità, Fondazione Casa della carità e il sostegno economico di privati e donazioni.
Ispirato al "Dopo di noi" - il testo di legge entrato in vigore il 25 giugno 2016 per tutelare i diritti dei disabili gravi rimasti privi del sostegno familiare - il progetto SON Cascina San Carlo, firmato dallo studio B22 di Milano, costruisce fisicamente e metaforicamente un villaggio solidale all'interno del quartiere milanese, un luogo di partecipazione attiva pensato per intessere relazioni e creare occasioni di incontro con la diversità e la fragilità, mirando a una crescita collettiva della comunità locale.
foto: © Simone Marcolin
Testimonianza del passato agricolo di Crescenzago, Cascina San Carlo fu costruita nel 1915 al centro di ampi appezzamenti di "marcita", tecnica colturale tipica della Pianura Padana. Negli anni Sessanta - a seguito dello sfruttamento delle risorse acquifere da parte dei grandi complessi industriali della Magneti Marelli e della Falck - entrò in crisi e, negli anni Ottanta, con l'abbandono dei campi e la cessione delle aree per la realizzazione del primo nucleo di espansione del quartiere Adriano, la cascina venne indicata come edificio da demolire, direttiva prontamente stoppata dagli abitanti.
foto storica Cascina San Carlo, 1930
Un progetto partecipato che, in soli due anni di cantiere ha dato forma a una nuova dimensione abitativa, con al centro la residenza sociale e i servizi annessi per ospitare percorsi verso l'autonomia dei suoi ospiti.
Il quartiere Adriano si arricchisce così di nuovi spazi aperti alla collettività, tra i quali un padiglione aperto ad attività civiche e pubbliche e le sedi delle associazioni SON e Amici Casa della carità, ospitate proprio all'interno della vecchia cascina opportunamente restaurata.
Il risultato è un perfetto dialogo tra edifici e paesaggio, che conserva i tratti della storia ma si proietta nel futuro, "con l'obiettivo - racconta Stefano Tropea, fondatore dello studio - di creare un ambiente inclusivo, ma anche un landmark discreto che alla sera, come una lanterna, si rende visibile al quartiere".
Ad affiancare B22, l'architetto e urbanista Carlo Venegoni, project manager attivo in progetti culturali e artistici in aree marginali, responsabile dell'iter urbanistico che ha portato alla stipula della convenzione tra SON e il Comune di Milano.
"Abbiamo voluto mantenere la memoria" - spiega Venegoli - "ma innestando funzioni e usi con vocazione sociale e pubblica, in un quartiere storicamente carente di servizi e in cui le trasformazioni degli ultimi decenni hanno lasciato cicatrici e sviluppi irrisolti".
Anche l'aspetto della sostenibilità gioca, infatti, un ruolo fondamentale nel progetto: una porzione di terreno pubblico adiacente alla Cascina e abbandonata dagli Novanta, è stata bonificata e verrà restituita alla città insieme a quaranta nuovi alberi.
foto: © Simone Marcolin
Tra restauro e nuovi volumi
Materiali, forme e colori sono il frutto di un'attenta ricerca sulla domesticità dei luoghi, estesa agli aspetti percettivi legati alle disabilità cognitive.
Dal punto di vista distributivo, i due volumi di nuova costruzione ospitano coppie di appartamenti per genitori e figli con fragilità cognitive dove, al primo piano, in grandi lucernari orientati verso il parco, sono destinati gli spazi per i caregivers.
La cascina, insieme al nuovo padiglione, sono invece dedicati alle sedi delle due associazioni impegnate nella promozione di attività con vocazione sociale, un appartamento per l'autonomia e una sala, dotata di un laboratorio di cucina, aperta anche per iniziative civiche e pubbliche.
Dal rapporto tra spazi dell'abitare agli elementi naturali - la luce, il paesaggio, lo scorrere del tempo e delle stagioni - tutto è ispirato dai principi del "Dopo di noi", con l'auspicio di avvicinare l'intera comunità al tema dell'inclusione.
foto: © Simone Marcolin
CREDITI DI PROGETTO
Nome: SON Cascina San Carlo Milan, Italy
Fasi: 2016-20: progetto e ricerca fondi | 2020-22 costruzione
Programma: Social facility
Superficie: 920 m2
Costi: 1.550.000 euro
Cliente: SON Onlus
Gruppo di progetto: B22 con Carlo Venegoni
consulenti
Federico Mazzola (progetto strutturale)
ASC impianti (mep design)
Geosat srl (soil remediation)
Giuseppe Ercoli (paesaggio)
Giorgia Sgarbossa (landscape)
MESA - Ezio Micelli (sostenibilità finanziaria)
Tender management: CCL Consorzio Cooperative Lavoratori
Fotografie: © Simone Marcolin
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