Per gli interventi finanziati con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale complementare (Pnc) i Comuni che non sono capoluogo di provincia possono, entro la soglia di 139mila euro, affidare direttamente appalti di servizi e forniture, senza ricorrere alle centrali di committenza.
Relativamente ai servizi e alle forniture, per i Comuni non capoluogo l'obbligo di procedere mediante centrali di committenza, unioni di comuni qualificate come centrali di committenza o stazioni uniche appaltanti scatta, relativamente a servizi e forniture, per importi pari o superiori a 139mila euro.
«Per i lavori invece la soglia, oltre la quale scatta l'obbligo per i medesimi Enti di ricorrere alle aggregazioni, per gli affidamenti diretti e sempre per opere finanziate a valere su risorse del Pnrr e del Pnc, rimane invariata e fissata a 150mila euro», spiega una nota dell'Anci, l'Associazione dei Comuni italiani.
La novità è inserita nel Dl Aiuti-quater (Dl 176 del 2022) pubblicato in Gazzetta ufficiale e in vigore dallo scorso 19 novembre. Più precisamente nell'articolo 10.
Come evidenziato dalla stessa nota dell'Anci, l'articolo 10 (comma 2), inoltre, «consente alle stazioni appaltanti rimaste escluse dalla compensazione per la variazione dei prezzi dei materiali da costruzione, per opere Pnrr e Pnc (articolo 26, c. 7 del dl 50/2022), l'accesso ai contributi di cui al fondo per l'avvio delle opere indifferibili, regolato dal Dpcm del 28/7/2022».
«La norma prevede - spiega ancora la nota - che i contributi residuali rispetto alle richieste di accesso al fondo già pervenute, saranno destinati a finanziare le amministrazioni che sono in possesso dei requisiti richiesti dal Dpcm stesso e che hanno provveduto ad avviare le procedure di affidamento dei lavori entro il 31 dicembre 2022. Molti comuni infatti avevano bandito le procedure di affidamento per interventi Pnrr e Pnc prima del 18/5/2022 (anche in adesione ad Accordi Quadro con Invitalia) - data a decorrere dalla quale, come previsto dal Dpcm, potevano essere effettuate le richieste di accesso al fondo avvio opere indifferibili - nonché non risultano neppure beneficiari delle preassegnazioni previste dal dl 144/2021 che richiama interventi specifici del Pnc».
«La disposizione apre quindi la possibilità di accedere al fondo in questione, ma rimanda le modalità operative ad un decreto del Ministero dell'economia e delle finanze da adottare entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto legge».
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