La legge di Bilancio 2023, in vigore dal 1° gennaio, ha innalzato, portandola da 65mila a 85mila euro la soglia di ricavi e compensi fissata per l'ingresso nel regime cosiddetto forfettario o anche dei minimi, introducendo una sorta di tassa piatta, appunto la "flat tax". L'effetto è l'ampliamento della platea di beneficiari del regime agevolato caratterizzato dall'imposta unica al 15%, sostitutiva dell'Irpef, delle addizionali regionali e comunali e dell'Irap.
Allo stesso tempo, la Manovra 2023 ha introdotto la "flat tax incrementale". Si tratta di un'altra agevolazione, alternativa al regime forfettario, che - semplificando - consente di applicare l'imposta sostitutiva al 15% alla differenza tra il reddito conseguito nel 2023 e quello più alto ottenuto nel triennio 2020 al 2021. Il restante reddito (non incrementale) sarà soggetto alla tassazione ordinaria, considerando gli scaglioni Irpef e le addizionali.
Ecco due esempi di calcolo per capire come funzionano i due regimi. Va anche detto che la flat tax incrementale è introdotta in via sperimentale per il solo anno 2023.
ESEMPIO 1
Regime forfettario
I contribuenti che fruiscono del regime forfettario non possono dedurre le spese legate all'esercizio dell'attività, ad esclusione dei contributi previdenziali, quali il contributo soggettivo e di maternità (non sono deducibili il contributo facoltativo e quello integrativo). Le spese sono dunque calcolate a forfait, applicando cioè il coefficiente di redditività che per i professionisti è del 78%. Significa che il 22% dei compensi viene considerato come spesa e non concorre al calcolo delle imposte.
Ad esempio, immaginando che un professionista abbia in un anno solare percepito compensi per 30mila euro, il reddito imponibile sarà pari a 23.400 euro (30mila * 0,78). Dal reddito così determinato sono deducibili il contributo soggettivo e quello di maternità versati nel periodo d'imposta. Sottratti tali contributi, si calcolano le imposte da pagare applicando l'aliquota fissa del 15%.
LA FORMULA è la seguente:
Imposta netta = 0,15 * [(Compensi percepiti * 0,78) - (contributo soggettivo + maternità)]
Ovviamente, al di là del semplice calcolo, bisogna verificare di avere tutti i requisiti per l'accesso e la permanenza nel regime. Per approfondire tali requisiti si rimanda all'articolo pubblicato lo scorso 30 novembre.
ESEMPIO 2
Flat tax incrementale
Come si diceva, per capire se conviene aderire alla flat tax incrementale, come primo passaggio bisogna confrontare il reddito del 2023 con quello relativo al triennio precedente (2020-2022). Più nel dettaglio, va fatta una sottrazione, ossia dal reddito da lavoro autonomo conseguito nel 2023 (nel caso dei professionisti) va sottratto il reddito più alto (sempre da lavoro autonomo) dichiarato nell'ultimo triennio, considerando cioè ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022.
Ad esempio, se nel 2023 il reddito sarà pari a 90mila euro, e nei periodi d'imposta 2020, 2021 e 2022 sono stati dichiarati rispettivamente 50mila, 52mila e 53mila euro, tale differenza sarà di 37mila euro (90mila - 53mila).
Entra poi in gioco una franchigia del 5% calcolata sul reddito più alto dell'ultimo triennio che va decurtata dalla differenza tra il reddito del 2023 e la migliore performance economica del triennio precedente. Quindi continuando con l'esempio numerico, la franchigia è pari al 5% di 53mila euro, ossia è pari a 2.650 euro.
La base imponibile, sulla quale va applicata l'imposta al 15% sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali locali, si ottiene sottraendo la franchigia di 2.650 euro da 37mila euro. Dunque la base imponibile è di 34.350 euro.
Significa che sull'incremento di reddito, decurtato della franchigia, si applica l'imposta al 15%, che in questo caso è pari a 5.152,50 euro (0,15 * 34.350). La «tassa piatta» al 15% si applica quindi solo all'incremento di reddito, considerando la franchigia del 5%. Il restante reddito (secondo l'esempio, 90mila - 34.350) sarà soggetto alla tassazione ordinaria, considerando gli scaglioni Irpef e le addizionali.
Va inoltre considerato che la «flat tax incrementale» si applica per incrementi di reddito fino a 40mila euro. Infine, ai fini dell'acconto Irpef e delle addizionali per il 2024 non si tiene conto della nuova misura agevolativa.
LA FORMULA
Imposta netta (per il solo reddito incrementale) = 0,15 * [(Reddito 2023 - Migliore reddito 2020-2022) - (0,05 * Migliore reddito 2020-2022)]
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