Che relazione c'è tra l'edificio, l'ambiente di lavoro e la salute, la sicurezza e il benessere degli occupanti? In altre parole, come si valuta il rischio architettonico in un ambiente di lavoro?
È ormai appurato che aspetti tecnici dell'edificio e l'ambiente architettonico possano avere effetti specifici sulla salute fisica, sociale e mentale degli occupanti, nonché sul loro benessere, e, ad oggi, manca un quadro normativo organico che tratti in modo approfondito e non disomogeneo tali argomenti. Da ciò deriva la difficoltà di effettuare una valutazione comprensiva di tutti i fattori di rischio connessi agli aspetti fisici degli edifici e degli ambienti di lavoro.
Per sopperire alle carenze normative e affrontare il complesso tema, l'Inail e l'Università Federico II di Napoli hanno realizzato una pubblicazione dal titolo Valutare il rischio architettonico negli ambienti di lavoro, secondo volume della collana Ras, Ricercare e applicare la sicurezza, frutto di una convenzione tra la direzione regionale dell'Inail e l'area di ricerca Leas del centro interdipartimentale di ricerca Laboratorio di urbanistica e pianificazione territoriale R. d'Ambrosio (LUPT).
I fascicoli presentano le metodologie e i protocolli risultati da attività di ricerca già condotte sul territorio, e realizzate dal laboratorio di Ergonomia applicata e sperimentale del dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con la Contarp (Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione) dell'Inail - Direzione regionale Campania, sul tema della prevenzione e della valutazione del rischio nell'ambiente di lavoro.
Il volume, come si diceva, affronta il rischio architettonico nei luoghi di lavoro che - viene spiegato dalla responsabile scientifica del progetto, Erminia Attaianese - è «il rischio connesso alle componenti architettoniche». Ciò che si considera è «la probabilità che gli elementi tecnici e ambientali dei sistemi edilizi e degli spazi esterni ad essi connessi, nei quali si svolgono le attività di lavoro, possano determinare condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza degli operatori in ragione delle loro caratteristiche tecnico-costruttive e del loro stato di conservazione, manutenzione e utilizzo».
In sintesi, la pubblicazione Inail-Federico II affronta i temi della sicurezza, salute e comfort, del benessere e della qualità di vita all'interno dell'ambiente di lavoro mettendoli in relazione con le componenti architettoniche. Viene messo a punto un protocollo di valutazione applicato a due scale di riferimento: l'edificio nel suo complesso, con le sue pertinenze esterne e la singola unità spaziale di cui esso è composto.
Sia alla scala dell'edificio che a quella dell'unità spaziale, il protocollo costituisce una guida per l'identificazione dei fattori architettonici che possono rappresentare una fonte di rischio per la salute, la sicurezza, il comfort e il benessere degli occupanti. Tutto ciò analizzando sia gli elementi tecnici che le caratteristiche ambientali e spaziali dei luoghi di lavoro.
Il testo
Valutare il rischio architettonico negli ambienti di lavoro
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