"La scultura è l'arte di dare forma ad un oggetto partendo da un materiale grezzo o assemblando tra loro differenti materiali. Per un artista, la scelta del materiale con cui realizzare un'opera deriva dalla tecnica che intende adoperare".

Se trasliamo lo stesso principio nell'ambito dell'architettura, ecco che appare chiaro il concept del progetto di NAT Office per l'artista Michelangelo Galliani - scultore e docente all'Accademia di Belle Arti di Urbino - pensato come atelier e deposito attrezzi e come spazio aperto alle contaminazioni, da condividere con colleghi e altri artisti.

Le esigenze espresse da uno scultore danno quindi vita a un'architettura - a sua volta scultorea - realizzata interamante in legno, in linea con la visione di Christian Gasparini, fondatore di NAT Office, che vede l'architettura "come un medium tra natura e tecnologia", indagando le potenzialità delle strutture modulari per dare forma a nuove relazioni tra uomo e persone.

Il legno, assemblato, diventa quindi assoluto protagonista, in un gioco geometrico di facciata che a volte si infittisce, altre lascia spazio al vetro, o addirittura si svuota completamente assumendo la funzione di cornice per incanalare la vista sulle prospettive dell'intorno.

foto: © Filippo Poli

Un progetto-scultura ispirato dall'attività del suo abitante

Il carattere appare minimale e lo spazio disegnato è flessibile, con aree all'aperto e adatto ad ospitare le opere prodotte e le possibili collaborazioni con altri artisti.

La struttura si mostra semplificata fino all'estremo, tradotta in un sistema di portali reiterati e ravvicinati che definiscono il ritmo e la partizione della grande navata a doppia altezza, opaca nel suo piano di lavoro e tutta illuminata nel suo doppio livello verso il parco.

Ingrediente principale del progetto è, infatti, la luce naturale, elemento fondamentale per il lavoro così come per l'effetto sulle opere scultoree.

Filtrata attraverso un sistema di tende, la luce modella lo spazio interno composto da un open space con blocco servizi e ripostiglio la cui copertura funge anche da piano per l'area adibita a soppalco.

Il legno, con la sua struttura sagomata inclinata, i suoi controventi e i dettagli di ancoraggio delinea omogeneamente l'esterno del volume e si estende fino al grande porticato d'ingresso scoperto, una sorta di diaframma, per sostenere e collocare le grandi lastre provenienti dalle cave e i mezzi necessari per trasportarli.

Sul retro, invece, l'estensione della struttura diventa un portico e solo una lastra di cemento, in cui lo scultore modella la materia, come un diaframma tra spazio di lavoro e casa/serra.

foto: © Filippo Poli

 CREDITI DI PROGETTO 

opera: studio atelier, strumenti | deposito pietre, portico di lavoro, spazio scultura all'aperto
luogo: Montecchio Emilia (Reggio Emilia)
cliente: Michelangelo Galliani scultore
architettura: Christian Gasparini | natoffice
strutture: Lorenzo Franzoni (ingegnere)
sostenibilità energia: stefano anzillotti | ren solution
team: sanaz ghaffarizaki, anashwara jayakumar
direzione lavori: Christian Gasparini | natoffice
impresa: cisanova srl

DATI DIMENSIONALI
area di progetto: 1400 mq
area costruita: 190 mq
volume: 800 mc

CRONOPROGRAMMA
progetto: febbraio - luglio 2021 /
costruzione: settembre 2021 - maggio 2022
monte lavori: 90.000 euro
fotografia: © Filippo Poli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il: