Dopo la notizia degli scorsi giorni, che annunciava lo studio OMA quale gruppo nominato per l'ampliamento del Museo Egizio, ecco arrivare anche il secondo risultato tanto atteso dalla città di Torino.
È lo studio CZA Cino Zucchi Architetti - con Dotdotdot, Tiemme, Torino Stratosferica, Alberto Artioli e Valentina Capra - il vincitore del concorso internazionale per la progettazione, il restauro e la rifunzionalizzazione del compendio della Cavallerizza Reale, promosso lo scorso giugno dalla Compagnia di San Paolo con l'obiettivo di realizzare un polo culturale di livello internazionale nel cuore della città, riconoscibile per l'insediamento di nuove funzioni culturali, formative, ricettive, sociali e direzionali.
Con il nuovo disegno e il confronto con gli altri enti coinvolti nel percorso (Città di Torino, Università degli Studi, Cassa Depositi e Prestiti, Polo delle Arti) il complesso della Cavallerizza si appresta, dunque, a diventare un nuovo luogo urbano capace di accogliere e far dialogare tra loro attività e pubblici diversi, creando spazi di grande qualità e ricollegando tra loro percorsi oggi divisi, in primo luogo quelli tra piazza Valdo Fusi e i Giardini Reali e tra piazza Castello e la Mole.
«Dopo più di anno di serrato lavoro, confrontandoci con le molteplici competenze di alcuni tra i più importanti team di progettisti internazionali, cominciamo a scrivere pagine nuove per il grande complesso della Cavallerizza Reale di Torino. Fin dall'inizio la nostra strada maestra è stata quella di restituire ai cittadini un Hub culturale, sociale ed educativo che, in una cornice di sostenibilità e di sperimentazione, sappia guardare al futuro» - ha dichiarato Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Poalo
Rispetto del passato in primis, quindi, ma ampio spazio al dialogo tra la contemporaneità e il tessuto storico della città, al fine di interpretare i cambiamenti in corso e in ottica futura, a partire dalle esigenze emergenti in ambito energetico e ambientale.
GRADUATORIA DEFINITIVA
• CINO ZUCCHI | CZA - Cino Zucchi Architetti (Italia)
• ANNE LACATON | Lacaton et Vassal Architectes (Francia) - menzione speciale
• ADAM CARUSO | Caruso St John Llp (UK)
• INGE VINCK | Architecten Jan de Vylder Inge Vinck (Belgio)
• PIERO PAOLO GUICCIARDINI | Guicciardini & Magni architetti (Italia)
• ALBERTO LESSAN | Balance Architettura stp srl (Italia)
GIURIA
Michele De Lucchi (presidente) • Alberto Anfossi (Fondazione Compagnia di San Paolo) • arch. Vittorio Magnago Lampugnani e arch. Elli Mosayebi (ETH Zurich) • Luisa Papotti (Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino) • Francesco Profumo (Fondazione Compagnia di San Paolo) • prof.ssa Sarah Whiting (Harvard University Graduate School of Design).
Tutti gli elaborati progettuali → cavallerizzarealetorino.concorrimi.it
I 3 punti del progetto, il digitale e l'Università
Possiamo quindi riassumere in tre punti gli elementi essenziali del progetto: la conoscenza approfondita della storia e dello stato attuale degli edifici esistenti e degli spazi aperti che li connettono; la comprensione dei manufatti per orientarne la suddivisione in ottica contemporanea, al fine di ospitare stili di vita e valori in continua evoluzione; la capacità di reinterpretare architetture esistenti e inserire elementi nuovi, coniugando l'intensità dell'esperienza urbana con l'impegno collettivo nei confronti della natura e dell'ambiente.
A sostenere ed animare l'intero progetto sarà il digitale, inteso quale strumento per accompagnare i cittadini nel pre e post visita, per instaurare una relazione continuativa tra luogo, abitanti e visitatori nel corso del tempo.
Parte attiva del processo anche l'Università di Torino.
«Con Cavallerizza si lavora per dare una nuova centralità alla cultura come driver di sviluppo del territorio» - ha dichiarato Stefano Geuna, Rettore dell'Università degli studi di Torino. «Obiettivo dell'Università è contribuire alla definizione di un modello più attuale circa il ruolo della cultura nella nostra città. Per questo serve investire sul valore pubblico del "fare cultura" e sul far lavorare insieme le piccole e grandi istituzioni impegnate nella vita culturale di Torino. Con questa idea di uno spazio che sia piattaforma aperta della creatività UniTo guarda al futuro di questo luogo così significativo per tutti i torinesi».
Conservare, reinterpretare, ridonare un luogo alla città
Il progetto di CZA reinterpreta le architetture esistenti coniugando l'esperienza urbana, attraverso una visione articolata in una serie di interventi puntuali, come un'agopuntura nel corpo della città che amplifica il carattere di ogni sua parte.
Nell'ALA DEL MOSCA, una delle testimonianze storiche più rilevanti, troverà spazio una struttura con moderne aree di lavoro, polifunzionali e contemporanee da destinare alla Fondazione Compagnia di San Paolo, con il portico est lasciato aperto per ospitare il dehors della caffetteria, collegato ai Giardini e alle Pagliere da una nuova apertura nella testata. Atrio, reception e blocco ascensori permetterà di ottimizzare la distribuzione a tutti i piani, valorizzando lo scalone a tenaglia esistente. L'ala ovest del portico, invece, protetta da una leggera vetrata, diventerà un ampio foyer della sala eventi, affacciato sul cortile di pertinenza.
Piano terra a vocazione più pubblica, mentre i piani superiori saranno organizzati in risposta puntuale al programma funzionale della Fondazione.
A conclusione del corridoio mediano che corre lungo tutta la manica a distribuire gli spazi di lavoro, uno snello elemento a pianta trapezia aggiunto alla testata ovest diventa a tutti i piani un salotto-belvedere con una magnifica vista sulla Mole e la Basilica di Superga.
render: © Wolf Visualization Agency
Le PAGLIERE, caratterizzate dalla giacitura ruotata di due corpi paralleli, severamente danneggiate da un incendio all'estremità est, saranno oggetto di intervento più massiccio, destinate ad accogliere spazi a vocazione culturale, in grado di servire politiche e strategie rivolte ai diversi settori della cultura al servizio del territorio e in una proiezione nazionale e internazionale
La CAVALLERIZZA ALFIERIANA accoglierà un teatro/spazio espositivo mentre il CORPO DELLE GUARDIE, interamente dedicato all'Università, vedrà la creazione di spazi flessibili per la scuola unica di dottorato, con laboratori, sale didattiche, uffici, spazi per il coworking, e sale per conferenze e seminari per utenze eterogenee.
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Elemento di connessione e motore della riapertura verso la città sarà la sequenza degli spazi aperti che, attraverso pochi e semplici gesti che ne conservano il carattere originario, ridisegneranno lo spazio pubblico: panche in pietra, elementi illuminanti ed essenze arboree creeranno diverse occasioni di fruizione al variare delle stagioni e degli eventi ospitati.
Nuove tettoie semicircolari in bronzo ossidato identificheranno gli ingressi alle varie parti e tra l'Ala del Mosca e le Pagliere sarà creata una nuova piazzetta destinata a diventare il vestibolo di ingresso dei Giardini, creando una transizione tra lo spazio concavo tra gli edifici e i percorsi verdi tra gli alberi.
Nel complesso, le porzioni di architettura nuova inserite nella Cavallerizza, senza cercare di imitare le forme storiche esistenti, entreranno in armonia con esse attraverso una continuità ideale con il "moderno torinese", sperimentale e sofisticato, creando un dialogo tra la fiducia nel futuro e le qualità ambientali della città storica.
La rinascita della Cavallerizza Reale rappresenterà, quindi, una mixité di funzioni integrate nella città, intessute per dare vita a un luogo accogliente capace di integrare una storia millenaria con i continui cambiamenti della società contemporanea.
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