L'esordio era stato nel 2018, con le dieci Vatican Chapels sparse nei giardini dell'isola di San Giorgio Maggiore. Quest'anno, dopo un'edizione di pausa, la Santa Sede si appresta a tornare in prima linea nella manifestazione più importante per l'architettura italiana, e non solo.
Ma c'è una novità: ad ospitare la mostra, sempre sull'Isola, saranno gli edifici del Monastero benedettino e i giardini dell'Abbazia, dalle sale d'ingresso che si affacciano sul Canale della Giudecca, attraverso la galleria "manica lunga" e le sale che si aprono sul giardino, fino allo spazio esterno.
Il tema?
Sarà l'amicizia sociale, molto cara a Papa Francesco, che proprio quest'anno festeggia il suo decimo anniversario del pontificato.
In accordo con la mission del Laboratorio del Futuro, presentato in questi giorni dalla curatrice Lesley Lokko, la mostra "Amicizia sociale: incontro in giardino" sarà curata dall'architetto Roberto Cremascoli (COR Arquitectos) e, come egli stesso ha spiegato,"inviterà i visitatori a prendersi cura del pianeta come ci prendiamo cura di noi stessi e a celebrare la cultura dell'incontro".
Il protagonista sarà Álvaro Siza con l'installazione "O Encontro", che accompagnerà il pubblico in un percorso di dialogo con i pezzi da lui disegnati, fino allo spazio esterno.
Un atto che sembra proseguire il viaggio iniziato nel 2016, anno che vide il Maestro coinvolto nel Padiglione portoghese della Biennale alla Giudecca, con il racconto dei progetti di edilizia sociale.
"Neighbourhood - Where Álvaro meets Aldo" - questo era il titolo allora - era allestita tra gli spazi costruiti delle residenze di Campo di Marte, progettate dallo stesso Siza nel 1985, e poneva l'attenzione sul fare architettura nel nostro tempo.
Ad affiancarlo quest'anno sarà, invece, il dialogo tra i residenti e coloro che visitano e godono degli spazi del giardino dell'Abbazia, rinnovato e aperto per l'occasione con l'allestimento di Studio Albori, realtà multidisciplinare fondata da Emanuele Almagioni, Giacomo Borella e Francesca Riva, specializzato nello sviluppo di progetti che mescolano attività architettoniche con processi partecipativi ed ecologici.
Con la nuova disposizione dei percorsi tra gli orti, il pollaio e le aree di sosta il progetto porrà, infatti, l'accento sulla condivisione e sulla contemplazione, principi al centro della vita quotidiana dell'Abbazia.
Ad annunciare la partecipazione in questa Biennale è stato il Cardinal José Tolentino de Mendonça, Commissario del Padiglione della Santa Sede e nominato lo scorso anno prefetto del Dicastero vaticano per la Cultura e l'Educazione.
«Questa presenza - ha dichiarato - rappresenta il desiderio della Chiesa di essere vicina non solo al mondo dell'architettura ma alle arti in generale e deve essere vista come una dichiarazione programmatica di come il Dicastero cercherà di assicurare la presenza della Chiesa in quei luoghi, eventi e spazi in cui si riuniscono gli artisti». «L'obiettivo - conclude Tolentino - è recuperare il senso della Chiesa come amica degli artisti, interessata a celebrare e a mettere in luce i loro risultati al fine di sviluppare un dialogo più ricco e una crescita della comprensione reciproca».
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