La capienza fiscale di banche e assicurazioni non è esaurita. Secondo le stime dell'Agenzia delle Entrate, le banche e le compagnie di assicurazione potrebbero assorbire ancora 17,4 miliardi di crediti su base annua, derivanti da bonus edilizi, superbonus compreso. In particolare, 7,2 miliardi potrebbero ancora essere acquisiti dalle banche e ulteriori 10,2 miliardi dalle compagnie di assicurazioni.
A dirlo è Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate audito giovedì 2 marzo in Commissione Finanze alla Camera nell'ambito dell'esame del Dl Crediti. Il direttore ha anche snocciolato alcuni dati relativi alle operazioni di cessioni e sconto in fattura, facendo riferimento ai dati delle prime cessioni in possesso dell'Agenzia delle Entrate e registrati in piattaforma. Finora - ha specificato - sono state registrate (2020-23) circa 13,5 milioni di operazioni relative ai vari bonus casa, per un controvalore di 110,8 miliardi, di cui 61,9 imputabili al superbonus.
«Va opportunamente messo in evidenza - ha sottolineato Ruffini - che le prime cessioni e lo sconto in fattura potranno essere comunicati all'Agenzia delle Entrate per tutto il mese di marzo 2022, pertanto un dato consolidato relativo ai bonus derivanti dalle spese del 2022 sarà disponibile solo nella prima decade di aprile 2023, quando i dati saranno caricati sulla piattaforma». Dunque, i dati comunicati dal direttore delle Entrate non tengono conto delle cessioni in lavorazione e non ancora comunicate all'amministrazione finanziaria e registrate sull'apposita piattaforma.
Ruffini ha poi analizzato i dati relativi alla capacità del sistema bancario e assicurativo di assorbire in compensazione, tramite F24, i crediti derivanti dai bonus edilizi.
L'analisi parte dal sistema bancario. «Esaminando i dati dei modelli F24 presentati nel 2022 dalle banche risulta che le stesse hanno versato circa 20,4 miliardi di euro di tributi e contributi che possono ragionevolmente ritenersi ricorrenti». I crediti, diversi da quelli derivanti da bonus edilizi, utilizzati in compensazione dalle banche, e anch'essi ricorrenti, ammontano a «3,7 miliardi di euro». «Pertanto - prosegue Ruffini -, considerando che le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023 è pari a circa 9,5 miliardi di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per 7,2 miliardi di euro su base annua».
Un dato che, dunque, deriva da una semplice sottrazione, ossia dai debiti ricorrenti (20,4 miliardi) si sottraggono due importi, il primo è dato dalla rata 2023 (9,5 miliardi) relativa ai bonus edilizi acquistati e la seconda dai crediti ricorrenti (3,7 miliardi). «Se si applica la stessa metodologia per gli anni successivi, le banche avrebbero una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi su base annua in media pari a 6,9 miliardi per ciascun anno dal 2024 al 2026 e 15 miliardi dal 2027 al 2031», ha proseguito il direttore.
«Questa situazione - ha tenuto a precisare il direttore dell'Agenzia delle Entrate - si riferisce all'intero sistema bancario, e risulta differenziata in riferimento alle singole banche. In altri termini, è stato rilevato che alcune banche hanno sostanzialmente esaurito la loro capienza fiscale mentre altre hanno ancora ampi margini per ulteriori operazioni di acquisto. Resta fermo che per valutare la reale capacità delle banche di acquistare e assorbire ulteriori bonus edilizi sarebbe necessario conoscere anche l'ammontare di crediti relativi a pratiche in corso di lavorazione, che è un dato non in possesso dell'amministrazione finanziaria e non noto nemmeno al sistema bancario nel suo complesso».
Lo stesso metodo di analisi è poi applicato alle compagnie di assicurazione. «Per quanto riguarda la capacità delle compagnie di assicurazione di assorbire i bonus edilizi in compensazione tramite modello F24 - ha riferito ancora Ruffini -, abbiamo applicato la stessa analisi fatta per quanto riguarda il sistema bancario ed esaminando i dati dei modelli F24 presentati nel 2022, risulta che le compagnie di assicurazione hanno versato circa 13,5 miliardi di euro di tributi e contributi che possono ragionevolmente ritenersi ricorrenti e hanno utilizzato in compensazione complessivi 2,3 miliardi di euro per crediti ricorrenti diversi dai bonus edilizi. Pertanto, considerando le rate per bonus edilizi attualmente a disposizione delle compagnie di assicurazione per il 2023, pari a un miliardo di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per 10,2 miliardi di euro su base annua».
Applicando lo stesso metodo di analisi agli anni successivi, si evince che «le compagnie di assicurazione avrebbero una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi su base annua pari a 10,2 miliardi di euro per ciascun anno dal 2024 al 2026 e 11,2 miliardi di euro per ciascun anno dal 2027 al 2031».
«Per completezza - ha precisato Ernesto Maria Ruffini - si evidenzia anche qui che le compagnie di assicurazione che finora hanno acquistato e mantenuto in portafoglio i bonus edilizi sono in numero contenuto rispetto al totale, circa 15 compagnie su 120 soggetti e nessuna ha esaurito la capacità di acquistare e compensare i bonus edilizi. Alcune compagnie di rilevante dimensione pur avendo in teoria la capacità non risultano aver acquistato e mantenuto in portafoglio bonus edilizi». Ruffini ha anche sottolineato che «nel settore operano anche assicurazioni straniere che potrebbero avere una scarsa propensione ad acquistare bonus di questo genere».
Infine, qualche dato sulle truffe derivanti dai bonus casa, che finora ammontano a 9 miliardi. La maggior parte della quali ha riguardato il bonus facciate (58%), seguito da ecobonus ordinario (23%), sisma bonus ordinario (8%), superbonus (5%), bonus locazioni (5%) è ristrutturazioni ordinarie (1%).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
pubblicato il: