Con il conto alla rovescia iniziato, cresce sempre di più la curiosità sui progetti che daranno forma e contenuto al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, quest'anno affidato al giovane studio Fosbury Architecture, in programma dal 20 maggio al 26 novembre 2023 negli spazi delle Tese delle Vergini all'Arsenale.
Come anticipato dagli stessi curatori nella nota dello scorso dicembre, i 9 gruppi partecipanti sarebbero stati svelati un poco alla volta attraverso il profilo Instagram dedicato, Spaziale presenta.
Finalmente, dopo mesi di attesa, i progetti sono usciti allo scoperto, ognuno dedicato all'identificazione di 9 temi di ricerca urgenti per il nostro futuro e per quello delle generazioni di domani, domande aperte sulla contemporaneità riguardanti lo scenario di transizione che stiamo vivendo.
Grazie alla multidisciplinarietà dei gruppi, composti non solo da architetti, ma anche da artisti, performer, fotografi, esponenti del mondo musicale ecc, i 9 progetti daranno luogo a una variegata geografia di contenuti, che spazia dalla riattivazione di luoghi abbandonati alla creazione di dispositivi architettonici leggeri per uso collettivo, fino all'introduzione delle nuove tecnologie e la rielaborazione di concetti come quello della città di confine e il ribaltamento dell'immagine stereotipata dei territori.
indice dei contenuti
1. PostDisaster Rooftops EP04
Post disaster + Silvia Calderoni e Ilenia Caleo
"Il disastro è, letteralmente, il "disallineamento dagli astri", una condizione infausta, contraria alle rotte più favorevoli. È possibile interpretare il disastro come una condizione di partenza verso una deriva felice? Il disastro è in corso o è già avvenuto?"
È questa la domanda alla base dell'intervento di Post Disaster, Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, autori di PostDisaster Rooftops EP04, quarto episodio di un'ampia ricerca che concentra l'attenzione sui tetti della Città Vecchia di Taranto, interpretandoli come spazi urbani non convenzionali, sospesi tra pubblico e privato e liberi dalle forme egemoniche di controllo.
Una posizione "privilegiata" (e anche utile per aprire meglio gli occhi) per avere il quadro degli effetti della crisi, sia ambientale che economica e sociale. Ne deriva, dunque, il tentativo di immaginare in maniera collettiva futuri alternativi, alternando lo sguardo dal reale al possibile.
"L'Italia è una costellazione di territori fragili. Per alcuni la catastrofe è un evento tristemente ciclico, per altri un futuro ineluttabile, per altri ancora parrebbe essersi già manifestata. Convivere con il disastro è un tema a cui architetti e progettisti non possono più sottrarsi, per immaginare progetti che tentino di confrontarcisi concretamente." - afferma Fosbury Architecture.
Sulla base di questa considerazione, Post Disaster Rooftops EP04 coinvolgerà artisti, pratictioner e ricercatori, chiamati ad istaurare un dialogo con la città per contribuire ad indagarla attraverso le proprie pratiche.
Ogni atto affronterà un tema urbano contemporaneo. Il progetto si svilupperà attraverso una serie di occupazioni temporanee che trasformeranno in palcoscenici performativi i luoghi di intervento.
SCHEDA PROFILO
Progettisti: Post Disaster
Advisors: Silvia Calderoni e Ilenia Caleo
Luogo: Taranto, Puglia
POST DISASTER è un collettivo interdisciplinare la cui pratica interseca azioni spaziali, performative ed editoriali. La loro ricerca utilizza la metafora del disastro inteso come una lente territoriale per la comprensione di dinamiche e tensioni globali. Dal 2018 portano avanti "Post Disaster Rooftops", una pratica spaziale, critica e curatoriale di lungo termine ambientata sui tetti di Taranto, città manifesto della crisi - urbana ed ecologica - contemporanea.
CALDERONI-CALEO si incontrano nel 2012 al Teatro Valle Occupato in Animale politico project di Motus e iniziano un progetto comune tra residenze artistiche, atelier di ricerca e performance. Dal 2018 sono docenti allo IUAV di Venezia nel Laboratorio di Arti visive.
2. La Terra delle Sirene
BB (Alessandro Bava e Fabrizio Ballabio) + Terraforma
"Davanti al declino dell'antropocentrismo e in preparazione alla sfida per la sopravvivenza della specie umana emerge la necessità di riconfermare il contratto spaziale tra uomo e natura, nella prospettiva dei futuri cambiamenti climatici".
Le parole di Fosbury Architecture trovano espressione nel progetto di BB e Terraforma, che ha scelto come luogo d'azione la Baia di Ieranto, unica insenatura all'estremità della penisola sorrentina, leggendariamente dimora delle sirene.
A cavallo tra mitologia e tecnologia, l'intervento lavorerà alla definizione di un dispositivo architettonico che, così come l'architettura classica, farà riferimento alla morfologia degli elementi naturali del mare, per rivelare lo stato ambientale del fondo marino e generare nuove forme di aggregazione rituale. Nello specifico, il richiamo è all'archetipo della conca a catino, un abitacolo architettonico all'interno del quale venivano esposte statue e oggetti sacri.
SCHEDA PROFILO
Progettisti: BB (Alessandro Bava e Fabrizio Ballabio)
Advisor: Terraforma
Incubatore: FAI - Fondo per l'Ambiente italiano
Luogo: Baia di Ieranto (Massa Lubrense, Napoli)
BB è l'atelier di progettazione fondato nel 2021 da Alessandro Bava e Fabrizio Ballabio, architetti, ricercatori e docenti di progettazione architettonica il cui lavoro verte sulla ricerca di nuove pratiche spaziali.
TERRAFORMA è un festival musicale internazionale dedicato alla sperimentazione artistica e alla sostenibilità. Localizzato nei boschi di Villa Arconati, alle porte di Milano, coinvolge artisti che esplorano nuovi modi per ridurre la distanza tra arte e vita.
3. Sot Glas
Giuditta Vendrame + Ana Shamataj
"Mai come oggi si costruiscono muri per proteggere confini fisici e mai come oggi si dissolvono i confini nel digitale. Investigare il senso di appartenenza significa ridefinire che forma abbia il limite e di conseguenza dove inizi e finisca un Paese ela sua comunità".
Alla considerazione dei curatori Fosbury Architecture risponde il progetto di Giuditta Vendrame con Ana Shamataj, intitolato Sot Glas [sot dal friulano "sotto", e glas dallo sloveno "voce"] che affronta la complessità contestuale del confine tra Slovenia e Italia.
Si tratta di un'installazione che riattiva i tunnel sotterranei del rifugio antiaereo Kleine Berlin di Trieste costruito durante la Seconda Guerra Mondiale, costituito da una galleria di 250 metri oggi assediata dalla natura, che sta pian piano riprendendo possesso dell'ipogeo, dove stalattiti, stalagmiti e pavimenti non cementati restituiscono la sensazione di una grotta naturale carsica.
Il confine italo sloveno - tanto divisivo quanto punto di contatto, confronto e contaminazione con altre culture - indaga il senso di appartenenza, ridefinendo la forma del limite e di conseguenza l'inizio e la fine di un Paese e della sua comunità con una particolare ricchezza di lingue, da quelle ufficiali ai dialetti.
SCHEDA PROFILO
Progettista: Giuditta Vendrame
Advisor: Ana Shametaj
Incubatore: Trieste Film Festival
Luogo: Trieste, Friuli-Venezia Giulia
GIUDITTA VENDRAME è artista, designer e ricercatrice. Attraverso una varietà di media -tra cui interventi spaziali, film, performance e installazioni,- la sua pratica esplora e indaga la cittadinanza, lo spazio e la mobilità, così come le intersezioni tra design, pratica artistica e normativa.
ANA SHAMETAJ è filmmaker e regista teatrale. Dopo il conservatorio in pianoforte e il diploma all'Accademia Paolo Grassi di Milano, nel 2013 ha fondato il collettivo artistico Kokoschka Revival, all'interno del quale è regista, progettista e autrice.
a sinistra: Giuditta Vendrame, foto: © Jean-Baptiste Béranger | a destra: Ana Shametaj, foto: © Luca Chiaudano
4. Uccellaccio
HPO + Claudia Durastanti
"In architettura non esiste una controparte positiva al costruire. La demolizione non è un processo in sé, ma solo l'ineluttabile conclusione di una parabola. Crediamo che nella decostruzione e nello smontaggio selettivo si possa coltivare un futuro, anche economico, di rigenerazione sostenibile".
Il tema dello smontaggio selettivo citato da Fosbury Architecture è proprio il punto di partenza dell'intervento di HPO e Claudia Durastanti che vede coinvolto "Uccellaccio", l'ecomostro situato a Ripa Teatina, in Abruzzo, iniziato negli anni '70 come residenza sanitaria per anziani, ma rimasto incompiuto.
"La parola 'Uccellaccio', abbreviato con CCLLCC di primo acchito negativa" - spiegano - "racchiude nel suo significato sia la descrizione di un luogo e della sua forma (l'edificio dall'alto ricorda un volatile con le ali spiegate), sia un sentimento di arrendevole fatalismo nei confronti di una struttura ingombrante per la comunità".
Attraverso una visione fiabesca e ottimistica, il progetto proposto proverà, quindi, ad immaginare un nuovo processo di riattivazione partecipato dell'edificio.
SCHEDA PROFILO
Progettista: HPO
Advisor: Claudia Durastanti
Incubatori: MAXXI L'Aquila e Comune di Ripa Teatina
Luogo: Ripa Teatina (Chieti), Abruzzo
HPO è un gruppo di architetti con sede a Ferrara. Fondato nel 2017, HPO ha da allora lavorato attraverso diverse scale di intervento mantenendo un atteggiamento collaborativo e performativo, affrontando al contempo molteplici questioni spaziali attraverso eventi, design e architettura.
CLAUDIA DURASTANTI è una scrittrice e traduttrice italiana. Con La Straniera è stata segnalata al Premio Strega 2019 e al Premio Viareggio. Il libro è tradotto in ventuno lingue e sta per essere adattato in una serie televisiva.
a sinistra: HPO, foto: © Andrea Bighi | a destra: Claudia Durastanti, foto: © Civitella Ranieri
5. Concrete Jungle
Parasite 2.0 + Elia Fornari (Brain Dead)
La quinta attivazione si focalizza sull'immagine di città intesa come Concrete Jungle, simbolo del rapporto perennemente ambiguo tra artificiale e naturale nella relazione uomo-natura, identificando Marghera - divisa tra laguna ed enorme area portuale e industriale - come territorio chiave per rappresentare questa dualità.
"Come per tutte le dinamiche umane - affermano i Fosbury Architecture - anche il tempo libero si organizza per gruppi sociali, culturali ed etnici. Crediamo che il design possa essere un potente strumento per scardinare le discriminazioni latenti di attività che spesso si dimostrano più divisive che ricreative".
Il gruppo composto da Parasite 2.0 ed Elia Fornari sviluppa quest'idea a partire dallo sport dell'arrampicata, espressione simbolica di questo contrasto, ovvero la sfida tra corpo umano e parete da scalare, rapporto tra uomo e ambiente ostile.
SCHEDA PROFILO
Progettista: Parasite 2.0
Advisor: Elia Fornari (Brain Dead)
Incubatore: Museo M9
Luogo: Terraferma veneziana
PARASITE 2.0, fondato da Eugenio Cosentino, Luca Marullo e Stefano Colombo, dal 2010 opera in forma di architetture temporanee, interior e exhibition design. Il suo interesse è volto all'investigazione dello stato dell'habitat umano attraverso un ibrido tra architettura, design e scenografia.
BRAIN DEAD è un collettivo creativo di artisti e designer di tutto il mondo. Con il suo approccio dirompente e grafico, il marchio prende spunto dal post punk, dai fumetti underground e dallo spirito della subcultura nel suo complesso.
6. Trasformazioni possibili
Lemonot + Roberto Flore
"Se mai decidessimo di incamminarci concretamente sulla strada della transizione ecologica, dovremmo guardare al cibo come a un complesso ecosistema fatto di processi energivori, estremamente inquinanti e segnati da profonde diseguaglianze nell'accesso alle risorse".
L'affermazione di Fosbury trova sviluppo concreto nell'azione della piattaforma Lemonot insieme al ricercatore Roberto Flore, fondando l'indagine sui sistemi di produzione e consumo alimentare, spesso influenzati da dinamiche internazionali.
Il contesto di studio ospitante, in questo caso, è l'area tra il Montiferru e la penisola del Sinis, un ecosistema palustre fra i più vasti d'Europa, dove il progetto cerca di esplorare le complesse relazioni tra prodotti tradizionali locali e filiere contemporanee (il ciclo di produzione della bottarga di muggine nello stagno di Cabras, in Sardegna, quella del Bue Rosso e del Casizolu del Montiferru, della Pecora e del Fiore sardo Dei Pastori, e ancora la filiera dei Cereali e quella dei vini come la Vernaccia di Oristano e la Malvasia di Bosa).
L'obiettivo è riconoscere - e contemporaneamente mettere in discussione - la rilevanza culturale delle consuetudini alimentari, studiandole e mettendole a sistema con il paesaggio, l'ambiente, i modelli di sostentamento economico ed il patrimonio architettonico.
Il progetto si dividerà in tre atti, coincidenti con tre allestimenti performativi in collaborazione con il Cabudanne de sos poetas ed il Royal College of Arts (London, UK), in cui filiere alimentari si mescolano con quelle della poesia e dell'architettura. Il primo avverrà nella Pischera 'e Mar 'e Pontis, all'interno degli spazi Settecenteschi di Sa cresiedda de Santu Pissenti (chiesa di San Vincenzo): "Pisch'e Pontis" (il muggine di Cabras, in dialetto) sarà un'asta performativa, per tutta la comunità dello stagno e le sue molteplici risorse.
SCHEDA PROFILO
Progettista: Lemonot
Advisor: Roberto Flore
Incubatore: Cabudanne De Sos Poetas
Luogo: Montiferru (Oristano), Sardegna
LEMONOT è una piattaforma che combina pratiche spaziali e relazionali, architettura ed arti performative. Sabrina Morreale e Lorenzo Perri sono architetti e docenti all'Architectural Association e al Royal College of Arts di Londra.
ROBERTO FLORE ha fondato e dirige il DTU Skylab FoodLab, un laboratorio interdisciplinare per l'innovazione dei sistemi alimentari sostenibili, situato presso la Technical University of Denmark.
7. La Casa Tappeto
Studio Ossidiana + Adelita Husni - Bey
Il progetto di Studio Ossidiana con Adelita Husni - Bey trova casa nel parco "fantasma" del quartiere catanese di Librino, progettato da Kenzō Tange intorno alla metà degli anni Sessanta come città satellite modello. L'utopia della "new town", scontratasi con una realtà fatta di disagio sociale e degrado, è riuscita, però, a mostrare anche episodi positivi.
Sviluppandosi come un padiglione mobile e temporaneo - con il nome di Casa Tappeto - il progetto si farà interprete di un desiderio collettivo di ombra, protezione e leggerezza, proponendosi di immaginare una pedagogia alternativa e transgenerazionale.
"Costruire ha sempre coinciso con il tentativo umano di addomesticare il mondo. La capanna primitiva per proteggersi dalla pioggia si realizzerebbe oggi con tonnellate di polistirene espanso. Siamo convinti che esistano modi gentili di combinare il benessere termico/climatico a quello sociale e di accogliere una comunità prendendosene cura". Sulla scia di quanto affermato da Fosbury Architecture, l'intervento prevede da un lato l'utilizzo di un materiale tessile, mentre dall'altra lo sviluppo di una versione siciliana di terrazzo attraverso l'utilizzo di conchiglie del Mediterraneo e pietra pozzolana del vulcano Etna.
SCHEDA PROFILO
Progettista: Studio Ossidiana
Advisor: Adelita Husni-Bey
Incubatori: Associazione Talità Kum e Ordine degli Architetti di Catania
Luogo: Librino (Catania), Sicilia
STUDIO OSSIDIANA, basato a Rotterdam e fondato da Giovanni Bellotti e Alessandra Covini, lavora all'incrocio tra architettura, design e paesaggio. In equilibrio tra ricerca e produzione, lo studio esplora approcci innovativi attraverso edifici, materiali, oggetti e installazioni.
ADELITA HUSNI-BEY è un'artista visiva e pedagoga il cui lavoro si concentra su complesse questioni di genere, razza e classe utilizzando modelli educativi collettivi e informali nel contesto degli studi urbani.
8. Tracce di BelMondo
orizzontale + Bruno Zambolin
L'incontro tra il collettivo Orizzontale e il ricercatore Bruno Zamborlin - in collaborazione con La Rivoluzione delle Seppie - darà vita alla riattivazione di uno spazio in disuso nel giardino dell'antico castello del paese di Belmonte Calabro, con l'obiettivo di restituire agli abitanti un luogo di grande valore.
"Alcuni paesi d'Italia sono profondamente isolati - afferma Fosbury - non solo per la distanza dai centri urbani, ma soprattutto perché digitalmente svantaggiati. Da anni si discute di diritto di accesso alla rete e di rigenerazione delle aree spopolate, perché non vederle come due facce della stessa medaglia?"
Tenendo a mente questa riflessione il progetto darà luogo a un intervento architettonico leggero, realizzato attraverso l'autocostruzione e arricchito dalla sperimentazione di nuove tecnologie, mosso dalla volontà di avviare processi di rigenerazione a lungo termine che permettano di attraversare il borgo del centro storico come un' "architettura vivente", capace di accogliere imprevisti e offrire spazi ibridi fruibili per rispondere alle esigenze collettive e ai bisogni sociali emergenti.
SCHEDA PROFILO
Progettista: Orizzontale
Advisor: Bruno Zamborlin
Incubatori: La Rivoluzione delle Seppie e Comune di Belmonte Calabro
Luogo: Belmonte Calabro (Cosenza), Calabria
ORIZZONTALE è un collettivo il cui lavoro attraversa i campi dell'architettura, dell'urbanistica, dell'arte pubblica e della pratica DIY. Promuove progetti di spazi relazionali comuni, dando forma a immagini di città sia dismesse che inedite.
BRUNO ZAMBORLIN è un ricercatore AI, imprenditore e artista basato tra Londra e Milano, che lavora nel campo dell'interazione uomo-computer. Il suo lavoro si basa sull'utilizzo di microchip e tecnologia di sua invenzione che trasformano le vibrazioni su oggetti fisici in suono e luce secondo algoritmi specifici. Così facendo, oggetti comuni possono diventare superfici sensibili e interattive in grado di rispondere alle azioni umane ed eventi naturali. Le vibrazioni prodotte forniscono informazioni in tempo reale su come le persone o gli eventi naturali interagiscono con tali oggetti e consentono alla tecnologia di reagire di conseguenza.
9. Belvedere RN-M-G-M/G-Clt UNI EN 13163:2013
La nona ed ultima attivazione coinvolge il cuore della Piana di Firenze-Prato-Pistoia e, con il titolo Belvedere, mira a ricostruire le mille sfaccettature nascoste dietro la realtà pastorale locale, con l'obiettivo di decostruire l'immagine commerciale della Toscana "da cartolina" a favore di una maggiore consapevolezza del territorio.
Il progetto si focalizzerà principalmente su due aspetti, a cui corrisponderanno altrettanti atti di sviluppo: da un lato l'occupazione dei grandi distretti vivaistici come paesaggi ricreativi, immaginando la fruizione sottoforma di "foreste totali"; dall'altro, attraverso l'utilizzo della tecnologia, ne racconterà l'essenza.
"L'edilizia, come tutti gli altri settori produttivi e come previsto dagli accordi di Parigi - concludono i curatori Fosbury Architecture - punta alla neutralità carbonica entro il 2050. Per raggiungere un traguardo di tale portata sarà necessario accantonare ogni genere di retorica e operare secondo una sostenibilità laica in grado di adattarsi a tutti i contesti, anche a quelli più controversi."
SCHEDA PROFILO
Progettista: (ab)Normal e Captcha Architecture
Advisor: Emilio Vavarella
Incubatori: Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato
Luogo: Prato, Pistoia (Toscana)
(AB)NORMAL è uno studio di progettazione e agenzia creativa che esplora aree quali design, architettura, scenografia e arte digitale.
CAPTCHA ARCHITECTURE è uno studio di architettura fondato sulla ricerca che indaga la condizione contemporanea attraverso la relazione tra architettura, politica, tecnologia ed ecologia.
EMILIO VAVARELLA è un artista che lavora all'intersezione tra pratica artistica interdisciplinare e ricerca teorica.
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