Approvate le graduatorie definitive dei vincitori lo scorso 13 aprile, le scuole del maxi-concorso Futura si avviano verso l'affidamento dei lavori. Come anticipato nell'articolo dello scorso 27 marzo, i ritardi accumulati nelle fasi di aggiudicazione hanno portato molti soggetti attuatori (comuni, città metropolitane e province) a rivolgersi ad Invitalia per affidare i lavori di esecuzione delle scuole. Va infatti ricordato che, secondo le scadenze imposte per il rispetto di target e milestone del Pnrr, entro il 20 gennaio 2023 gli enti locali avrebbero dovuto affidare la progettazione definitiva.
Per 136 delle 210 scuole del concorso, Invitalia ha dunque appena bandito la procedura per la conclusione di più accordi quadro per l'esecuzione dei lavori, articolata in 20 lotti geografici. Il valore massimo stimato di tutti gli accordi quadro è di 796,2 milioni di euro.
Nel frattempo, i vincitori del concorso hanno consegnato il progetto di fattibilità tecnica ed economica rafforzato. E, mentre i progettisti svilupperanno i progetti definitivi ed esecutivi, Invitalia procederà con la procedura volta all'aggiudicazione degli accordi quadro.
È chiaro che il ritardo accumulato è comunque tale da non permettere di seguire le procedure ordinarie pianificate e allora ecco che la soluzione arriva dall'accordo quadro, seppure si tratti di una procedura adatta quando le prestazioni che si vogliono ottenere sono riconducibili ad elementi standardizzabili e ripetibili, come anche l'Anac ha più volte affermato. È altrettanto palese che l'innovazione richiesta per le oltre 200 scuole da costruire ha a che fare con nuovi materiali, con soluzioni spaziali articolate, idee magari inedite, con una certa varietà funzionale e un elevato grado di sostenibilità e flessibilità. Tutti elementi che per definizione nulla hanno di standardizzato, ripetibile o di omogeneo.
Le imprese sono chiamate a presentare le offerte economiche sulla base di schede di progetto, dove si riportano le categorie Soa e i relativi importi. Dunque, le imprese fanno le loro offerte sulla base di semplici schede, salvo poi conoscere l'esecutivo solo dopo aver vinto l'accordo quadro. Progetti, quelli presentati per il concorso, che, a detta degli stessi vincitori, sarebbero stati elaborati sulla scorta di budget non sufficienti a rispondere alle richieste di innovazione dei bandi, che tra l'altro richiamano i Cam e il principio, comune ai progetti del Pnrr, del Dsnh (Do not significant harm).
Dunque, per realizzare i progetti vincitori occorrerebbero, stando alle rimostranze di alcuni vincitori, più risorse di quelle stanziate, anche perché nei bandi del concorso non si sarebbe tenuto conto dei prezzari aggiornati.
Le scuole, che saranno realizzate mediante sostituzione di edifici con ricostruzione in situ o delocalizzazione, dovranno essere completate entro il 31 marzo 2026, mentre l'aggiudicazione dei lavori deve avvenire entro il 30 settembre 2023.
La documentazione sul sito di Invitalia
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