Presentato lo scorso 13 giugno, il progetto di ampliamento dell'aeroporto "Costa d'Amalfi", situato a 20 km dalla città di Salerno, lungo la statale 18 Tirrena Inferiore, una delle più importanti arterie di collegamento del sud Italia, nel 2024 sarà pronto ad accogliere una media di oltre 3 milioni di passeggeri l'anno.
Il nuovo terminal, di circa 16 mila metri quadrati, si svilupperà su due piani fuori e un piano interrato di 2000 mq, anticipato da un'ampia area di parcheggio e accesso all'aeroporto e da un edificio polifunzionale che, lavorando di concerto, offriranno un'infrastruttura moderna e funzionale in perfetta coerenza con gli aspetti paesaggistici, ambientali ed esperienziali del territorio.
A firmarlo, insieme all'Atelier(s) Alfonso Femia, sono Deerns (mandataria), Od'A Officina d'architettura, Planeground, Techproject e Sun Flower Engineering, selezionati tra una rosa di tredici società italiane e internazionali candidate.
"L'idea generatrice della proposta progettuale nasce dall'atmosfera, dalle tracce, dalla sapiente messa a valore del territorio naturale e agricolo dell'ampio contesto paesaggistico di una delle aree più preziose del Mediterraneo" - spiega Alfonso Femia - Il terminal deve costituire per il passeggero una parte del viaggio e della scoperta del territorio, inizio e ne di un'esperienza. Deve essere una educazione sentimentale alla realtà e ai nostri doveri per i luoghi che attraversiamo, incontriamo, conosciamo".
schizzo di progetto | © Alfonso Femia
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E difatti, rispetto per l'ambiente, integrazione con il territorio e connessione con il paesaggio sono le linee guida condivise nell'elaborazione del progetto, dove le esigenze tecniche trovano accordo con la modularità, necessaria per eventuali interventi di estensione, con una scelta architettonica in armonia con lo scenario dell'entroterra salernitano.
Uno spazio flessibile nel corso delle stagioni, dunque, che prende le distanze dalla dimensione straniante del non luogo tipica degli aeroporti, che con molta difficoltà associamo ai territori in cui sono ubicati.
Qui, invece, grazie alle scelte dei materiali, all'alternanza tra spazi chiusi, semiaperti e aperti verso la natura, il viaggiatore di passaggio potrà trovare la sua dimensione immerso in un'architettura dichiaratamente mediterranea, resa dinamica dall'irraggiamento mutevole nell'arco delle ore della giornata.
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Modularità ed espandibilità per uno spazio di passaggio che si evolve nel tempo
Forte identità formale e altrettanta coerenza con i tre principi fondamentali di modularità, espandibilità e sostenibilità, disegnano un'aggregazione di spazi funzionali e interconnessi, sormontati da una copertura a falde alternate e variabili che fungono da un lato da landmark del territorio, dall'altro da dispositivo tecnologico, grazie all'introduzione di pannelli microforati e pannelli opachi rivestiti in ceramica policroma e l'integrazione di pannelli fotovoltaici.
A precedere l'edificio - come elemento di connessione tra paesaggio e architettura - è una grande piazza collegata al parcheggio, coperta da un sistema a grandi falde a geometria variabile per creare zone d'ombra e protezione dal caldo dei mesi estivi.
Il design degli interni, invece, si sviluppa attraverso una sequenza di ambienti che enfatizza l'interazione tra elementi naturali, luce e verde e la ceramica tradizionale del cotto di Vietri.
Dal punto di vista della sostenibilità, invece, la scelta è ricaduta sull'adozione di impianti di ultima generazione che garantiscono un notevole risparmio di CO2, con grande attenzione al risparmio idrico grazie a un sistema per la raccolta delle acque meteoriche.
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