Delega fiscale: il Governo dovrà rivedere i bonus edilizi puntando anche alla rigenerazione urbana

di Mariagrazia Barletta

Nell'ambito della riforma organica del sistema tributario e in particolare della revisione e riduzione dell'Irpef, il Governo dovrà mettere mano all'ormai intricata selva dei bonus edilizi, puntando non solo al miglioramento dell'efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente e alla riduzione del rischio sismico, ma anche alla rigenerazione urbana e alla rifunzionalizzazione degli immobili. Il tutto considerando le esigenze di tutela, manutenzione e conservazione dei beni culturali.

È quanto emerge dal disegno di legge delega per la riforma fiscale attualmente all'esame della Camera. A inserire il tema della rigenerazione urbana tra i paletti entro cui l'Esecutivo dovrà muoversi per mettere ordine tra le detrazioni e i crediti d'imposta attualmente vigenti, è stato un emendamento al Ddl approvato in Commissione Finanze.

Le strategie a favore della rigenerazione urbana sono tutte da scrivere e potrebbero giocarsi su tre fronti: bonus edilizi, Tu dell'Edilizia e nella elaborazione di una legge ad hoc che favorisca lo sviluppo dei territori attraverso la riqualificazione.

Quella della rigenerazione urbana è una questione delicata, che incrocerà probabilmente la revisione del Tu Edilizia (Dpr 380 del 2001), a cui il ministero delle Infrastrutture sta lavorando, come annunciato dal ministro e vicepremier, Matteo Salvini, nel suo intervento, lo scorso 7 giugno, ad uno dei convegni che l'Ordine degli Architetti di Roma ha organizzato in occasione dei 100 anni dalla legge 1395 del 24 giugno 1923 che ha istituito gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri. Tra l'altro, lo scorso 15 giugno, sempre al Senato, è stato presentato (primo firmatario Maurizio Gasparri di FI) un disegno di legge sulla rigenerazione urbana. Un ulteriore tentativo, dopo quello naufragato nella scorsa legislatura, con la caduta del Governo Draghi.

La scommessa sulla rigenerazione passa, dunque, per la promozione della partecipazione di investitori nazionali ed esteri, anche del terzo settore,  nella messa a punto di incentivi fiscali ed economici, nel ridisegno del perimetro delle competenze di Regioni, Provincie autonome e Comuni in tema di riqualificazione dei propri territori. E passa anche per la promozione della qualità degli interventi. Come si ricorderà, il testo decaduto con la fine della scorsa legislatura prevedeva, ad esempio, che le città facessero largo uso dello strumento del concorso di progettazione o di idee ogniqualvolta non fosse possibile procedere internamente alla progettazione di interventi di rigenerazione urbana oggetto del Ddl.

Dunque, la delega fiscale lega gli sgravi anche agli obiettivi di rigenerazione urbana. Il Governo dovrà recepire la richiesta del Parlamento nei decreti legislativi che è chiamato a predisporre. Prima ancora, però, il Ddl dovrà concludere il suo iter di conversione iniziato, come si diceva, alla Camera, il cui esame (in prima lettura) è ancora in corso, ma da oggi, 10 luglio, il provvedimento passa all'esame dell'Aula.

Con un altro emendamento, approvato in Commissione, si inserisce tra i paletti della riforma fiscale anche la previsione di misure volte a favorire la stipula di assicurazioni contro il rischio di eventi calamitosi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il: