Slitta alle ore 18 del 29 settembre 2023 il termine per la presentazione dei progetti da candidare al bando del ministero della Cultura che punta ad assegnare 188,3 milioni per l'avvio di iniziative imprenditoriali nel campo delle attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, volte a rilanciare le economie dei piccoli borghi italiani.
L'avviso, finanziato dall'Ue nell'ambito del progetto Next Generation Eu attraverso i fondi destinati al Pnrr, era stato pubblicato a maggio e il 23 agosto è arrivato il decreto del Segretariato generale del ministero della Cultura contenente la proroga del termine ultimo per l'invio delle candidature.
I progetti candidabili devono promuovere, in modo innovativo, la rigenerazione dei piccoli Comuni, attraverso l'offerta di servizi sia per la popolazione locale che per i visitatori. Più nel dettaglio, il bando incoraggia l'insediamento di nuove attività nei 294 borghi vincitori del precedente avviso, sempre finanziato con risorse del Pnrr, e volto al potenziamento e alla rigenerazione di piccoli borghi storici.
Le iniziative imprenditoriali per potersi candidare devono soddisfare requisiti che necessitano di un alto grado di progettualità che presuppone la consulenza di professionisti ad hoc. L'insediamento delle nuove attività deve infatti portare con sé azioni finalizzate al risparmio energetico collegato alle sedi aziendali o ai processi produttivi/organizzativi, deve contribuire alla riduzione delle emissioni derivanti dai trasporti e dalla mobilità collegata alle attività aziendali, introdurre o incrementare l'uso di fonti energetiche rinnovabili, come il fotovoltaico e l'eolico, e provvedere al rinverdimento di aree, all'introduzione di processi di economia circolare e di altre misure in grado di fornire un contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Tra l'altro, tra le spese ammissibili, vi sono anche gli arredi, le attrezzature e la copertura di parte dei lavori necessari ad adeguare i locali in cui avranno sede le imprese. I progetti, inoltre, devono essere conformi al principio del Dsnh, ossia del "non arrecare un danno significativo" all'ambiente. Le iniziative imprenditoriali dovranno essere in sinergia con i progetti locali di rigenerazione culturale e sociale, e finalizzati al rilancio economico e occupazionale, nonché al contrasto dello spopolamento.
Si tratta di insediare attività capaci di promuovere nuova residenzialità e di incentivare la creazione di servizi diversificati per la popolazione, oggi carenti o assenti, dando così risposta a specifici fabbisogni territoriali. Le agevolazioni sono concesse esclusivamente sotto forma di contributo a fondo perduto e nella misura massima del 90% dell'iniziativa imprenditoriale ammissibile e, comunque, per un importo massimo del contributo pari a 75mila euro.
Possono presentare domanda di finanziamento le micro, piccole e medie imprese che intendono avviare iniziative imprenditoriali in forma singola o in aggregazione, già costituite o che intendono costituirsi in forma societaria di capitali o di persone, incluse le ditte individuali e le società cooperative, le associazioni non riconosciute, le organizzazioni dotate di personalità giuridica non profit, nonché gli enti del Terzo settore. Possono candidarsi anche le persone fisiche, purché, entro 60 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni, facciano pervenire la documentazione necessaria a comprovare l'avvenuta costituzione dell'impresa e il possesso dei requisiti richiesti per l'accesso alle agevolazioni.
Tutte le istanze pervenute, in regola con i requisiti di ammissibilità previsti dall'avviso pubblico, saranno prese in esame e ammesse a finanziamento secondo una graduatoria di merito. Per assicurare il compimento degli interventi previsti dall'avviso, l'unità di missione per l'attuazione del Pnrr si avvale del supporto tecnico-operativo di Invitalia.
L'avviso e gli allegati: pnrr.cultura.gov.it
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