Una testimonianza storica di archeologia industriale così rilevante - memoria della cultura lavorativa del territorio marscianese - necessitava di un progetto capace di valorizzare l'intero complesso nelle sue caratteristiche monumentali. Per queste ragioni, alla fine dello scorso anno, il Comune aveva bandito un concorso di progettazione, finalizzato alla rifunzionalizzazione delle strutture in chiave contemporanea e culturale capace di trasformare l'architettura industriale in luogo attivo e aggregativo a servizio della collettività.
Ad aggiudicarsi il concorso, nel mese di agosto, è stato il raggruppamento di Acale insieme agli architetti e Studio Giuseppe Natalizi, con un progetto identitario che, sfruttando la posizione favorevole rispetto alle strade principali e il percorso pedonale esterno al complesso, mantiene tutti i corpi di fabbrica e si proietta in un nuovo capitolo: trasformare la storia produttiva del complesso in nuovo punto strategico del territorio.
Sfruttando poi il collegamento distributivo principale che attraversa i corpi di fabbrica l'ex centro produttivo diventa museo espositivo della sua stessa memoria, dal singolare sistema di stendaggio praticabile, dove i festoni di tabacco sospesi ad essiccare suggerivano atmosfere suggestive, ai vari impianti di cernita e lavorazione. La memoria storica del luogo diviene quindi la fonte d'ispirazione principale per le scelte progettuali, guardando anche alla storia a più ampia scala, come quella rintracciabile nello Statuto di Marsciano emanato nel 1531, che suddivideva il territorio in cinque arti, rispettivamente dei mercanti, artigiani delle ceramiche, sarti, fabbri ed agricoltori.
Ne deriva un mix funzionale di attività che favoriscono l'uso dei vari spazi per l'intero arco giornaliero, animato dai laboratori artigianali, spazi commerciali, ambienti lavorativi e ampi spazi pubblici e di svago, favorendo l'incontro tra realtà professionali ed artistiche.
Una nuova realtà urbana, pedonale ed accessibile
Il ridisegno planimetrico integrale dà così vita a una nuova realtà urbana fatta di viale e corti che seguono l'andamento della struttura esistente in modo naturale e garantendo ai fruitori un logo di ritrovo e d'incontro per il sistema residenziale adiacente.
Due gli accessi principali: uno dalla corte affacciata su via Lenin, e l'altro dal parcheggio a nord, con massima attenzione all'accessibilità a tutti i corpi di fabbrica, mentre dall'asse principale l'installazione di un giardino parietale con valenza bioclimatica valorizza lo scorcio panoramico esistente e tra le corti interne trovano posto le varie attività, tra cui una biblioteca, una ludoteca ed un laboratorio d'incontro diurno.
E poi, nei corpi minori della corte si prevedono un adeguamento per alloggi temporanei e un coffee shop al piano terra, con balcone aggettante sul lato opposto, ed un'area museale al piano primo, pensata per ospitare i documenti della storia del tabacchificio.
Nell'edificio centrale, la facciata principale viene parzialmente aperta e sostituita con una struttura vetrata per la linea interno/esterno, enfatizzata da una struttura leggera in listelli di acciaio pendenti che, come una frangia metallica rievoca mannocchi di tabacco sospesi ad essiccare, creando al tempo stesso un ombreggiamento non comune. Proprio in questa zona filtro trovano posto le varie attività, anticipando quanto accade all'interno della navata principale, a pianta libera per adattarsi facilmente alle diverse esigenze: un mercato coperto, street food, eventi fieristici ed espositivi, conferenze e concerti serali.
Da un lato, al piano terra, sono previsti laboratori musicali con sale prove attrezzate, mentre al piano primo, nello spazio con maggiore illuminazione naturale data dai lucernari presenti, è pensata una sala multimediale ed un laboratorio artistico; dall'altra, invece, gli atelier artigianali che si affacciano sulla via interna, e sopra gli spazi per attività di co-working. Un altro volume, poi, grazie allo spazio a doppia altezza e l'ingresso autonomo, diviene un'area per impianti sportivi, potendo accogliere due campi da padel e disponendo di uno spazio adatto per attività sportive all'aperto.
Infine, gli ambienti laterali, caratterizzati da minime superfici calpestabili e altezze notevoli, mantengono la loro volumetria peculiare, mutando in luoghi di ritrovo, boudoir di conversazione al servizio delle attività che avvengono nella sala principale. Ognuno degli ambienti ospita infatti un'installazione permanente tematica, a ricordare le arti marscianesi: il rivestimento con trame in mattoni, piante rampicanti, tessuti sospesi, ceramiche colorate e sedute ricavate dai contenitori lignei utilizzati per la vendita diretta.
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