Piero Lissoni si aggiudica il concorso per la riqualificazione dell'affaccio sul lago a Laveno

di Mariagrazia Barletta

Nella consapevolezza che Laveno ed il suo lago sono in perfetta simbiosi, il nuovo disegno urbano nasce dalla suggestione di estendere il movimento sinuoso e dolce dell'acqua verso il centro abitato. È questa l'idea centrale del progetto con cui il noto architetto Piero Lissoni si è aggiudicato il concorso "Il lago in piazza" indetto dal comune di Laveno Mombello per ridefinire un'area, affacciata sul Lago Maggiore, che periodicamente viene inondata dalle acque lacustri. 

È proprio l'incontro e l'unione dei due elementi: acqua e terra, a generare un nuovo spazio pubblico dalle variegate funzioni, che punta a proiettare Laveno verso il lago. «L'incontro tra questi due elementi - scrive Lissoni nella relazione di progetto - restituisce una nuova percorrenza, sinuosa e morbida come le coste del lago. Un nuovo modo di vivere Laveno, anche fluttuando sulle acque del suo lago». «L'acqua - prosegue - incontra la linea costiera, si propaga, ridefinisce le gerarchie spaziali a favore della pedonalità e della ciclabilità».

Il nuovo progetto punta anche a proteggere l'abitato dalle periodiche esondazioni. «È fondamentale prevedere una nuova linea che agisca come barriera destinata a bloccare le acque dalle esondazioni decennali. La nostra proposta progettuale - scrive Lissoni - lavora in sinergia con il territorio andando a migliorare la morfologia esistente in maniera tale da proteggere l'abitato di Laveno dalle ondate di piena catastrofica».

L'area interessata dal progetto comprende: via Labiena, una strada più interna rispetto al lungolago che, in caso di esondazione, diventa un percorso privilegiato; piazza Matteotti che affaccia verso il lago e poi lo slargo che protende sull'acqua, denominato piazza Caduti del Lavoro. Il nuovo spazio urbano che li comprende acquista una chiara direzionalità verso l'acqua, «come se la piazza - spiega l'architetto - fosse naturalmente protesa verso di essa».

«Questi segni - spiega ancora Lissoni nella relazione - sono una vera e propria nuova infrastruttura urbana che accoglie il verde, gli arredi, l'illuminazione oltre a cambi di materiale nella pavimentazione. Questa scelta progettuale restituisce una nuova identità e allo stesso tempo una grande flessibilità spaziale per lo svolgimento di eventi temporanei».

Il percorso ciclopedonale disegna una nuova linea costiera che mette insieme più elementi, come l'anfiteatro a bordo acqua, il percorso flottante, la nuova area prativa, i nuovi allineamenti arborei, gli arredi urbani. «Questo nuova spazialità consente di ricavare sia una parte pavimentata adatta ad ospitare tutti gli eventi, che una parte prativa caratterizzata dalla presenza delle specie arboree esistenti - mantenute -, dove trovare riparo dalle sempre più frequenti estati torride», è il ragionamento di Lissoni. 

Il progetto dà dignità alla grande piazza che diventa un luogo di sosta e di incontro, adatto ad accogliere eventi e performance, mercatini e mostre temporanee. Ci si può sedere nell'anfiteatro sull'acqua o ammirare il tradizionale presepe sommerso. La piazza mette in connessione le altre aree di progetto, protraendosi sul lago.

«Ispirandoci al principio cardine di economia circolare - scrive ancora Lissoni -, riutilizziamo la pavimentazione esistente in cubetti di Luserna per la nuova superficie omogenea della grande piazza e i ciottoli di fiume per le linee sinuose caratterizzanti la nuova identità spaziale». «La passerella flottante, costituita da un corpo galleggiante connesso alla sponda da due bracci basculanti, è concepita con l'intento di limitare le interferenze e le lavorazioni sublacuali».

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