A Reggiolo (Re) nasce un centro parrocchiale dove ritrovare il senso di comunità dopo il sisma, capace di costruire nuove connessioni spaziali a partire, soprattutto, dai cortili. Ne viene fuori un volume leggero, compatto che palesa tre materiali: l'intonaco bianco, il corten e il vetro. Il progetto è dello studio Mab Arquitectura, guidato dagli architetti Floriana Marotta e Massimo Basile, nato nel 2004 a Barcellona e con sede a Milano dal 2014.
Centro parrocchiale a Reggiolo, fotografie di © Andrea Martiradonna
Un sistema di spazi aperti e d'incontro in cui la comunità ritrova i propri valori fondanti. E, un edificio dalla chiara identità, concepito secondo una visione urbana che ricuce i tessuti connettivi tra la chiesa, le aule, l'oratorio e gli spazi intorno. Il punto di partenza per il nuovo centro parrocchiale di Reggiolo è la catastrofe, e più precisamente il terremoto che ha colpito duramente l'Emilia-Romagna nel 2012.
L'intervento - che si è appena aggiudicato il premio In/Arch Emilia-Romagna nella sezione "Interventi di nuova costruzione" insieme ad altri progetti - nasce da un concorso ad inviti bandito dalla diocesi di Reggio Emilia nel 2016 per ricostruire il centro parrocchiale andato distrutto. I lavori, terminati quest'anno, hanno restituito alla comunità un complesso multifunzionale che riorganizza il tessuto, attingendo a elementi tipici dell'architettura religiosa: i chiostri.
Centro parrocchiale a Reggiolo, fotografie di © Andrea Martiradonna
Il progetto è, inoltre «il risultato di un'azione partecipativa, il bando comprendeva anche istanze e suggestioni provenienti dalla comunità, in un percorso di ascolto e confronto attivo» che ha coinvolto gli stessi architetti «nello sviluppo delle varie fasi di lavoro», fa sapere lo studio Mab Arquitectura.
«La ricostruzione post-sisma è certamente la risposta a un'emergenza, ma allo stesso tempo è necessaria la definizione di strumenti di rigenerazione che sappiano interpretare i bisogni di una comunità resa così fragile di fronte alla perdita dei propri punti di riferimento», spiegano Floriana Marotta e Massimo Basile, che sottolineano: «Spesso l'architettura diventa scenografia e si fa portatrice di un racconto capace di testimoniare la sua funzione: con il nostro progetto abbiamo proprio cercato di restituire a questo luogo la sua funzione sociale, creando nuove connessioni spaziali e relazionali atte a far ritrovare un senso alla comunità di Reggiolo, e un'opportunità da cui ripartire per riscrivere il futuro».
Centro parrocchiale a Reggiolo, fotografie di © Andrea Martiradonna
«L'intervento - spiega ancora lo studio - ha previsto la demolizione parziale delle strutture esistenti e la ricostruzione di un nuovo edificio: un volume leggero e vetrato, molto compatto, sviluppato su due piani nel rispetto delle altezze del contesto. Il nuovo volume diventa l'occasione per dar vita a una serie di cortili destinati a creare nuove relazioni spaziali tra la chiesa di San Rocco e il centro parrocchiale, e a favorire le connessioni tra la parte pubblica a ovest, e la parte privata a est, dove è stata collocata la casa canonica».
«In continuità, seppur autonome e contraddistinte ognuna da un proprio vano scala, le due zone occupano le due ali opposte della pianta: gli spazi parrocchiali si sviluppano al piano terra dove si trovano anche il grande ingresso, il salone parrocchiale e il bar, mentre al primo piano ci sono vari spazi polifunzionali, tra cui dieci aule didattiche per la catechesi; la casa canonica invece si sviluppa interamente al primo piano, al di sopra della zona uffici, e ospita cinque alloggi privati».
Centro parrocchiale a Reggiolo, fotografie di © Andrea Martiradonna
I due cortili, posti in successione, evocano i chiostri tipici delle architetture religiose, visti da Mab Arquitectura come elementi dal forte valore simbolico e come luoghi rassicuranti per l'incontro della comunità. In particolare, il cortile-chiostro definito dall'edificio dell'oratorio, su cui si affacciano tutte le funzioni del piano terra, è uno spazio ideale per eventi o feste all'aperto, in linea con le richieste emerse durante il percorso di progettazione partecipata.
Centro parrocchiale a Reggiolo, fotografie di © Andrea Martiradonna
Tre i materiali che si palesano: il corten, il vetro e l'intonaco bianco. «Il registro cromatico e materico è leggibile all'interno e all'esterno, senza soluzione di continuità ed è richiamato dagli elementi verdi presenti nello spazio raccolto dei chiostri. Le ampie vetrate massimizzano l'ingresso della luce nelle varie stanze, dando corpo e valorizzando una trasparenza visiva che permette di leggere la sequenza delle corti fino ai campi sportivi. La copertura inclinata a compluvium è realizzata interamente con struttura in legno, visibile in tutti gli spazi del primo piano», spiegano gli architetti.
Centro parrocchiale a Reggiolo, fotografie di © Andrea Martiradonna
CREDITI DEL PROGETTO
Progetto: centro parrocchiale e casa canonica
Programma: centro parrocchiale con sala conferenze, dieci aule, cinque alloggi privati, servizi
Località: Reggiolo (Reggio Emilia)
Committente: Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla
Concorso: Concorso a inviti 2016 / 1º Premio
Fine lavori: 2023
Progetto architettonico e direzione lavori: MAB Arquitectura
Coordinamento generale e BIM: MAB Arquitectura
Progetto strutturale: Ing. Filippo Tinarelli
Progetto impiantistico: RES - Ing. Stefano Silvi
Sicurezza: Ing. Marco Manzini
Superficie: 1.292 mq
Prestazione energetica: Classe A
Premi ricevuti: Premio IN/Arch Ance 2023 Emilia Romagna, Categoria nuova costruzione
The Plan Award 2017
Fotografie e riprese video: Andrea Martiradonna
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