Sono stati annunciati pochi giorni fa i vincitori della diciassettesima edizione di Europan, il concorso di idee che cadenza biennale sfida i progettisti under40 a trovare soluzioni innovative su scala urbana tenendo conto delle rapide dinamiche di trasformazione dei territori. 51 siti in tutta Europa, dislocati in 12 Paesi aderenti all'iniziativa, per un totale di 1089 progetti giunti al tavolo delle 11 giurie, che tra questi hanno premiato 158 proposte, di cui 49 vincitrici, 52 runner up e 57 menzioni speciali.

Una grande partecipazione, dunque, che ha mostrato la capacità dei giovani di affrontare le sfide del presente e del futuro, con soluzioni che spaziano dalla rivitalizzazione delle comunità al rammendo di brani di città dimenticati, mettendo sempre al primo posto il binomio natura-cultura e senza dimenticare le sfide ambientali del nostro tempo.

Ma lasciamo l'Europa e scendiamo di scala, per arrivare al sito italiano di CANTÙ, che ha visto la partecipazione di progettisti stranieri, provenienti da paesi europei e non solo.

"Il futuro delle tradizioni per un centro urbano da vivere!": recitava così il titolo della sfida lanciata per il centro urbano lombardo, ponendo al centro l'interrogativo sul come rendere la cittadina viva, sostenibile e inclusiva attraverso nuove forme di mobilità, di relazioni con il paesaggio naturale e attraverso nuove strategie commerciali.

Occhi puntati sul tema dello spazio pubblico, dunque, per ripensare luoghi, edifici e percorsi, con particolare riguardo alle barriere architettoniche, ma anche alla valorizzazione del patrimonio culturale artigiano e il know-how della città di Cantù.

A vincere il duo tutto al femminile di MARGHERITA PASQUALI e CARLOTTA OLIVARI, incentrato sul patrimonio rurale e sulla mobilità lenta; segue nel gradino runner up il team multidisciplinare composto dall'architetto GIACOMO CAPUTO con l'economista LEONARDA PACE con un innovativo prototipo di arredo urbano per mettere a sistema le aree di intervento. Infine, menzione speciale alla proposta di VÍCTOR e ADRIANA VÁZQUEZ, che muove dall'individuazione delle criticità per offrire le soluzioni adeguate.

La città di Cantù ospiterà il Forum nazionale dei risultati, con la cerimonia di premiazione, la mostra dei progetti e il catalogo nazionale dei risultati, nei primi mesi del prossimo anno. I progettisti saranno coinvolti nel workshop coordinato da Europan Italia e promosso dalla Città di Cantù e dall'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Como e che vedrà il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse.

La Giuria nazionale era composta da Oriol Capdevila • Tommaso Dal Bosco • Onorato Di Manno • Krunoslav IvanisinMonica Angela Grazia Scanu Maria Alessandra Segantini • Paolo Testa. Membri supplenti: Margherita Erbani • Francesca Melissano

Vince Cantù Digital Eco-Logics di Margherita Pasquali e Carlotta Olivari

Ricco di stimoli strategici, il progetto delle due giovani progettiste lombarde propone soluzioni che abbracciano sia la larga scala che quella locale. Il concept della proposta prende forma a partire dalla valorizzazione del patrimonio rurale dei dintorni di Cantù, per lavorare sulle connessioni interne e sul concetto di mobilità lenta.

Il centro città viene così trasformato in eco-museo che mette in primo piano economia locale e sistemi ecologici a cui si affianca l'inserimento di arredo urbano inclusivo e attento alla sostenibilità ambientale e l'integrazione di una serie di servizi digitali pensati per la valorizzazione del territorio, come la CanturinApp digitale, che mette a sistema turismo lento, mobilità, eventi, cultura, rigenerazione e natura.

Runner-up è "Gügitt" di Giacomo Caputo con l'economista Leonarda Pace

Il progetto ruota attorno allo sviluppo di un efficace dispositivo di arredo urbano che consente di mettere a sistema le aree di intervento individuate dal bando.

Questo sistema degli "spilli" (gügitt, appunto) si configura come un'infrastruttura che popola la città e, da un lato si adatta alle esigenze della comunità, dall'altro porta all'attenzione i temi della sostenibilità con l'introduzione di sistemi di vegetazione.

La scelta della forma e del materiale del dispositivo di agopuntura urbana, inoltre, rimanda alla tradizione e alla storia di Cantù, riattualizzandola e rendendola attrattiva anche per i flussi turistici.

Menzione speciale a "Urban Catalogue" del team spagnolo di Víctor Vázquez e Adriana Vázquez 

Il duo spagnolo parte dall'individuazione di un catalogo di problemi, sviluppando parallelamente le relative azioni e soluzioni. L'approccio mostra una prospettiva ampiamente strategica e realizzabile per costruire il processo di rigenerazione della città, configurandosi come una forma di agopuntura urbana che permette di rispondere alle singole criticità in maniera puntuale.

Nello scenario pensato, le singole azioni, ipotizzate alla piccola scala, potrebbero innescare virtuosi meccanismi di rigenerazione globale.

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