Bonus mobili: il tetto di spesa scende a 5mila euro per tutto il 2024

di Mariagrazia Barletta

Per il bonus mobili il limite massimo di spesa su cui calcolare la detrazione al 50% scende da 8mila a 5mila euro. Nessun intervento nella Manovra 2024 per potenziare la detrazione dedicata all'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, dunque, dal 1° gennaio si attua quanto aveva già programmato la scorsa legge di Bilancio prevedendo il taglio di 3mila euro al tetto di spesa nel passaggio dal 2023 al 2024.

Per tutto il 2024, applicando l'incentivo fiscale si potrà totalizzare al massimo un beneficio pari a 2.500 euro (50% del tetto di 5mila euro).

La detrazione diventa meno appetibile ma non cambia nella sostanza: continua ad essere applicata all'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla "A" per i forni, alla "E" per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, e alla "F" per i frigoriferi e i congelatori.

L'agevolazione resta legata ai lavori che beneficiano del bonus al 50% per le ristrutturazioni edilizie (elencati all'articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi) e di conseguenza anche a quelli finalizzati alla riduzione del rischio sismico, compresi gli interventi antisismici agevolati tramite superbonus (per approfondire si veda la circolare 17/E del 2023, pagine 91 e 92).

La detrazione arredi, da ripartire in dieci quote annuali di pari importo, spetta nella misura del 50% delle spese sostenute per il relativo acquisto ed è calcolata - come si diceva - su un ammontare complessivo non superiore a 5mila euro per il 2024.

Per beneficiare dello sgravio, vi è un'altra condizione da rispettare: la data di inizio lavori deve essere anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. La data di avvio potrà essere provata dalle eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie, dalla comunicazione preventiva all'Asl (indicante la data di inizio dei lavori), se obbligatoria, oppure, per lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi, da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (articolo 47 del Dpr 445/2000). 

Per beneficiare dello sgravio, sia i mobili che gli elettrodomestici devono essere nuovi. Rientrano tra i mobili soggetti alla detrazione, ad esempio: i letti, gli armadi, le cassettiere, le librerie, le scrivanie, i tavoli, le sedie, i comodini, i divani, le poltrone, le credenze, i materassi e gli apparecchi di illuminazione. È escluso l'acquisto di porte, pavimentazioni, tende e tendaggi e di altri complementi di arredo.

Rientrano nei grandi elettrodomestici agevolabili, per esempio: i frigoriferi, i congelatori, le lavatrici, le lavasciuga e le asciugatrici, le lavastoviglie, gli apparecchi per la cottura, le stufe elettriche, i forni a microonde, le piastre riscaldanti elettriche, gli apparecchi elettrici di riscaldamento, i radiatori elettrici, i ventilatori elettrici, gli apparecchi per il condizionamento. Rientrano nell'agevolazione anche gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l'obbligo.

«La detrazione - precisa l'Agenzia delle Entrate - spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l'immobile ma l'intervento cui è collegato l'acquisto viene effettuato su una pertinenza dell'immobile stesso, anche se accatastata autonomamente».

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