La Casa dell'Archeologo. LCA Architetti firma un edificio "cucito su misura" per il cliente - «volevamo un edificio semplice, primitivo, minerale che potesse vibrare alla luce del mattino, del mezzogiorno e della sera in modo sempre differente»

«volevamo un edificio semplice, primitivo, minerale che potesse vibrare alla luce del mattino, del mezzogiorno e della sera in modo sempre differente»

Un'abitazione contemporanea che reinterpreta l'antico, manifestando attraverso forme, colori e matericità, le passioni del committente per la storia e l'archeologia. Progettata dallo studio LCA Architetti, la casa recupera materiali in disuso per farli rivivere nel pieno rispetto dell'ambiente agricolo-naturale che la circonda.

Less is more verrebbe da dire! Perché a volte l'eleganza sta nella semplicità delle forme e dei materiali, purché combinati con estrema sensibilità.

La Casa dell'Archeologo a Varese, progettata dallo studio LCA Architetti - guidato da Luca Compri - ne è un esempio. Una geometria molto semplice che rimanda a un parallelepipedo a base rettangolare, colori chiari, quasi eterei che si mimetizzano, scomparendo nel paesaggio naturale tra Masnago e Casciago.

Progettata come residenza per un archeologo, la casa, nella sua semplicità e raffinatezza, si mostra come uno scrigno che racchiude e traduce, attraverso il medium dell'architettura, le passioni per storia ed archeologia di chi la abita.

Il tema del rispetto dell'ambiente, portato avanti attraverso l'uso di materiali locali ed eco sostenibili, è il filo rosso che accomuna tutti i progetti dello studio, premiato lo scorso anno nella prima edizione del Wood Architecture Prize by Klimahouse.

La Casa dell'Archeologo _ LCA Architetti

Forme pure e contatto con l'ambiente
L'involucro esterno, tra materiali di scarto e tecnologie per garantire la minima manutenzione
Le fotografie di Simone Bossi

foto: © Simone Bossi

Forme pure e contatto con l'ambiente

Sviluppato su due livelli fuori terra, il volume compatto - scavato solo per ricavare la zona d'ingresso e una piccola loggia al piano superiore - si caratterizza per la presenza di finestre su tutti i fronti, garantendo una continuità visiva costante con il paesaggio circostante, fatto di vigne e prati da coltivo.

Il piano terra è dedicato all'ampio e luminoso living con cucina, sala da pranzo e un piccolo bagno di servizio; il piano superiore lascia invece spazio alle stanze da letto, con due bagni, e allo studio del committente.

Esternamente il disegno riduce al minimo le superfici pavimentate, lasciando intatte l'area boschiva e le piante esistenti, integrate con altre piantumazioni autoctone.

foto: © Simone Bossi

L'involucro esterno, tra materiali di scarto e tecnologie per garantire la minima manutenzione

I materiali utilizzati sono interamente di recupero, prelevati da cave in disuso o da discariche di materiali edili.

La volontà di garantire un basso grado di manutenzione dell'involucro, riducendo così al minimo i costi, ha orientato le scelte verso un sistema a facciata ventilata, rivestita con blocchi rigati di in cemento prefabbricato di riuso altamente resistenti alle intemperie.

Le logge e i porticati, identificandosi come elementi caratteristici della casa e di mediazione tra interno ed esterno, sono invece rivestiti con lastre di marmo travertino.