La scuola aperta al cambiamento e all'imprevisto, a Brescia il nuovo plesso del team Associates Architecture, Ganko e MOTU

di Mariagrazia Barletta

Soddisfare le aspettative contemporanee, ma accogliendo le inevitabili e anche impreviste esigenze future. Aprirsi quanto più possibile al cambiamento e alle molteplici forme di appropriazione degli spazi, oggi non prevedibili, ma che col tempo potrebbero nascere dalle necessità ed aspirazioni di un pubblico eterogeneo.

L'adattabilità ai futuri cambiamenti è la cifra che contraddistingue il progetto che si è aggiudicato il concorso di progettazione per la realizzazione di un parco attrezzato, un centro civico e un complesso scolastico nel quartiere Don Bosco a Brescia.

La graduatoria definitiva, stilata lo scorso 12 febbraio, pone al primo posto il gruppo multidisciplinare guidato da Associates Architecture, Ganko e MOTU con la collaborazione di Alberto Ferlenga, Aldo Emilio Ellena e Arcadis Italia

«Il masterplan del progetto definisce l'infrastruttura - l'insieme coordinato delle condizioni architettoniche, paesaggistiche e tecnologiche fondamentali - che permetterà al progetto di evolvere nelle ulteriori fasi di sviluppo e di assorbire gli inevitabili cambiamenti che coinvolgeranno i format pedagogici, le modalità di accesso, diffusione, condivisione della cultura e le forme di appropriazione collettiva ed individuale dello spazio urbano», affermano i progettisti.

La proposta - come gli stessi vincitori scrivono - è un «esperimento multiautoriale, multigenerazionale e multidisciplinare finalizzato alla definizione di un "modello" che combini la chiarezza e la semplicità dell'impostazione architettonica e paesaggistica con la molteplicità, la flessibilità e l'imprevedibilità degli usi possibili, presenti e futuri».

Community hub. Sulla sinistra il padiglione del portierato sociale, sulla destra il centro civico con il grande auditorium aperto verso l'esterno

Altro punto cardine del progetto è il lavoro di riconnessione e ricucitura dell'esistente, attraverso un parco scolastico concepito come centro civico e che trasforma in permeabilità l'attuale inaccessibilità dell'area.

La scuola come punto di partenza della rigenerazione di un brano di città

Il progetto della nuova scuola, che deve funzionare anche da community hub, è l'intervento "bandiera" di una strategia di sviluppo urbano sostenibile che ha come terreno d'azione la zona sud-ovest della città, dove sono diverse le criticità da risolvere, tra cui: fenomeni di marginalità sociale, debole integrazione e coesione sociale dei cittadini stranieri e, in generale, un sistema urbano con carattere periferico privo di elementi di centralità.

La strategia, che dunque vede la scuola come punto di partenza della rigenerazione di un settore urbano di Brescia, ha partecipato ad una manifestazione di interesse indetta dalla Regione Lombardia finalizzata a sostenere strategie di sviluppo sostenibile con fondi europei (Fesr ed Fse+), ottenendo un finanziamento di 15,3 milioni di euro.

Vista dal cardo alberato in direzione Nord. Sulla sinistra le testate pubbliche delle due scuole; sulla destra la piastra polisportiva.

Scuola e servizi alla comunità

Una scuola innovativa, ma anche un luogo per offrire servizi alla comunità, da sperimentare, validare e replicare in altri quartieri. L'intervento prevede la realizzazione di due nuovi edifici scolastici, un parco attrezzato, un terzo edificio da destinarsi a centro civico, un piccolo padiglione che accoglierà il portierato di quartiere, una nuova piastra polivalente (al posto della ex-scuola Bettinzoli) per attività ludico/sportive, due nuove coperture tecnologiche (una sopra la nuova piazza pubblica e una sopra la scuola dell'infanzia) che si presteranno alla realizzazione di una comunità energetica rinnovabile.

Community Hub. Vista della scuola secondaria di primo grado

Le funzioni più sperimentali del Community hub, quali: l'auditorium polivalente, gli spazi multifunzionali per eventi e mostre, la mediateca, il FabLab musicale, etc., sono collocate in un volume autonomo che fa da sfondo allo spazio con la più marcata vocazione urbana, ossia la nuova piazza coperta.

Si tratta di un centro civico che è simultaneamente luogo della produzione e luogo della condivisione della cultura. Quanto al portierato sociale, questo sarà ospitato in un padiglione dove troveranno spazio uno sportello socio-sanitario con infermiere di quartiere, un punto informazioni che offrirà supporto nello svolgimento delle pratiche burocratiche, uno spazio dedicato ai gruppi di acquisto solidale, uno spazio per il deposito e ritiro pacchi, oltre che una caffetteria di quartiere affacciata sulla nuova piazza coperta e sulla nuova porzione di parco urbano. 

Percorsi per realizzare l'auspicata permeabilità

I progettisti disegnano un sistema di percorsi e di piazze che permetta di restituire l'area al quartiere. Per realizzare la permeabilità auspicata, si prevedono due corridoi di mobilità dolce che funzionano da assi principali di distribuzione tra i diversi ambiti del progetto e due piazze lineari che fungono da assi di penetrazione dagli ambiti residenziali posti al di là lotto. Dal punto di vista botanico, il progetto prevede una sostanziale implementazione del patrimonio vegetale a favore della biodiversità dell'area. Nelle vicinanze degli edifici scolastici sono previsti dei frutteti didattici per integrare le attività all'aperto destinate agli alunni. Si prevede, inoltre, di implementare anche gli orti sociali esistenti.

Il progetto è attraversato da un percorso nord-sud, un cardo alberato concepito come un asse verde unificatore, che insieme alla creazione di una nuova centralità fortemente connessa al quartiere, costituisce uno dei punti di forza del progetto.

Confini vaghi tra spazi civici e di formazione

A caratterizzare i nuovi edifici scolastici è una forte apertura verso l'esterno che si esprime sia attraverso la trasparenza architettonica sia mediante la dotazione di spazi condivisi con i cittadini. La progettazione segue principalmente due filoni di ricerca: quello incentrato sugli spazi innovativi per la didattica progettati tenendo conto delle attuali tendenze pedagogiche e quello concentrato sugli spazi della civitas contemporanea. I due filoni si ibridano: le scuole accolgono al proprio interno spazi civici aperti alla città e il centro civico è a sua volta spazio di formazione.

Innovazione per aule e corridoi

Il progetto lavora sull'interpretazione innovativa delle componenti più convenzionali di una scuola tradizionale: le aule e il corridoio. Ad esempio, nella scuola media, il «corpo di fabbrica - spiegano i progettisti nella relazione illustrativa - è attraversato da uno spazio centrale, al tempo stesso didattico e distributivo, che dilatandosi ritmicamente e assumendo una larghezza importante perde le caratteristiche dei vecchi corridoi generando spazi aperti e luminosi alternati alle aule e in stretto rapporto con esse, utilizzabili per il relax, il lavoro per piccoli gruppi, per gli scaffali della biblioteca diffusa, ecc».

Community Hub. Vista della scuola primaria, l'aula dell'Immaginazione

Community Hub. Scuola primaria, vista dall'Agorà verso la corte verde

«Dal canto loro - spiegano ancora i vincitori nella relazione -, anche gli spazi più tradizionalmente didattici, le aule, sono sottoposti ad una trasformazione radicale che ne fa ambienti diversi pur non cancellando del tutto la loro presenza. Parzialmente trasparenti verso l'interno per eliminarne la segregazione nei confronti degli altri spazi, sono dotati verso l'esterno, sia al piano terra che al primo piano, di spazi aggiuntivi, proiettati verso il giardino e parzialmente riparati da una maglia metallica, utilizzabili in molti modi - loggia, giardino d'inverno, serra, laboratorio, spazio di relax - e che permettono di godere di un rapporto continuo con il verde».

«L'aula, poi, è connotata dalla presenza continua di pareti attrezzate che contengono armadietti personali, tavoli ribaltabili, cassettiere, scaffali, lavagne, schermi, pannelli espositivi considerati come parte integrante dell'architettura dell'interno, limitando ai soli tavoli e sedie la parte mobile dell'arredo e determinando uno spazio pluridirezionale che rompe la tradizionale unidirezionalità della classe».

Community Hub. Il nuovo centro civico visto dalla piazza coperta. Simultanemanete palcoscenico e vetrina il centro civico è un dispositivo spaziale sperimentale dalla marcata vocazione pubblica

Resilienza e adattamento climatico

Il progetto prende in considerazione tematiche non più ignorabili con l'intento di dar vita ad un frammento di città resiliente. «Il progetto - si legge ancora nella relazione tecnica - affronta il tema della gestione delle acque attraverso molteplici interventi funzionali al risparmio della risorsa idrica ed alla gestione di eventi meteorici eccezionali. Il tema della resilienza climatica è ulteriormente affrontato attraverso il ricorso estensivo a fonti rinnovabili di energia, in primis fotovoltaico. Alla scala urbana, il progetto contribuisce alla riduzione delle isole di calore con soluzioni tecnologiche (pavimenti e rivestimenti dotati di riflettanza SRI>82) e soluzioni di landscaping in grado di mitigare e/o compensare le escursioni termiche».

Le strutture delle scuole in legno e acciaio

Per le strutture delle scuole, il progetto opta per un sistema ibrido legno-acciaio connesso da giunti resilienti e disconnettori termici. L'acciaio, dotato di una scarsa resistenza al fuoco, è stato collocato solo all'esterno e a vista facendogli svolgere funzioni di struttura controventante.

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Graduatoria definitiva 

12 febbraio 2024 → concorrimi.it | Concorso di progettazione "La Scuola al Centro del Futuro"

  • 1° classificatoGuido Tesio progettista (capogruppo) Nicola Munaretto progettista, Michele Pallaoro progettista, Emilio Aldo Ellena progettista, Massimiliano Pulice consulente, Martina Salvaneschi progettista, Alberto Ferlenga progettista.
  • 2° classificatoMario Benedetto Assisi progettista (capogruppo), Valentina Milani progettista.
  • 3° classificato: Sossio De Vita progettista (capogruppo), Giuseppe Chiariello progettista, Veronica Minucci progettista
  • 4° classificatoDaniele Colombati progettista
  • 5° classificato: Elias Terzitta progettista (capogruppo), Eugenia Bordini progettista, Lorenzo Rabizzi progettista, Riccardo Sinni progettista

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