Per chi conosce Roma, l'Angelo Mai è un luogo assai noto. Le prime tracce del complesso, che affaccia sull'incrocio tra Via degli Zingari e via Clementina, risalgono addirittura alla fine del '500, poi riadattato a scuola nella prima metà dell'Ottocento. Fu luogo adibito all'educazione fino al 2002 quando, scaduta la concessione statale, fu abbandonato. Seguì presto un'occupazione abusiva da parte di senzatetto a cui seguì la costituzione di un centro sociale che, con non poche diatribe con l'amministrazione comunale, ha continuato per anni a portare avanti attività di stampo artistico-culturale.
Nel 2022 il Comune di Roma, in previsione del trasferimento della scuola media Visconti, aveva bandito un concorso di progettazione per la riqualificazione del giardino, inserendo tra gli obiettivi del bando anche la realizzazione di una struttura da adibire a palestra, connessa all'istituto scolastico e aperta a tutta la cittadinanza.
Proclamato vincitore, dopo un lungo iter burocratico, è stato il team di Aesse Studio e i gemelli Augusto e Filippo D'Aquino con gli ingegneri Sergio De Felice e Vincenzo Esposito, l'agronomo Luciano Mauro e la geologa Donatella Pingitore. La proposta interpreta il "giardino segreto", incastonato nel tessuto medioevale del rione Monti, come un'isola verde naturale e, attraverso l'eliminazione della vegetazione infestante e l'inserimento di nuove specie, prende vita un piccolo locus amoenus che le finestre delle abitazioni attorno avranno il privilegio di osservare.
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Dall'hortus conclusus a luogo di socialità
Ispirandosi all'Hortus Conclusus medioevale, ma declinato in chiave contemporanea, il nuovo giardino rafforza il corridoio verde urbano tra via Clementina e via S. Giuseppe Labre, nel completo rispetto delle quote di calpestio attuali, operato attraverso un sistema integrato di verde e spazi per eventi all'aperto, con un'ampia zona pavimentata centrale.
Le grandi querce situate al centro del parco permettono una trasparenza visiva orizzontale di tutto il giardino, arricchito di fioriture ed alberi da frutto, proseguendo la tradizione dei giardini romani e colorando, con le grandi chiome che diventano paesaggio, anche le visuali dai palazzi circostanti. Sul lato nord, invece, uno specchio d'acqua si fa rivolo, cascatella e poi nuovamente specchio, donando al giardino movimento, riflessi e rumore.
Con la nuova idea di verde nel centro storico di Roma, si viene a creare uno spazio dalle grandi potenzialità attrattive, sia per le scuole che per gli abitanti del quartiere.
La nuova palestra tra gli alberi
L'edificio della palestra - ex novo - sostituisce l'ex cabina elettrica esistente, pensato per accogliere gli studenti dell'Angelo Mai e gli abitanti del quartiere.
Con l'ingresso protetto da un accesso visibile da via Clementina, il progetto tiene conto del dislivello esistente, articolando gli spazi secondo una rigorosa composizione spaziale. L'atrio multifunzione a doppia altezza ospita una parete da arrampicata a servizio dei ragazzi della scuola e degli utenti del nuovo impianto, mentre il piano terra è dedicato ai servizi di pertinenza della palestra, con l'ufficio amministrativo, gli spogliatoi degli istruttori, l'infermeria, il corpo scala e il vano tecnico.
La grande vetrata sulla doppia altezza mette in comunicazione l'atrio con il giardino, a una quota superiore, offrendo un affaccio verso l'Istituto Angelo Mai e il cielo di Roma. Qui, al primo piano, trovano spazio gli ambienti dedicati ai fruitori, ovvero gli spogliatoi e un piccolo punto ristoro in diretta connessione con la nuova area verde, che diventa un perfetto luogo di aggregazione.
Salendo di un altro livello, ecco lo spazio interamente dedicato alle attività sportive che, grazie agli affacci sulla rigogliosa vegetazione del giardino, appare come una palestra tra gli alberi.
L'accesso avviene sia attraverso la distribuzione verticale dell'edificio, che mediante una passerella sopraelevata sul lato ovest che la connette direttamente agli ambienti dell'Istituto Angelo Mai. Ne deriva una separazione netta degli ingressi, uno per gli studenti e l'altro per gli abitanti del quartiere.
L'offerta sportiva e ricreativa si amplia grazie all'introduzione, in copertura, di un piccolo campo sportivo, pensato per ospitare manifestazioni artistiche in accordo con gli altri interventi colorati che costellano il Rione Monti.
Il rivestimento esterno dell'edificio, dall'estetica discreta per evitare contrasti inappropriati con il tessuto storico della città, si compone di lastre cementizie colorate in pasta, riprendendo così colori e matericità dei prospetti del quartiere e, attraverso leggere variazioni di spessore nel rivestimento, riprende nella struttura le modanature e le cornici degli edifici circostanti.
Graduatoria definitiva
- 1° classificato: Ing. Gerardo Sacco (Leg. Rapp. della AS Srls, capogruppo) • Ing. Sergio De Felice (Leg. Rapp. della SPI Srl, mandante) • Ing. Vincenzo Esposito (Leg. Rapp. della INGEMA Srl, mandante) • Dott. Agronomo Luciano Mauro (mandante) • Geologo Donatella Pingitore • (Leg. Rap. della Geolog .Studio di Geologia, mandante) • Arch. Augusto D'Aquino (mandante) • Arch. Filippo D'Aquino (mandante)
- 2° classificato: Arch. Gianni Cinquegrana
- 3° classificato: Arch.Giorgia Colombo (capogruppo) • Ing. Michele Grazzini (mandante) • Ing. Andrea Tonazzini (mandante)
- 4° classificato: Francesca Leonori (Arch.paesaggista) • Giulio Bernardini (mandante) • Arch. Lorenza Bartolazzi (mandante) • Arch. Luca Leonori (capogruppo ) • Arch. Mario Leonori (mandante)
- 5° classificato: Arch. Francesco Messina (leg. Rapp. Bodar Bottega d'Architettura, capogruppo) • Ing.Niccolò De Robertis ( Leg. Rapp. della AEI Progetti Srl, mandante) • Arch. Duccio Fantoni (mandante) • Arch. Edoardo Fanteria (mandante) • Arch. Marco Antonio Messina (prof. associato della Bodar Bottega d'Architettura, mandante) • Arch.Giuseppe Messina (prof. associato della Bodar Bottega d'Architettura, mandante)
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