Passato, presente, futuro.

Ormai l'abbiamo capito: la chiave per aspirare a diventare un bravo architetto, uno di quelli che può fare la differenza, è viaggiare, conoscere, approfondire, essere curiosi, aprire lo sguardo al mondo, alla sua pluralità e alla sua bellezza.

"Il viaggio è un po' come andare in una grande biblioteca a cercare un libro: è vero che cerchi quel libro, ma cercando quel libro ne trovi molti altri". afferma Renzo Piano. "Il viaggio è la scoperta, il viaggio è la vita. Nel viaggio cerchi una cosa e ne trovi un'altra."

Questi i principi che da sei edizioni - una diversa dall'altra - guidano il Renzo Piano World Tour, il programma che dal 2017 consente ad alcuni giovani neolaureati di percorrere in 40 giorni porzioni del globo terracqueo - più o meno con qualsiasi mezzo di trasporto esistente - alla scoperta di edifici del Renzo Piano Building Workshop e altre celebri opere di architettura.

E così anche quest'anno, nella convinzione che l'esplorazione fisica degli spazi siano esperienze fondamentali per un giovane architetto, Fondazione Renzo Piano, grazie al lavoro sinergico con Fundacion Botìn e Vitra, e attraverso il supporto logistico di ProViaggiArchitettura, e la nostra mediapartnership, ha reso possibile nuovamente che questo percorso di scoperta accadesse.

Pronti?

L'itinerario di quest'anno in volata

"Il nostro viaggio inizia nel luogo in cui tutto ha avuto inizio, traendo ispirazione dal primo progetto di Renzo Piano." Il RPWT 2024 è infatti partito il 20 giugno proprio da Parigi - dove Ivan e Paola hanno raggiunto la francese Flore - quasi fosse un rito, un momento di passaggio immancabile e benaugurale per iniziare quest'avventura.

Nella città i ragazzi hanno visitato, accompagnati da Quentin, Federico, Dominique e Stefano, il Centro Pompidou, l'Ufficio Renzo Piano Building Workshop in Rue des Archives, dove "dopo una breve occhiata al laboratorio di modellistica dalla strada, veniamo accolti calorosamente e apprendiamo i progetti in corso, che evidenziano i principi fondamentali del design di RPBW: il dialogo tra l'identità del luogo, i dettagli costruttivi e la ricerca della leggerezza per integrare l'architettura in ambienti densi o paesaggi naturali.[..]".

RPWT 2024 - giorno 0 · I tre ragazzi ospiti del RPBW con i partner dello studio

Insieme poi al Cantiere Pathè Gaumont, progetto di RPBW che estende lo spazio pubblico all'interno dell'edificio haussmanniano, creando un nuovo patio che porta luce naturale e un complesso gioco di volumi sospesi. Immancabile la straordinaria Borsa di Commercio di Tadao Ando per Francois Pinault, la Samaritaine, recente ristrutturazione curata da SANAA, la Fondazione Jérôme Seydoux-Pathé, sede di tutte le storie del cinema Pathé "Da qui senti la città ma parli con il cielo", e il complesso residenziale di Rue de Meaux, entrambi di RPBW. Infine il Morland Mixité Capitale, di David Chipperfield e l'Istituto del Mondo Arabo, progettato da Jean Nouvel nel 1987.  

In treno dalla Francia alla Svizzera: Losanna, Ginevra (CERN), Berna, Basilea (per i musei) Weil Am Rhein da Vitra e poi in macchina a Ronchamp e Zurigo.

I ragazzi arriveranno nella torrida Spagna - precisamente a Bilbao - il 29 giugno per poi andare a Santander, a visitare la Fundacion Botìn. Da lì aereo per Londra, ultima tappa del continente europeo.

Si vola direzione Asia: prima Hong Kong, Shenzen e Shangai. Poi il tanto atteso Giappone dove Paola, Flore e Ivan trascorreranno un'intera settimana, tra le architetture di Tokyo e Kyoto, via Osaka Kansai International Airport. L'Australia, a questo punto, è quasi vicina, destinazione Sydney.

La successiva e tanto agognata tappa del Tjibau Cultural Center a Noumea, sfortunatamente, non è possibile, e così il viaggio continua, ma con una tappa sul Bosforo, a Istanbul, prima di tornare in Italia, a Milano, nel cantiere dal campus Polimi, per poi concludersi il 27 luglio a Genova, dove i ragazzi visiteranno le due sedi del Renzo Piano Building Workshop, la Fondazione Renzo Piano ed i cantieri in corso sul waterfront.

da sinistra: Paola Meneghetti, Flore Teyssendier de la Serve e Ivan Rando Campos

Paola, Flore e Ivan si raccontano: sogni e aspettative di giovani architetti in partenza

Come è consuetudine, ci piace raccogliere le impressioni dei fortunati vincitori del Renzo Piano World Tour sia "a freddo", vale a dire proprio a ridosso dell'inizio di questa avventura - come in questo caso - sia "a caldo", alla fine del viaggio, davanti ad un bicchiere di vino sul waterfront del capoluogo ligure, per confrontare le emozioni, condividere quanto appena vissuto, valutarne l'impatto.

Nel mezzo, li seguiremo durante tutto l'itinerario, in cui saranno chiamati ad essere in prima linea reporter, sketcher, fotografi, occupandosi del racconto sui social media del loro diario di viaggio.   

Selezionati da UNIPADOVA, Università degli Studi di Padova, Italia, ENSAPM, École Nationale Supérieure d'Architecture Paris-Malaquais, Francia, e ETSAM, Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Madrid, Paola, Flore e Ivan sono i tre partecipanti con cui abbiamo scambiato idee ed aspettative riguardo a questo viaggio, all'essere architetto, al futuro. 

Raccontateci brevemente chi siete

P: PAOLA MENEGHETTI, "una laurea in Ingegneria Edile all'Università di Padova nel 2022, oggi collaboro con uno studio di architettura in Veneto occupandomi di progetti residenziali, commerciali e pubblici. La mia passione per l'architettura deriva dall'attività di famiglia, imprenditori nel settore delle costruzioni, cosa che mi ha permesso di osservare fin da subito, e da vicino, i processi edilizi  e di cantiere. Durante gli studi ho partecipato a diversi workshop di autocostruzione, apprezzando l'importanza della cura dei dettagli e dello studio dei materiali".  

F: FLORE TEYSSENDIER DE LA SERVE, "francese, laureata l'anno scorso presso l'École Nationale Supérieure d'Architecture Paris-Malaquais dopo aver studiato per un semestre allo IUAV di Venezia. Amo viaggiare e conoscere nuove culture, disegnare, amo sentire lo spazio e la luce, motivo per il quale il Renzo Piano World Tour rappresenta un sogno che si realizza".  

I: IVAN RANDO CAMPOS, "un giovane architetto diviso tra Madrid e Andalusia, Spagna. Nonostante abbia trascorso 8 anni a Madrid, dove ho conseguito una laurea e un master in architettura con lode presso la Escuela Técnica Superior de Arquitectura,  provengo da un ambiente rurale, il che mi mantiene profondamente interessato ad altri modi di vivere, dandomi una profonda comprensione delle differenze tra ambienti urbani e rurali. Attualmente il mio lavoro si concentra sul rapporto tra territorio, infrastrutture e design, con l'obiettivo di creare scenari architettonici più accessibili, socialmente responsabili e attenti all'ambiente".

Cosa vi aspettate da questo viaggio?

P: "Vorrei emozionarmi, divertirmi e condividere tanto. Imparare tutto quello che posso e portarmi a casa un bagaglio di conoscenze nuove, per il lavoro e per me stessa. Vorrei riuscire a trasmettere a tutti quelli che seguono il progetto le vere emozioni che stiamo provando, rendendo l'architettura un racconto personale ma inclusivo".  

F: "Ci ho messo un po' a realizzare che stava accadendo veramente, che questo viaggio è davvero reale, che sta succedendo sul serio. Mi sento fortunata, innanzitutto, e felice. Mi aspetto di crescere nelle mie ambizioni di architetto e di aprire lo sguardo sul mondo e sul futuro".  

I: "Imparare, imparare e imparare. Credo che il nostro ruolo come architetti sia quello di comprendere a fondo i contesti prima di proporre qualsiasi progetto. Renzo Piano esemplifica questa filosofia; le sue opere dimostrano una profonda comprensione dei loro ambienti, impiegando tecniche locali, sostenendo gli spazi pubblici quando necessario o catalizzando usi latenti che prima erano inesistenti".

Cosa significa, per voi, essere architetto?

P: "Fare l'architetto per me significa prendere "in mano" il mondo, e dove possibile apportarci modifiche che lo rendano un luogo che fa stare bene le persone che poi useranno quegli spazi, quelle città. Servono esperienze positive, oggi più che mai".  

F: "Innanzitutto è interessante constatare che oggi, in particolare per noi architette donne, ci sono molte più possibilità: è giusto poter finalmente ottenere qualsiasi cosa si desidera. Io, sento soprattutto una grande responsabilità nel ruolo che noi progettisti abbiamo nei riguardi dell'ambiente e delle sfide climatiche".  

I: "Significa possedere gli strumenti essenziali per analizzare criticamente gli spazi che abitiamo. Sebbene il ruolo dell'architetto si stia diversificando in numerosi modi, credo che il vero valore di questa professione risieda nella sua capacità di autoriflessione, nel suo ruolo centrale nello sviluppo urbano e nella consapevolezza delle implicazioni politiche degli ambienti ben progettati".  

Quale architettura del programma desiderate maggiormente attraversare, visitare e comprendere?

I: "Direi il Giappone, che è stata costantemente una destinazione significativa durante i miei anni accademici: nonostante abbia letto molto di Tokyo, sono fiducioso che la città avrà ancora il potere di stupirmi. In particolare, la Maison Hermès di RPBW è uno degli edifici che sono più entusiasta di esplorare".  

F: "Lo ammetto, avrei tanto voluto andare a Noumea, ma purtroppo l'itinerario è stato modificato! Sono curiosa di visitare ogni cosa, ma in particolare Punta Nave, lo studio di Genova, il cuore di tutto".  

P: "Io sono d'accordo con entrambi, il Giappone e Punta Nave. Ma aggiungo le visite ai cantieri, che sono la mia passione, di Parigi, Tokyo, Milano e Genova".

Descrivete il RPWT con 3 aggettivi (vediamo se saranno gli stessi alla fine di questo viaggio!)

P: "Scoperta, emozione, condivisione".  

F: "Mozzafiato, avventuroso, "life changing"

I: "Illuminante, intenso e unico."     

Buon viaggio ragazzi!  

RENZO PIANO WORLD TOUR 2024

promosso da Fondazione Renzo Piano, Fundación Botín, Vitra e Selvaag Gruppen, in collaborazione con ProViaggiArchitettura e professionearchitetto.it

il viaggio AL VIA...
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