Il ponte, immagine archetipica lineare di collegamento tra due punti prefissati, diventa un sistema esperienziale e naturalistico per godere della bellezza lungo il fiume Ofanto. Un progetto ambizioso, voluto dalla Provincia di Barletta Andria Trani, che lo scorso anno aveva indetto un concorso di progettazione in linea con le iniziative di valorizzazione dell'intero parco naturale regionale lungo il fiume.

Inserimento dell'opera nell'habitat naturale, rispetto dell'ambiente, durabilità e fruibilità sono i principi cardine del progetto decretato vincitore, proposto dal team di DL-arch, fondato da Simone Dell'Ariccia e Yael Leibovitch, affiancati dall'ingegnere Federico Amarena e con il supporto dell'ingegnere Dario De Luca, il geologo Andrea Pace, l'architetto Rinaldo D'Alessandro e l'architetto Gabriele Gentilomo

L'intervento tocca, infatti, anche l'ambito di riqualificazione dell'antica strada borbonica, con opere di restauro e consolidamento delle sezioni ancora in buone condizioni che, insieme al ponte borbonico, potrebbero diventare punti di interesse dell'area, sottolineando l'importanza della storia e dell'identità del luogo.

Dal percorso all'esperienza: amplificare i suoni della natura

Partendo dall'attenta analisi del territorio e della sua morfologia, il progetto definisce gli elementi verticali andando oltre la funzione strutturale. I pilastri diventano parte integrante della vegetazione spontanea e rifugio e protezione per la fauna volatile, con le forature lungo la linearità strutturate come oculi per la nidificazione. In questo modo, il ponte non solo si mimetizza nel verde, ma collabora attivamente con esso e attraverso sistemi di canalizzazione integrati nei pilastri, dà ai visitatori la possibilità di ascoltare i suoni della natura amplificati.

Si viene a creare una sinergia tra architettura e ambiente, che dà vita a un'infrastruttura - opera d'arte conservando e valorizzando il contesto naturale di biodiversità.

Arricchito di sedute ed elementi di illuminazione, il percorso mantiene la linearità e il minimalismo cercato, attento agli aspetti della sostenibilità con l'inserimento di una pedana che favorisce il deflusso dell'acqua sottostante per prevenirne gli accumuli.

La struttura del ponte, leggera e durevole

Il ponte si sviluppa su tre campate, ciascuna lunga circa 50 metri e larga 2 per assicurare il contenimento della freccia della catenaria, mantenendo l'impalcato ad una quota superiore a quella degli argini.

Sviluppata su fondazioni di tipo indiretto, con plinti su pali, la struttura disegna colonne studiate in modo da contenere l'alloggiamento di una carrucola su cui andrà a poggiare la fune portante.

Sulle due funi inferiori è ancorato un sistema di travi principali su cui è ordito il grigliato di calpestio. In corrispondenza dei traversi, invece, le funi portanti sono collegate da un elemento verticale che le rende collaboranti.

Tenendo in considerazione la durabilità dell'opera e i bassi costi di manutenzione, il progetto opta per l'acciaio corten per tutto ciò che riguarda la carpenteria metallica. L'impalcato è, invece, in grigliato che, con il processo di zincatura a caldo e aggiunta di alluminio, ha un'ottima resistenza alla corrosione.

Il parapetto è realizzato con una rete di corda naturale intrecciata tra i due cavi di acciaio orizzontali, generando una connessione visiva con l'ambiente fluviale, mentre l'illuminazione è garantita grazie a sistemi avanzati di energia solare posizionati sopra e nei pressi dei pilastri. 

Grazie all'utilizzo di sensori, il percorso sarà illuminato durante le ore serali solo quando i visitatori attraversano il ponte.

Graduatoria definitiva

concorsiawn.it

  • 1° classificato: Arch. Simone DELL'ARICCIA • Ing. Federico AMARENA • Ing. Dario DE LUCA • Geol. Andrea PACE • Arch. Rinaldo D'ALESSANDRO
  • 2° classificato: Arch. Valentina ZECCHILLO
  • 3° classificato: Ing. Michele TITTON

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