Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego: i due incentivi per l'avvio di attività libero-professionale

di Mariagrazia Barletta

Il Dl Coesione si appresta a diventare legge con l'ultimo step alla Camera, che ratificherà il lavoro svolto dall'altro ramo del Parlamento. La discussione in Aula comincerà lunedì 1° luglio e non essendoci spazio per modifiche si può affermare che le misure "Autoimpiego Centro-Nord Italia" e "Resto al Sud 2.0" saranno confermate. I due incentivi, uno per il Centro-Nord e l'altro per le regioni del Sud, si concretizzano in voucher per l'acquisto di beni, strumenti e servizi, in contributi a fondo perduto, finalizzati all'avvio dell'attività, in tutoraggio per l'incremento delle competenze e in servizi di formazione e accompagnamento.

I destinatari sono giovani di età inferiore ai 35 anni che si trovano in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, o sono inoccupati, inattivi e disoccupati, ovvero sono disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol).

Le due misure coprono tre tipologie di iniziative, ossia: l'erogazione di servizi di formazione e di accompagnamento per l'avvio dell'attività; tutoraggio per l'incremento delle competenze e concessione di incentivi. Beneficiano delle agevolazioni, per entrambe le misure, le attività libero-professionali, in forma individuale o collettiva, comprese quelle che prevedono l'iscrizione ad ordini o collegi professionali.

Per finanziare le due misure sono stanziati 800 milioni di euro, di cui 80 milioni per il 2024 e 720 per il 2025. A gestire gli incentivi sarà Invitalia, mentre l'Ente nazionale microcredito si occuperà del coordinamento dell'attività formativa.

Per entrambe le misure occorre un decreto interministeriale che indichi i termini, i criteri e le modalità di finanziamento delle iniziative.

Autoimpiego Nord e Centro Italia

La misura, come accennato, è finalizzata a sostenere l'avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali nel Centro e Nord Italia.

Sono ammissibili a finanziamento le iniziative finalizzate:

  • all'erogazione di servizi di formazione e di accompagnamento alla progettazione preliminare per l'avvio delle attività imprenditoriali e libero-professionali;
  • al tutoraggio che ha come obbiettivo l'incremento delle competenze e il supporto per lo svolgimento e l'avvio dell'attività;
  • alla concessione di incentivi per l'avvio dell'attività.

Gli incentivi relativi all'ultimo punto sono di tre tipologie:

  • un voucher di avvio, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l'acquisto di beni, strumenti e servizi per l'avvio delle attività imprenditoriali e libero-professionali, per un importo massimo di 30mila euro. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l'importo massimo del voucher sale a 40mila euro.
  • un aiuto per programmi di spesa di valore non superiore a 120mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 65% dell'investimento per l'avvio delle attività;
  • un aiuto per programmi di spesa oltre i 120mila euro e fino ai 200mila, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 60% dell'investimento per l'avvio delle attività.

I limiti di spesa per l'attuazione di Autoimpiego Centro-Nord Italia sono così determinati: 30,5 milioni di euro per il 2024 e 274,5 milioni per il 2025.

Resto al Sud 2.0

La misura, che si applica alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, è anch'essa finalizzata a promuovere la costituzione di nuove attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, comprese quelle che prevedono l'iscrizione ad ordini o collegi professionali.

Sono ammissibili a finanziamento le iniziative finalizzate:

  • all'erogazione di servizi di formazione e di accompagnamento alla progettazione preliminare per l'avvio delle attività imprenditoriali e libero-professionali;
  • il tutoraggio, finalizzato all'incremento delle competenze e al supporto dei soggetti destinatari;
  • gli interventi di sostegno consistenti nella concessione di incentivi per l'avvio dell'attività.

Gli interventi di sostegno di cui al terzo punto si dividono in tre tipologie d'aiuto:

  • un voucher di avvio, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l'acquisto di beni, strumenti e servizi per l'avvio delle attività, per un importo massimo di 40mila euro. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l'importo massimo del voucher è di 50mila euro;
  • un aiuto per programmi di spesa di valore non superiore a 120mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 75% dell'investimento per l'avvio delle attività;
  • un aiuto per programmi di spesa oltre i 120mila euro e fino a 200mila, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 70% dell'investimento per l'avvio delle attività.4

Per questi ultimi tre incentivi la norma fa riferimento non solo alle attività nel Mezzogiorno ma anche a quelle nei territori delle regioni dell'Italia Centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.

I limiti di spesa per l'attuazione di Resto al Sud 2.0 sono i seguenti: 49,5 milioni di euro per il 2024 e 445,5 milioni di euro per il 2025.

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