Migliore+Servetto con Karmachina firma l'allestimento del museo europeo di Schengen (Lussemburgo)

È italiano  il nuovo progetto di allestimento permanente e di multimedia design del Museo Europeo di Schengen (Lussemburgo) e la rivalorizzazione del battello Princess Marie Astrid II, a bordo del quale l'omonimo Trattato è stato firmato nel 1985. A idearlo è lo studio Migliore+Servetto con Karmachina.

Un viaggio attraverso l'evoluzione del concetto di "confine" nel mondo, con un focus anche sul Trattato di Schengen e su come esso abbia influenzato le relazioni tra le persone e le nazioni, non solo a livello europeo. L'apertura è prevista nel corso del 2025, a quarant'anni dalla firma dello storico Accordo.

Lo spazio come luogo senza confini

Il progetto di Migliore+Servetto con Karmachina per il Museo, che fa seguito al restauro della struttura preesistente ad opera di Forma Architects, parte dal tema "Borders" e reinterpreta lo spazio come un luogo "senza confini", borderless non solo a livello spaziale, senza barriere architettoniche, ma anche a livello multimediale e narrativo. L'obiettivo è creare un museo inclusivo, capace di accogliere diversi tipi di pubblico; accessibile, in grado di offrire differenti ma complementari livelli di lettura e di condivisione dei contenuti; innovativo, perché lavora su un piano multisensoriale per attivare la memoria cognitiva. Il nuovo Museo Europeo guiderà i visitatori alla riscoperta di uno dei momenti fondativi dell'Europa, coinvolgendoli e accompagnandoli in un'esperienza immersiva che attraversando il passato e il presente si rivolge verso il futuro.  

Schengen Museum, courtesy of Migliore+Servetto

«È stata sicuramente un'opportunità anche avere un luogo espositivo non convenzionale, un unicum. Lavorare con il battello ormeggiato sulla Mosella ci ha permesso di fisicizzare un concetto di luogo culturale permeabile, capace anche di muoversi e spostarsi tra i diversi territori», afferma Ico Migliore. «Il nostro progetto - prosegue - incarna una nuova concezione di museo aperto e itinerante, che offre un'ulteriore esperienza in cui l'imbarcazione lunga 40 metri viene trasformata in un memorabile momento narrativo».

Un viaggio a tappe, coinvolgente

Il museo sviluppa un percorso a tappe, tra il fisico e il digitale, un viaggio coinvolgente per sperimentare le diversità, gli incroci possibili e l'integrazione mediante una chiave intuitiva, interattiva e ludica, che alterna anche momenti di approfondimento e di riflessione. In una progressione lineare di testi e oggetti legati ai temi delle quattro sezioni principali, si incontrano infatti 19 installazioni, ognuna diversa per contenuto, forma e multimedialità, nel fluire di un percorso circolare culminante nel nucleo centrale: il "Cube", cuore narrativo che racchiude un'installazione immersiva e coinvolgente a conclusione del percorso espositivo.

Schengen Museum, courtesy of Migliore+Servetto

In una concezione multimodale dell'esposizione, quest'ultimo elemento costituisce il fulcro dell'allestimento: il Cube è un segno identitario, memorabile e dinamico, che rappresenta il concept creativo "senza confini" tra i Paesi e la moltitudine di persone che ne fanno parte, dove il pattern di bandiere, a definire la pelle del cubo, simboleggia i valori di unione e cooperazione. Lo spazio si dilata e si sviluppa anche grazie a un sistema di specchi e luci dinamiche, che restituisce l'effetto di un organismo pulsante e trasforma il Cube in una torre infinita che supera i confini fisici e ideali.

Al suo interno, un'installazione suggestiva racconta le avventure personali di persone provenienti dall'interno e dall'esterno dello spazio Schengen, testimonianze che innestano una catarsi emozionale come epilogo finale dell'esposizione.   

Schizzo di Migliore+Servetto, courtesy of Migliore+Servetto

«Il museo è stato pensato in un'ottica dinamica, come una sommatoria di atti quasi teatrali intorno a un nucleo centrale, il grande "cubo delle bandiere", che porta il visitatore in una dimensione altra, partecipativa e coinvolgente con il tempo e lo spazio», aggiunge Mara Servetto.

Il battello Princess Marie Astrid II

Il Battello e la sua struttura storica, usurati dall'utilizzo e dal trascorrere del tempo, fanno da sfondo alla storia narrata, mantenendo l'impianto originale dell'imbarcazione, ma al contempo instaurando un dialogo continuo con il nuovo allestimento del Museo. Nella sala del ponte superiore le finiture e i materiali, come le tende e le lampade, richiamano l'atmosfera e l'estetica dell'epoca, integrandosi con le installazioni e gli arredi contemporanei.

Per il ponte inferiore del battello è stato ideato un sistema flessibile e multifunzionale, in grado di assumere configurazioni spaziali differenti e di rispondere a diverse necessità.  Il Battello sarà quindi completamente rinnovato e ospiterà anche nuove funzioni, come uno spazio per conferenze, un'area per mostre temporanee e una lounge, oltre a una nuova installazione dinamica che racconta la storia della firma dell'Accordo di Schengen.

La "Signature Room" consentirà infatti al visitatore di compiere un viaggio nel tempo, trasportandolo nello stesso spazio che ha accolto i rappresentanti dei primi Paesi firmatari dell'Accordo nel 1985. Il battello diventerà quindi una grande macchina scenica itinerante, capace di ospitare scenari narrativi flessibili e di accogliere i visitatori in un ambiente sorprendente e dinamico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il: