Non trova soluzione nel Dl Salva-Casa l'impasse allo sviluppo edilizio di Milano, innescato dalle indagini della procura sui presunti illeciti in campo urbanistico. E ora pare che la prossima occasione per dare soluzione alla delicata questione sia stato individuata nel Dl Infrastrutture.
In seguito alla battuta d'arresto del cosiddetto "Salva Milano", che la città di Milano attendeva da mesi, protestano gli architetti milanesi che chiedevano chiarezza sulle vicende legate all'urbanistica dopo le inchieste della procura. Dopo lo stop in commissione Ambiente alla Camera, ieri sono stati ritirati tutti gli emendamenti e il sottosegretario leghista Alessandro Morelli ha garantito che il "Salva Milano" rientrerà nel decreto legge infrastrutture.
«Chiediamo certezza su questa attività legislativa e l'impegno del Governo a portare avanti questo provvedimento attesissimo per mettere fine all'incertezza che blocca, rallenta e rigetta molti progetti di sviluppo immobiliare e rigenerazione della città di Milano», spiega il presidente dell'Ordine degli Architetti Federico Aldini.
«Non è più rinviabile la norma che faceva chiarezza sulle procedure, perché come architetti, in questa situazione di grande confusione normativa non siamo in grado di svolgere il ruolo di tutela del "pubblico interesse" che ci è stato attribuito dalla Costituzione e ribadito dal Codice deontologico», prosegue il presidente.
«Il mancato chiarimento normativo riguarda infatti, oltre che progetti di sviluppo futuri, molti cantieri con i lavori in corso, con il coinvolgimento di professionisti e imprese, ma anche di famiglie che hanno già venduto le loro case e firmato preliminari d'acquisto e alle quali, come tecnici, non siamo in grado di dare certezze. Se ci fosse davvero la possibilità di far rientrare questi chiarimenti nel Dl Infrastrutture ci aspettiamo nelle prossime settimane un interesse da parte di tutti ad un confronto positivo, più tecnico che politico, che porti alla puntualizzazione di quanto a nostro avviso è già chiarissimo e sul quale ci siamo basati negli ultimi dodici anni», chiosa Aldini.
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