Un paesaggio montano immerso nel verde e proiettato sulla quinta delle vette delle Alpi Sarentine e le creste dei monti di Fundres: è qui che il comune alto-atesino di Falzes immagina la realizzazione di un centro residenziale di cura.

Bandito lo scorso febbraio, il concorso - vinto dallo studio BSTR Architects - richiedeva il progetto di una struttura contemporanea, in armonia con le linee del paesaggio e altrettanto attenta alle dinamiche sociali del paese.

Il volume immaginato appare, così, strettamente legato all'orografia del luogo, caratterizzato da linee curve e dalla contrapposizione tra contesto antropizzato e naturale.

Tre gli elementi alla base del progetto, nati dall'interpretazione contemporanea dei caratteri tipologici dei modelli architettonici vernacolari: il tetto, ligneo e a due falde, l'ombra, definita dall'ampio sporto della copertura, ed il basamento, elemento solido, pieno, stabile, matericamente grezzo.

Curvandosi e aprendosi verso via Sichelburg, unico lato di ingresso all'area, il complesso accoglie i visitatori all'interno del grande parco lineare realizzato sulla copertura del volume basamentale, circondato da spazi esterni concepiti come un percorso che si snoda lungo un circuito per congiungere le differenti quote del lotto, dal livello del giardino pensile al parco verde nella parte a ovest dell'area.

immagine: © BSTR Architects

Pieni, vuoti e percorsi circolari

La struttura si articola su 4 livelli, messi in comunicazione da 3 nuclei di connessione verticale.

Costituito da un basamento massiccio e innestato nel terreno, il piano terra ospita una delle 3 aree residenziali e di assistenza, con un'area dedicata ai locali di servizio (depositi, spogliatoi, locali tecnici ecc.). Qui, il distributivo lascia spazio a corti circolari che illuminano gli interni e, al tempo stesso, rendono circolari i percorsi.

Varcato l'ingresso, collocato al piano superiore e arretrato rispetto al volume del tetto, ci si trova nell'area dedicata agli spazi collettivi (bar, soggiorno comune, area terapia) in diretta connessione con gli spazi esterni, e, ad ovest, in posizione più riservata, le abitazioni per anziani autosufficienti dotate di un proprio piccolo giardino.

I restanti due livelli sono adibiti ad aree residenziali: la gran parte delle camere hanno l'affaccio verso sud e i servizi a nord, mentre al centro trovano posto il refettorio e il soggiorno, con canale visivo diretto verso l'esterno e verso la terrazza comune.

Il nucleo centrale accoglie poi gli ambienti del centro assistenza, dotati di un'ottima vista verso i principali spazi collettivi. Particolare attenzione è stata rivolta ai percorsi interni e alle possibilità di utilizzo dei distributivi da parte degli ospiti, permettendo di creare percorsi diversificati. Si alternano infatti piccoli e grandi spazi comuni che dilatano i corridoi migliorando la perspicuità tra gli spazi e generando occasioni di socialità.

Continuità tra esterno e interno: dal codice vernacolare agli spazi per la cura

Oltre alla cura degli ambienti interni, il progetto focalizza l'attenzione sulla configurazione del giardino, inteso come luogo protetto e di "cura", strutturato in aree differenziate con elementi peculiari per l'orientamento e per la stimolazione sensoriale e percettiva dell'anziano. Si crea così una passeggiata fluida nel verde, intervallata da aree attrezzate.

Fedele al codice vernacolare e al contesto naturale, l'intero progetto sceglie il legno come principale materiale, sia nella definizione strutturale che nella caratterizzazione estetica degli spazi esterni ed interni.

Esternamente la facciata superiore è rivestita in legno impregnato di un colore verde scuro, così da armonizzarsi con il paesaggio circostante, opposto alla logica del volume superiore, prevalentemente vetrato e permeabile.

La modularità del volume consente di realizzare le facciate attraverso grandi pannelli prefabbricati, comprensivi di rivestimenti esterni e stratigrafie interne, per essere successivamente assemblati in cantiere.

immagine: © luce atelier

Crediti del progetto

Team
BSTR architects
Rosso19
AEI Progetti                                   
TECNEAS                                   
Per. Ind. Corrado Forner              

SUL: 8.198 m2
Area verde: 6.126 m2

Graduatoria definitiva

1° posto RT Arch. Tommaso Rossi Fioravanti, Arch. Elias Terzitta, Arch. Lorenzo Rabizzi, Arch. Eugenia Bordini, Arch. Riccardo Sinni, AEI Progetti Srl, Studio associato Tecneas, P.I. Corrado Forner;

2° posto RT Arch. Gerhard Mahlknecht, Arch. Stefano D'Elia, Arch. Vanni Sacconi, Arch. Franziska Käfuerle, iPM Ingenieure, P.I. Georg Mutschlechner, P.I. Helmut Plankensteiner;

3° posto RT Sulkin - Marchissio scp, Arch. Alessia Fratta, Arch. Giovanni Palmiero, Ing. Gennaro Ferrante, Arch. Antonino Caridi;

Riconoscimento RT Arch. Alexander Pedevilla, Arch. Armin Peevilla, gbd ZT GmbH, STAIN ENGINEERING Srl, Geom. Alexander Zingerle, Ing. Sara Salvati;

Riconoscimento RT CeZ Calderan Zanovello Architetti Srl - Stp, Ing. Rodolfo Senoner, Studio Troi & Schenk

Deliberazione della giunta comunale

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