In copertina | Centro Cultural Elena Garro di Fernanda Canales e Arquitectura 911sc
Photo di Sandra Pereznieto, Rafael Gamo, by Courtesy of Fernanda Canales

Le sconfinate distese di case colorate, la grandiosità dei palazzi coloniali, i resti archeologici dell'antica capitale azteca Tenochtitlán e gli originali murales degli artisti messicani sono solo alcuni dei buoni motivi per visitare Città del Messico.

La città ispanofona più popolosa del mondo merita un viaggio per vedere i capolavori di Luis Barragán, Frida Kahlo e Diego Rivera e per scoprire alcune delle opere più recenti di architettura contemporanea. Tutti  progetti in dialogo con la storia e la cultura del luogo, firmati da Fernanda Canales, David Chipperfield Architects, Alberto Kalach, FR-EE / Fernando Romero Enterprise e Productora (Carlos Bedoya, Víctor Jaime, Wonne Ickx, Abel Perles).

Viaggio a Città del Messico - I progetti contemporanei da non perdere!

Città del Messico, situata a circa 2.300 metri sul livello del mare e costruita su un'area geologica di laghi e vulcani, occupa una decima parte della Valle del Messico. Una città caotica e piena di contrasti, dove oltre 500 grattacieli scandiscono il suo sviluppo orizzontale caratterizzato da un insieme di quartieri che, in continua e rapida espansione, si estendono senza soluzione di continuità sul territorio.

Una metropoli dai tanti volti e dai contorni indefiniti che, con il suo Centro Storico dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, la sua cultura millenaria, le sue rovine precolombiane, i suoi palazzi coloniali e i suoi vivaci mercati di strada, sprigiona energia e fascino. Città del Messico è la meta ideale per gli appassionati di archeologia, arte e architettura!

Tra i nuovi progetti contemporanei e gli interventi di recupero di edifici esistenti meritano una visita il Centro Cultural Elena Garro, il Sabino 336, il Laguna Mexico, il Museo Soumaya e il Museo Jumex. Tutte opere particolarmente significative per l'attenzione che riservano ai temi della sostenibilità ambientale, dell'economia circolare, del rispetto per l'essere umano e del contesto storico-urbano.

Da non perdere, inoltre, un tour sulla Cablebús 2 per godere di spettacolari viste panoramiche sulla capitale e sulle case colorate del distretto di Iztapalapa.

Alla scoperta del territorio

Un tour panoramico tra case colorate e murales sulla Cablebús 2

Cablebús 2 · Distretto di Iztapalapa · Progetto: Leitner · Foto by Courtesy of Leitner

Per avere un'idea della vastità del territorio metropolitano di Città del Messico e ammirare dall'alto gli originali murales messicani e le tipiche case colorate del distretto di Iztapalapa non possiamo perdere un tour panoramico sulla Cablebús 2.

La cabinovia più lunga del Messico progettata dall'azienda italiana Leitner e realizzata per riqualificare uno dei quartieri più popolosi della capitale snellendo il traffico viario locale e riducendo l'emissione di CO2. Un impianto ecosostenibile e dal design innovativo che trasporta in modo rapido, sicuro ed ecologico fino a 100.000 persone al giorno.

Cablebús 2 permette di raggiungere, in circa 36 minuti, le due stazioni terminali degli autobus e della metropolitana integrandosi perfettamente al sistema di trasporto pubblico della città. Un viaggio in funivia unico al mondo tra i colori e le immagini dei murales realizzati da circa 40 artisti sulle coperture e sulle facciate delle case che si trovano lungo il tragitto.

Cablebús 2 · Distretto di Iztapalapa · Progetto: Leitner · Foto by Courtesy of Leitner

Esplorando i nuovi spazi culturali

Centro Cultural Elena Garro

Il Centro Culturale Elena Garro, nel quartiere Coyoacán a sud di Città del Messico, è il luogo giusto per una pausa caffè tra libri, architettura e natura. Uno spazio contemporaneo dedicato alla cultura e all'educazione che ospita una biblioteca, un auditorium, una caffetteria, delle aule e degli uffici.

Il progetto, firmato dagli studi messicani Fernanda Canales e Arquitectura 911sc, conserva l'edificio originario della casa in mattoni dei primi anni del '900 e la amplia con una struttura in cemento e vetro che lo avvolge totalmente. Dietro la facciata principale si trova un foyer a doppia altezza sul quale, progettato come ad un cortile aperto con un giardino, si affacciano i balconi e le finestre dell'edificio preesistente.

Il nuovo volume, totalmente trasparente, mette in risalto sia la biblioteca che la casa originaria e incorpora al suo interno gli alberi esterni. Un progetto dove il passato dialoga con il presente in totale armonia con la natura e il contesto storico-urbano.

Centro Cultural Elena Garro | Progetto: Fernanda Canales e Arquitectura 911sc
Foto: Sandra Pereznieto, Rafael Gamo, courtesy of Fernanda Canales

Sabino 336

Nella zona industriale di Atlampa troviamo Sabino 336. Uno spazio contemporaneo ecosostenibile voluto dall'artista Bosco Sodi e progettato dall'architetto messicano Alberto Kalach, noto per il suo progetto della Biblioteca Vasconcelos. Un luogo unico dove materiali naturali e strutture post industriali dialogano armoniosamente con il design e l'arte contemporanea.

L'edificio, caratterizzato da un patio centrale sul quale si affacciano vari ambienti, ospita da una parte lo Studio di Bosco Sodi con delle sale per la collezione personale di famiglia e dall'altra la Fundación Casa Wabi con uffici, servizi e due sale espositive.

Il progetto, in mattoni e cemento, è realizzato utilizzando materie prime naturali in modo sostenibile. Entrambi gli artisti utilizzano legno, pietra e argilla per creare opere che incoraggiano una forma più ampia di pensiero ecologico attraverso la combinazione di pittura, scultura e architettura.

Sabino 336 | Progetto: Alberto Kalach
Foto: Sergio López, courtesy of Studio Bosco Sodi

Laguna México

Tappa d'obbligo per gli appassionati di arte e artigianato è il Laguna México. Uno spazio contemporaneo dedicato alla creatività ricavato in un'ex fabbrica di tessuti e filati degli anni '20 nel quartiere Doctores.

Il progetto, a firma dello studio messicano Productora (Carlos Bedoya, Víctor Jaime, Wonne Ickx, Abel Perles), conserva l'edificio industriale originale e lo amplia con alcune nuove aree per realizzare uno spazio collaborativo dedicato a design, architettura, pianificazione urbana, arte, artigianato e gastronomia.

L'intervento recupera i due cortili interni, migliora l'utilizzo degli spazi esistenti e mantiene le facciate esterne, caratterizzate da una solida struttura in cemento e una griglia in ferro battuto.

La circolazione all'interno dell'edificio è resa più facile grazie all'inserimento di nuove scale, ascensori, rampe e percorsi che invitano i visitatori a scoprire l'intero complesso e i laboratori di artigianato locale. I progettisti hanno, inoltre, mantenuto il colore verde oliva dei vecchi macchinari per tessere e degli elementi architettonici esistenti per definire una nuova identità cromatica a tutto il complesso.

Laguna México Progetto: Productora (Carlos Bedoya, Víctor Jaime, Wonne Ickx, Abel Perles)
Foto: Camila Cossio, courtesy of Productora

Immersi nell'arte e nell'architettura contemporanea

Museo Sumaya

Forme organiche e sinuose, superfici lucenti e cangianti, caratterizzano l'imponente volume scultoreo del Museo Sumaya. Un museo da visitare non solo per apprezzare la sua architettura ma anche per ammirare la più grande collezione privata, dopo quella francese, di sculture di Auguste Rodin e sentirsi avvolti da oltre 70.000 opere risalenti al periodo tra il XV e il XX secolo.

L'edificio, di proprietà della Fondazione Carlos Slim e progettato dallo studio messicano FR-EE/Fernando Romero Enterprise con la collaborazione di Ove Arup e Frank Gehry, offre alla città un spazio contemporaneo, dedicato all'arte e alla cultura, accessibile a tutti e con ingresso libero.

L'intero museo si sviluppa su cinque livelli attorno ad una rampa a spirale che dal piano terra, passando per le diverse sale espositive, conduce i visitatori all'ultimo piano. Il rivestimento in elementi esagonali specchianti, ispirato alle piastrelle di ceramica delle facciate dei palazzi coloniali messicani, conferisce al volume un aspetto diverso a seconda dell'ora del giorno e del punto di osservazione dello spettatore.

Museo Sumaya | Progetto: FR-EE/Fernando Romero Enterprise
Foto: Arianna Callocchia

Museo Jumex

Davanti al Museo Soumaya si trova il Museo Jumex progettato dallo studio britannico David Chipperfield Architects.

Il suo volume compatto e solido, completamente rivestito in travertino e realizzato con materiali locali, si ispira alle sculture indigene tradizionali messicane. La copertura a denti di sega crea una geometria ritmica e attraverso i suoi ampi lucernai distribuisce la luce naturale in modo uniforme all'interno della galleria del terzo piano. Il museo, con ingresso libero e aperto al pubblico, è stato progettato non solo per esporre opere d'arte contemporanea ma anche per offrire ai visitatori un ampio programma di eventi culturali, installazioni site specific e performance artistiche.

L'edificio si sviluppa su cinque livelli di cui quattro si elevano sopra un basamento rialzato per consentire alla piazza antistante di fondersi con gli ambienti al piano terra e creare una sorta di continuità tra esterno e interno. Al piano terra troviamo la hall d'ingresso, la biglietteria, un bookshop e una caffetteria mentre al primo, al secondo e al terzo piano delle sale espositive dedicate all'arte contemporanea. L'ampia terrazza del primo piano, affacciata sulla piazza e sul Museo Soumaya, ospita diversi spazi da utilizzare come forum per attività culturali o come aree di ritrovo e relax. Il seminterrato, utilizzato come sala espositiva, è caratterizzato da una pavimentazione in pietra realizzata dall'artista britannica Martin Creed e intitolata Work No. 1051 (2010), parte della Colección Jumex.

MUSEO JUMEX | Progetto: David Chipperfield Architects
Foto: Fernando Marroquín, courtesy of Museo Jumex

Maggiori info su Città del Messico

Altri siti da visitare

  • Il centro storico: Cattedrale, Terraza Gran Hotel, Templo Mayor, Casa de los Azuleos, Palacio de i Turbite, Palacio Postal, Palacio de Bellas Artes, Museo Nacional de Arte (Munal), Alemada Central, Mirador della Torre Latinoamericana.
  • Il Paseo de la Reforma: Plaza de Angel, Plaza de la Republica y monumento de la Revolucion con una sosta per un aperitivo al tramonto al Cityzen Rooftop Bar del Sofitel Mexico City Reforma.
  • Il bosque de Chapultepec: Museo Nacional de Antropología, Museo Nacional de Historia Castillo de Chapultepec.
  • Il quartiere di Coyoacán: Museo Frida Kahlo, Casa Estudio Diego Rivera y Frida Kahlo, Museo Diego Rivera Anahuacalli, Ciudad Universitaria - UNAM.
  • I musei d'arte contemporanea nei quartieri Polanco e nuevo Polanco: Museo Rufino Tamayo, Museo Soumaya, Museo Jumex.
  • Le opere di Luis Barragán: Casa Studio Barragán, Casa Gilardi, Casa Prieto López o Casa Pedregal.
  • La Casa Estudio Nancarrow O'Gorman.
  • La Basílica de Nuestra Señora de Guadalupe.
  • Il sito archeologico di Teotihuacán con le Piramidi del Sole e della Luna.

Come arrivare dall'Italia

Le possibilità per raggiungere Città del Messico dall'Italia sono tante, la più comoda e veloce è quella di prendere il volo diretto AeroMexico. In alternativa molte compagnie aeree offrono la possibilità di raggiungere Città del Messico con uno scalo in una città europea.

Dove dormire

Colonia Condesa (intorno ad Avenida Amsterdam) e Colonia Roma, in particolare Roma Norte (intorno a Plaza Rio de Janeiro e Calle Orizaba) dove si svolge la caratteristica movida notturna, sono due quartieri residenziali sicuri, ricchi di verde, a misura d'uomo e in posizione centrale rispetto alla città che offrono un'ampia gamma di strutture ricettive e permettono di raggiungere facilmente i principali luoghi di interesse.

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