Napoli Porta Est, gli architetti contro il bando: «Commissione inadeguata»

di Mariagrazia Barletta

Il bando per Napoli Porta Est, uno dei più importanti e costosi progetti urbanistici della città di Napoli dal Dopoguerra a oggi, non prevede un'adeguata commissione giudicatrice. È quanto evidenziano alla Regione Campania il Consiglio nazionale degli Architetti (Cnappc) insieme ai cinque Ordini provinciali della regione e ad altre istituzioni e associazioni culturali come In/Arch (Istituto nazionale di architettura) e Aniai (Associazione nazionale architetti e ingegneri Italiani). 

Gli architetti chiedono al presidente della Regione Vincenzo De Luca «di revisionare le procedure», inserendo nella commissione «progettisti di riconosciuta esperienza e valore internazionale».

«Nella formulazione del bando - scrivono gli architetti nella lettera inviata al presidente De Luca - tutto ciò è stato considerato e pertanto ai concorrenti sono stati richiesti elevatissimi requisiti professionali ed economici ed esperienze di progettazione di pari livello. Nella formazione della Commissione, invece, il rango e l'importanza del progetto non sembrano compresi nella loro interezza. Sono stati nominati dirigenti e funzionari interni alla Regione, di riconosciuta preparazione e capacità professionali come gestori delle procedure ma non, come impone il disciplinare "esperti nello specifico oggetto del concorso". D'altra parte, è prassi consolidata che i grandi concorsi internazionali abbiano nella commissione giudicatrice personalità di primo piano per conferire prestigio e risonanza al concorso. Eludere questa prassi lascia perplessi».

Il concorso - va ricordato - è molto ambizioso, prevede l'acquisizione di un masterplan finalizzato alla rigenerazione urbana delle aree dell'ex scalo merci FS, vicino alla stazione centrale, e di un progetto di fattibilità tecnica ed economica per la progettazione della nuova sede della Regione. Il costo stimato dell'intervento - da realizzare in 11 anni - è di circa 700 milioni di euro.

Il masterplan, parte del Piano urbanistico attuativo (Pua), interessa un'area di circa 185mila mq e punta alla rigenerazione del tessuto urbano e al potenziamento delle infrastrutture per la realizzazione dell'hub intermodale complesso Garibaldi-Stazione Centrale. Il nuovo sistema infrastrutturale si articolerà in una serie di interventi che comprendono: la nuova stazione Eav di piazza Garibaldi con la conversione funzionale dell'area di Porta Nolana (comprendente anche la storica stazione Bayard, la prima d'Italia, ora in fase di recupero), l'adeguamento della viabilità esistente, la realizzazione di nuovi parcheggi e di un nuovo terminal bus. Infine, il bando prevede la progettazione della nuova sede della regione Campania da 60mila mq.

Gli architetti ricordano che «la Regione Campania, prima in Italia, nel 2019 ha varato un'inedita ed esemplare "Legge per la promozione della qualità dell'architettura". Da quattro anni promuove e finanzia ricerche, studi e pubblicazioni sull'architettura moderna e contemporanea nella regione. Con la discutibile formazione della Commissione pregiudica il risultato del progetto e appanna un credito culturale ampiamente meritato nell'ambito della promozione della qualità architettonica. Questo è motivo di preoccupazione».

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