Taglio non solo al bonus ristrutturazioni, ma anche all'ecobonus che si attesta al 50% nel 2025, ma solo per le prime case, per poi scendere al 36% nel biennio 2026-27. Per abitazioni che non sono prime case, la detrazione scende al 36% nel 2025 e al 30% nel 2026 e 2027.
Un taglio drastico quello deciso con il disegno di legge di Bilancio 2025 approdato alla Camera per iniziare il suo iter di conversione ed andare in vigore dal prossimo 1° gennaio.
«Tali aliquote si applicano per tutte le tipologie di interventi agevolati, compresi quelli che, fino al 2024, davano luogo ad una detrazione più elevata, quali, ad esempio: gli interventi realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali e gli interventi su parti comuni di edifici condominiali finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica», viene specificato nella relazione illustrativa che accompagna la Manovra.
Dunque, le aliquote fisse: nel 2025 al 50% per le prime case e al 36% negli altri casi (e relativo décalage per il biennio successivo) si applicano a tutti gli interventi elencati all'articolo 14 del Dl 63 del 2013. Vediamo quali.
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Lavori condominiali
Taglio di 15 punti percentuali nel 2025 per le prime case e del 29% per le altre abitazioni, per gli interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio.
Ma, un taglio ancor più importante lo subiscono gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali che coinvolgono l'involucro dell'edificio con un'incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda. In questo caso la detrazione scende dal 70 al 50% per le prime case nel 2025 e al 36% negli altri casi. Ancora più marcato il taglio della detrazione che fino al 2024 era al 75%, applicata da chi raggiungeva lo standard di qualità media con gli interventi di riqualificazione energetica finalizzati a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva nei condomìni.
Va ancora peggio per gli interventi che contemporaneamente puntavano all'efficientamento energetico e al miglioramento sismico con aliquote che erano dell'80-85% a seconda del numero di classi simiche che si riuscivano a scalare. Anche in questo caso la detrazione scende al 50% nel 2025 per le prime case e al 36% negli altri casi per poi calare a picco nel 2026-27, raggiungendo quota 36% per le prime case e 30% per la abitazioni non principali. Un taglio di enorme entità che probabilmente decreterà la fine di una detrazione finalizzata alla messa in sicurezza degli edifici.
Schermature solari
Stesse aliquote (50% per prime case nel 2025 e 36% negli altri casi e taglio per il biennio successivo) per l'acquisto e la posa in opera delle schermature solari di cui all'allegato M al decreto legislativo 29 dicembre 2006, n. 311, fino a un valore massimo della detrazione di 60mila euro.
Micro-cogeneratori
Aliquote al 50 (prime case ) e 36% nel 2025 anche per l'acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, fino a un valore massimo della detrazione di 100mila euro. Per poter beneficiare di tale detrazione gli interventi devono condurre a un risparmio di energia primaria pari almeno al 20%.
Sostituzione di finestre
Restano in vita con le nuove aliquote ridotte anche gli interventi di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari.
Caldaie a condensazione e apparecchi ibridi
Aliquote al 36 e 50% nel 2025, e successivo décalage, anche per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto o con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, nonché per l'acquisto di generatori d'aria calda a condensazione e di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.
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