Un vuoto urbano che si trasforma per diventare una nuova piazza per la città, attraversabile, flessibile, colonizzabile spontaneamente e adatta ad ospitare svariate attività, dai piccoli mercati enogastronomici agli spettacoli culturali, incentivando l'invito alla sosta e alla socialità.
Scelto dalla comunità tra le proposte selezionate mediante un concorso di progettazione indetto dal Comune di Ferrara, il progetto della nuova piazza Cortevecchia, disegnato dallo studio INOUT Architettura, è situato a ridosso di Piazza Municipale, inserito nel sistema delle principali piazze cittadine e adiacente al nuovo parcheggio multipiano di via Borgoricco.
Prima dell'intervento, l'area appariva come un luogo trafficato per la presenza di attività commerciali, bar e ristoro. Affrontando una serie di sfide, in linea con le richieste del "Programma sperimentale di interventi per l'adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano", promosso e finanziato dal Mi.T.E, il nuovo disegno risolve una serie di criticità. Prime fra tutte la riconoscibilità - ottenuta mediante l'impiego degli stessi codici materici in continuità con le piazze limitrofe - e l'accessibilità, risolta con un suolo continuo, privo di discontinuità, gradini e rampe, adatto ad accogliere un pubblico intergenerazionale. Non meno importante, l'aspetto dell'ombreggiamento, espediente necessario per trasformare la piazza in un'oasi verde in grado di attuare e concretizzare specifici benefici ecosistemici.
"Il progetto - spiegano gli architetti - ha ritenuto che la misura più efficace ed economica per migliorare le condizioni di comfort climatico fosse l'introduzione di alberi, quali strumenti ecosistemici straordinari per intervenire contro l'isola di calore urbana, il run-off idrico e l'inquinamento atmosferico. L'intero progetto si sviluppa quindi dall'idea di una piazza alberata, in cui gli alberi divengono i grandi protagonisti dello spazio pubblico, con la loro chioma, la loro ombra, la loro architettura, trasformando appunto la piazza in un'oasi verde".
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foto: © Simone Bossi
Sopra e sotto: la piazza visibile e quella immaginaria
Un altro aspetto di fondamentale importanza durante la redazione del progetto è stata l'attenzione alla serie di "sotto-servizi", come le fondazioni di antichi edifici e le presenze archeologiche: al fine di ridurre al minimo la profondità degli scavi, le specie arboree sono state inserite a quote superiori rispetto a quelle dell'attuale piano di calpestio. Così, per far spazio alla zolla delle nuove alberature, il suolo continuo lapideo della piazza si increspa, acquisendo tridimensionalità e determinando il formarsi di puntuali atolli a disposizione delle comunità vegetali.
Queste isole verdi appaiono quindi come tronchi di cono di diametro variabile che, affiorando dal suolo, raggiungono un'altezza massima di un metro, con una sezione raccordata morbidamente alla quota della piazza. Il contatto è rafforzato anche dalla continuità materica dei cubetti di porfido che danno vita a un ricco disegno geometrico di cerchi concentrici.
La specie arborea individuata per trasformare la piazza in un'oasi verde è il platano, scelto sia per le sue caratteristiche intrinseche - come l'adattarsi a qualsiasi tipo di terreno, la tolleranza al calore e alla siccità e l'alto assorbimento di CO2 e inquinanti gassosi - che per la sua imponenza e rapida crescita.
Ne deriva una serie di isole verdi che appaiono come punti densi vegetati, strutturati attraverso l'articolazione di più alberi affiancati per ottenere un effetto di "chioma unica".
foto: © Simone Bossi
Il Permavoid System: l'acqua piovana come preziosa risorsa
Oltre a determinare una evidente continuità materica con i principali spazi urbani storici della città, la scelta del porfido è motivata anche dalla volontà di rendere drenante la sigillatura delle fughe, e quindi la pavimentazione stessa.
"Il progetto - spiegano ancora gli architetti - va in profondità oltre la pavimentazione e gli strati di allettamento, immaginando una non meno determinante "piazza ipogea", definendo uno spazio sotterraneo di grande innovazione, che trasforma l'acqua piovana da potenziale problematica a risorsa preziosa".
La soluzione adottata per la raccolta delle acque è quella del Permavoid System, che come una sorta di grande spugna raccoglie e conserva l'acqua meteorica, per poi restituirla attraverso meccanismi naturali di capillarità tra radici e terreno, evitando l'utilizzo di energia, pompe o valvole.
foto: © Simone Bossi
Crediti del progetto
Nome del progetto: Piazza Cortevecchia
Luogo: Piazza Cortevecchia, 44121 Ferrara (Italia)
Architettura: INOUT architettura
Team di progetto: arch. Mario Benedetto Assisi, arch. Valentina Milani, arch. Giulio Marchetti, arch. Giovanni Gibertini Cliente: Comune di Ferrara (Ing. Olga Mantovani)
Fase di progetto: settembre 2022 - giugno 2023
Fase di costruzione: settembre 2023 - giugno 2024
Area di progetto: 2.600 mq
Progetto idraulico: Ing. David Voltan
Agronomo: Dott.Agr. Giovanni Morelli
Impresa costruttrice: Arredo Urbano s.r.l, 39100 Bolzano (BZ)
Opere a verde: Teddioli arboricoltura
MATERIALI
Struttura attolli: calcestruzzo armato e rivestimento in porfido
Pavimento: porfido con giunti in cemento e giunti in resina drenante
Alberi: Platanor® 'Vallis Clausa'
Arredi: Panchine:modello Vera Solo con struttura in acciaio zincato e verniciato, produttore Mmcittè
Fontana: Fuente produttore Metalco
Sistema di accumulo dell'acqua: Permavoid System
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