Valorizzare il patrimonio naturale e la mobilità sostenibile; dar vita ad un ecosistema urbano che punti a vivacizzare la vita comunitaria grazie a spazi pubblici polifunzionali e condivisi a servizio sia dei nuovi residenti sia della comunità locale. In questo un ruolo chiave lo gioca il cortile urbano, uno spazio per l'incontro che segue - assicurano i progettisti - i principi della progettazione bioclimatica e al biophilic design.
Sono questi i punti strategici del progetto per il nuovo ecodistretto Bertalia-Lazzaretto di Bologna ideato dal team composto da Ati Project, a-fact architecture factory, Weber Architects e Parcnouveau.
La proposta è risultata vincitrice del concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune di Bologna a dicembre 2023 con l'obiettivo di realizzare realizzare circa 236 alloggi, di cui circa 119 per un nuovo studentato pubblico. Alla fine dei lavori, l'area potrà così ospitare circa 700 persone, fra cui 180 studenti e studentesse meritevoli e a basso reddito e dare vita a una grande comunità energetica, per un nuovo quartiere ecosostenibile.
Il progetto vincitore punta alla valorizzazione degli elementi paesaggistici come i sistemi verdi del Parco del Reno e il canale della Ghisiliera. Partendo dalla riqualificazione di questi elementi naturali, l'intervento mira a rafforzare la rete sociale e innescare un processo di rigenerazione, trasformando l'area in un fulcro vitale per la città.
Privilegiato è l'asse paesaggistico nord-sud tracciato dal canale della Ghisiliera, che i progettisti propongono di trasformare in una greenway ciclo-pedonale che collega in 15 minuti a piedi il quartiere di Pescarola a nord, il nuovo polo abitativo a ovest dell'Università di Bologna e, in bici, il centro città.
La presenza di spazi condivisi per il benessere e la socializzazione a beneficio della vita comunitaria sono un altro elemento fondante della proposta, In particolare, il cortile urbano, libero dal traffico, è concepito come spazio di incontro e socializzazione, dove la comunità può interagire con gli abitanti delle aree vicine.
«Il cortile - sottolineano i vincitori - offre una percezione immediata e articolata, grazie a una serie di stanze a cielo aperto immerse in un ambiente in cui natura e luce sono protagoniste: un palcoscenico ideale per attività che sostengono la creazione di una nuova identità comunitaria. Grazie alla progettazione bioclimatica e al biophilic design, i nuovi residenti godranno di spazi che favoriscono il benessere psicofisico e migliorano la qualità della vita».
«Non si tratta semplicemente di un'espansione urbana - rimarcano i progettisti in una nota -, ma di un autentico processo di rigenerazione che riconsegna spazi pubblici vitali alla comunità, promuovendo l'interazione sociale e creando un'esperienza di quartiere attiva. I nuovi volumi architettonici, caratterizzati da una varietà di altezze e colori ispirati al centro storico di Bologna, incorniciano il nuovo cortile urbano, contribuendo a rafforzare quel "senso del luogo" che è fondamentale per la percezione di appartenenza dei nuovi abitanti».
Ciò che avviene alla scala del quartiere è ripetuto anche a quella dell'edificio: i blocchi residenziali sono infatti dotati di coperture attrezzate e serre comunitarie, che incoraggiano una vita comunitaria attiva e partecipativa. Il ballatoio, concepito come più di un semplice passaggio, diventa un vero e proprio spazio di socialità, creando opportunità di interazione tra i residenti.
Al piano terra si trovano aree ricreative e cortili che spingono la vita comunitaria verso l'esterno, mentre le terrazze sulle coperture elevano il concetto di paesaggio produttivo verticale, integrando natura e abitare.
L'intervento «è concepito a partire dall'analisi dei dati climatici e sociali del territorio e costruito intorno all'idea di spazio pubblico inteso come motore della comunità, dove ogni abitante possa riconoscersi e sviluppare un senso di appartenenza autentico», afferma Giovanni Sanna, socio fondatore di a-fact architecture factory.
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