Fare l'architetto in Canada, pubblicate le regole Ue per facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro

In Gazzetta Ue l'accordo per il riconoscimento reciproco della qualifica di architetto

di Mariagrazia Barletta

È stato pubblicato sulla Gazzetta dell'Ue l'accordo tra l'Unione europea e il Canada per il riconoscimento reciproco della qualifica di architetto. Semplificando, l'accordo stabilisce quali sono le regole che consentono ad un professionista dell'Ue di essere riconosciuto come architetto e di esercitare la libera professione o di lavorare come dipendente in Canada e ad un architetto del Canada di vedere il suo titolo riconosciuto e lavorare negli Stati dell'Ue, Italia compresa.

Per esercitare la professione di architetto in Canada occorre un periodo minimo di 12 anni di istruzione, formazione ed esperienza professionale come architetto, attestati da titoli di formazione e da quattro anni di esperienza professionale in uno Stato membro dell'Unione europea. Serve l'iscrizione all'albo e una buona condotta civile e morale. Se si intende far lavorare in uno studio italiano un architetto canadese, i requisiti sono pressoché gli stessi che sono richiesti in Canada per gli architetti dell'Ue.

Per lavorare in Canada bisogna, inoltre, aver completato con successo un corso online di preiscrizione della durata di 10 ore per soddisfare i requisiti relativi alle conoscenze specifiche di settore in materia di normative edilizie, documenti edilizi, gestione amministrativa dei contratti e pratica professionale. Per gli architetti  canadesi che entrano in Italia non è previsto un "corso d'ingresso" (per conoscere la nostra normativa edilizia, con tutte le peculiarità regionali e locali non basta una vita!), ma l'Unione europea si riserva il diritto di introdurre un corso online di preiscrizione equivalente.

Per esercitare in Canada è necessario, inoltre, presentare domanda in formato elettronico corredata dei documenti e dei certificati elencati nell'accordo, tra cui: la laurea, l'attestazione dell'esperienza professionale svolta, un documento dell'Ordine provinciale cui si è iscritti che attesti la mancanza di azioni disciplinari in corso e che l'interessato non sia stato sospeso per gravi mancanze o per condanne per reati penali. Bisogna, inoltre, avere un'idonea assicurazione della responsabilità civile professionale che rispetti i canoni richiesti dal Paese ospitante,

Occorre, poi, superare un esame di lingua.

Il testo dell'accordo

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