Succede a Montevecchia, in Brianza, all'interno di un'antica dimora storica italiana costruita su un antico "castrum" romano. Come un tesoro nascosto e di rara bellezza, questo luogo - adiacente ad una chiesa e all'ingresso di una villa - riecheggia un mestiere antico e ormai dimenticato radicato in Brianza, ovvero la viticoltura e la torchiatura dell'uva.
Per decenni adibito a deposito, grazie all'intervento di a25architetti - fondato da Francesco e Paolo Manzoni - questo spazio mistico e sensoriale ritrova una nuova identità e, pur conservando l'atmosfera, l'identità del luogo e le tracce di storia vissuta, si prepara a vivere un nuovo capitolo di storia.
Tutto è funzionale, nulla è superfluo. Nella sua semplicità, e nel rispetto del passato, la riqualificazione architettonica offre infatti uno spunto di riflessione sul concetto di comfort abitativo.
«Il risultato - affermano gli architetti - permette di vivere una dimensione olistica dell'abitare, riflettendo sull'idea di comfort spesso influenzata dal contesto sociale in cui viviamo, sicuramente lontana da quanto realmente avremmo bisogno».
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foto: © Marcello Mariana
Gli innesti, in equilibrio tra autenticità e nuove necessità
«Più si esaminavano le murature - raccontano gli architetti - più diventava evidente come la storia dell'edificio giocasse un ruolo fondamentale per il progetto».
Originariamente a cielo aperto, senza copertura e con le finestre affacciate su una corte giardino interna, l'edificio venne poi chiuso sul lato strada e dotato di un tetto, assumendo la forma di un nuovo volume addossato alla casa.
Piuttosto che coprire le tracce del passato, il progetto, con estrema raffinatezza, ha cercato di conservare tutte le stratificazioni, testimonianze dei differenti usi dello spazio che si sono susseguiti nel tempo. Così, un occhio attento, può scorgere gli intonaci di quelle che in passato furono le pareti esterne dell'edificio, così come gli elementi lignei dei ballotoi e le pietre lavorate per l'innesto delle travi.
A determinare la scelta dei materiali "innestati" è il principio di leggerezza. La pavimentazione in cemento definisce una nuova stratificazione, che si affianca - ma al tempo stesso prende le distanze - dalle murature storiche, assecondando l'andamento irregolare della pietra dei muri e sottolineando i limiti tra nuovo ed esistente.
Ne deriva un nuovo livello chiaro e definito, dal quale emergono degli elementi costruiti artigianalmente molto esili in rame che, staccandosi anch'essi dalle murature, definiscono l'illuminazione dello spazio.
Alcuni degli strumenti da lavoro del tempo passato arredano le sale, dando vita a una nuova dimensione dell'abitare, sottolineando ancora la possibile convivenza di antico e contemporaneo.
Le fotografie di Marcello Mariana
Crediti del progetto
progetto: a25architetti - Francesco Manzoni, Paolo Manzoni
arredo: Fioroni
fotografie: Marcello Mariana
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