Un iter progettuale durato oltre dieci anni, dall'affidamento di incarico nel 2013, alla effettiva realizzazione, appena conclusa. Così da oggi, l'Università di Trento potrà vantare un nuovo spazio dedicato ai laboratori del Centro Interdipartimentale Mente e Cervello (CIMeC), progettati dallo studio locale Campomarzio - fondato da Pietro V. Ambrosini, Michele Andreatta, Alessandro Busana, Daniele Cappelletti, Enrico Lunelli e Teresa Pedretti - insieme all'architetto Michela Favero in un luogo simbolo della città che, dalla produzione di tabacco per cui venne realizzato nella seconda metà dell'Ottocento, si prepara ad accogliere il mondo della scienza.
Con linee pulite e colori neutri, i laboratori si inseriscono nel complesso storico - vagamente neoclassico - sviluppandosi prevalentemente in ipogeo, così da ottenere migliori condizioni per gli esperimenti grazie alla minore quantità di luce, suoni e campi magnetici che potrebbero interferire con le attrezzature tecniche.
"Collocando gran parte del programma sottoterra - spiegano i progettisti - è stato possibile costruire solo un volume più piccolo fuori terra, sostituendo un capannone industriale esistente costruito negli anni '70 e ristabilendo le proporzioni e la posizione dell'edificio storico della macera".
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foto: © Gustav Willeit
Geometrie, spazio e connessioni
Ad anticipare la struttura è un nuovo spazio pubblico che un tempo ospitava la vecchia piazza pavimentata, utilizzata per far essiccare le foglie di tabacco, a cui si aggiunge una nuova area verde che ricrea l'area originariamente utilizzata come giardino per l'abitazione del direttore.
Il volume invece, caratterizzato dall'utilizzo di cemento, acciaio e vetro, richiama l'atmosfera industriale del complesso, con una griglia di prospetto a intervalli regolari che rimanda al ritmo delle lesene delle facciate ottocentesche circostanti.
Lo stesso rigore compositivo si ritrova nei materiali utilizzati che costituiscono il piano terra trasparente, sormontato da un volume sospeso che ospita le attrezzature tecniche, in riferimento ai ponti di collegamento della vecchia Manifattura Tabacchi.
Due patii a cielo aperto, che portano aria e luce naturale agli spazi comuni collocati nel piano interrato, compongono una sorta di "chiostro contemporaneo" che connette, attraverso collegamenti pedonali e tunnel sotterranei, i nuovi laboratori con gli edifici storici esistenti.
Le fotografie di Gustav Willeit
Crediti del progetto
Luogo: Rovereto (TN)
Progettazione: 2013-2018
Realizzazione: 2021-2024
Costo: € 6.480.000,00
Cliente: Università degli Studi di Trento
Progettisti: Campomarzio / Michela Favero Architetto
Foto: © Gustav Willeit
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