in alto: Roma, piazza dei Cinquecento © Courtesy of TVK, IT's

Manca poco ormai.
Dal 24 dicembre 2024 al 6 gennaio 2026, Roma si prepara ad accogliere il XXV Giubileo universale.

Che poi lo sappiamo: questi eventi - si stima che nella città eterna, per l'Anno Domini 2025, arriveranno circa trenta milioni di turisti, pellegrini e non - rappresentano, al netto di grandi sforzi per chi ci abita, opportunità irripetibili sul fronte del rinnovamento, urbano e infrastrutturale. Richiamano, infatti, ingenti finanziamenti extra da risorse nazionali, regionali e quest'anno anche da fondi PNRR grazie ai quali, per lo meno ogni 25 anni, è possibile fare opere straordinarie - ma al contempo necessarie - per rendere la città nella condizione migliore.

Specialmente per una città come Roma, endemicamente compressa e in ritardo su quasi tutto, che in queste occasioni può e deve mettere in pratica un poderoso programma di manutenzioni straordinarie di cui beneficerà negli anni a venire.

L'obiettivo del Piano Giubileo 2025, con oltre 600 progetti e 4,8 miliardi di euro di investimenti, è infatti stato quello di realizzare una serie di opere di riqualificazione e ammodernamento della città, del suo patrimonio culturale e delle sue infrastrutture. Come il potenziamento della viabilità veicolare, la manutenzione straordinaria delle linee della metropolitana A e B, le strade, le aree pedonali, la riqualificazione di strutture per l'accoglienza di pellegrini e cittadini e l'attivazione di interventi per la cura del territorio, verde incluso.

Le 6 linee guida d'intervento

  • Riqualificazione e valorizzazione (121 interventi per 717 milioni di euro) dei luoghi giubilari e dei beni culturali e dello spazio pubblico della città.
  • Accessibilità e mobilità (44 interventi per 545,7 milioni di euro), per favorire la mobilità a servizio dei luoghi giubiliari e dell'intera città, con un'attenzione particolare alle aree periferiche, in modo da garantire una maggiore fruibilità dei principali snodi urbani da parte dei pellegrini, visitatori e cittadini.
  • Accoglienza e partecipazione (70 interventi per 222,8 milioni di euro), dedicata all'aumento delle strutture per l'accoglienza dei pellegrini e dei cittadini e all'organizzazione di grandi eventi legati all'anno santo.
  • Ambiente e territorio (24 interventi per 60 milioni di euro), volta alla riqualificazione e attivazione di interventi di cura del territorio, con particolare attenzione alle vie d'acqua e alle vie verdi della città.
  • Programma Accoglienza (66 interventi per 215,5 milioni di euro), che prevede l'ammodernamento delle ferrovie Roma-Lido e Roma-Viterbo, il rafforzamento del sistema di pronto soccorso e interventi di cybersecurity.
  • Caput Mundi (335 interventi per 500 milioni di euro) destinato a riqualificare e restaurare il patrimonio culturale e urbano e dei complessi di alto valore storico-architettonico della città di Roma.

Gli enti e i soggetti attuatori dei singoli interventi non possono che essere numerosi: sono infatti coinvolti Roma Capitale, Anas S.p.A., Società Giubileo 2025 (istituita ad hoc), Grandi Stazioni, RFI, Agenzia del Demanio, SSABAP Roma, ATAC, Roma Servizi per la Mobilità, Regione Lazio, Zetema, Parco Regionale dell'Appia Antica, Diocesi di Roma, ACEA ATO 2. Il commissario straordinario per il Giubileo 2025 è il sindaco Roberto Gualtieri.

A proposito di tempistiche

Gli interventi messi in atto dall'amministrazione capitolina, in collaborazione con numerosi altri soggetti e enti, pubblici e privati - l'abbiamo visto - sono centinaia, molti dei quali però ancora under construction.

Rispetto ai cronoprogrammi presentati, infatti, sono cambiate diverse date di inaugurazione dei nuovi spazi urbani realizzati per il Giubileo, così come comunicate dal sindaco Gualtieri: la riconsegna di piazza Pia, spostata dal 20 al 23 dicembre; di piazza Risorgimento semi pedonale (per il momento senza parcheggio sotterraneo), che sarà anticipata al 20 dicembre.

L'inaugurazione della parte laterale di piazza della Repubblica - un'oasi pedonale all'ombra dell'antico planetario slittata per problemi di consegna dei materiali - è stata fissata al 22 dicembre, mentre il 28 resta confermata la riconsegna di piazza San Giovanni, e il 30 piazza dei Cinquecento, quasi completamente ripavimentata e trasformata in una grande area pedonale, capolinea degli autobus escluso.

È stata invece aperta l'11 dicembre, (ma comunque in ritardo di un mese abbondante rispetto ai programmi) la nuova via Ottaviano, trasformata in un boulevard alberato con una nuova pavimentazione a "sampietrini moderni" e nuove caditoie.

E il nuovo allestimento interno della stazione della linea A Spagna, rimasta chiusa per alcuni mesi per consentire una parte dei lavori, che erano poi proseguiti anche dopo che il servizio era ripreso, il 4 ottobre. [fonte La Repubblica.it]

Opere simbolo

Le cosiddette «Opere Simbolo», sono quegli interventi che - con una dotazione totale di 200 milioni - riguardano aree fortemente evocative di Roma. Tra queste Piazza Pia, Piazza Risorgimento e via Ottaviano, Piazza San Giovanni, Piazza dei Cinquecento. Vediamole insieme, una ad una.

Piazza Pia · VIA Ingegneria

Quello che, fino ad un anno e mezzo fa, era uno striminzito triangolo stretto tra una strada a tre corsie, via della Conciliazione e Castel Sant'Angelo, grazie agli interventi per il Giubileo (che hanno causato non pochi disagi agli automobilisti romani) si è trasformato nell'opera simbolo: una monumentale piazza pedonale di 7000 mq, lastricata di sanpietrini, gradonate, verde e due fontane circolari. Incanalando il traffico veicolare in un tunnel sotterraneo, infatti, l'intervento permette di ristabilire la gerarchia storica tra la direttrice urbana principale e la viabilità di circonvallazione dei bastioni, rafforzando l'asse pedonale Castel Sant'Angelo - San Pietro e restituendo alla città uno spazio pubblico.

Costati circa 90 milioni, i complessi lavori, coordinati dall'architetto Felipe Lozano Lalinde della società VIA Ingegneria, hanno avuto a che fare tra le altre cose con lo spostamento di un gigantesco collettore fognario e col ritrovamento di un'antica lavanderia di epoca romana, del III secolo d. C., che nei prossimi mesi sarà ricollocata nei giardini adiacenti.

Una sfida nella sfida.

Piazza Risorgimento · Studio IT's

Nata ad inizio Novecento con il quartiere Prati, evoluta negli anni Cinquanta con la creazione di nuovi spazi per la città delle auto, riordinata in occasione del Giubileo 2000, questa Piazza - mai particolarmente attraente nè amata a causa della sua natura ibrida - è, allo stesso tempo, giardino, crocevia, isola, spazio di passaggio dai flussi importanti. Ma anche nodo per la mobilità urbana, cerniera tra gli itinerari di attraversamento dell'area nord-occidentale della città, il Vaticano e il Lungotevere, oltre che storico capolinea dell'anello tranviario 19.

Una criticità, questa della viabilità, che resta tutt'oggi cruciale e parzialmente irrisolta, avendo deviato il traffico su un solo lato della piazza (così come irrisolto è il completamento dell'ambizioso progetto per il parcheggio ipogeo, che, per ovvie ragioni, sarà realizzato solo dopo la fine del Giubileo, a partire dal 2026).

Con un'estensione di oltre 18.000 mq e questa natura frammentata, lo studio It's l'ha voluta ripensare come un ecosistema urbano in grado di creare inedite relazioni, ambientali, sociali e percettive verso il contesto.

"Lavorare sullo spazio pubblico ha significato riflettere su come muoversi nella città di domani, a quali velocità, con quali meccanismi percettivi; ha significato immaginare le possibili forme di socialità, le nuove comunità, nuovi usi e relazioni, ridefinire il rapporto tra città e natura" - illustra Alessandro Cambi, partner di It's.

Il progetto, appoggiandosi a segni esistenti, vuole reinterpretarne le matericità: nelle parti pedonalizzate l'asfalto è sostituito dal calcestre, una terra naturale compattata che favorisce una maggiore permeabilità alle acque e agevola la capacità di assorbimento degli eventi metereologici più consistenti.

Sono state piantate molte nuove alberature, creato un playground e posizionati macro oggetti urbani in legno che punteggiano gli spazi, attivando forme alternative di uso e nuove potenziali socialità.

Via Ottaviano · Studio IT's

Via Ottaviano nasce tra la fine dell'800 ed i primi del '900 come grande asse urbano che lega via Giulio Cesare, la stazione metro Ottaviano con Piazza San Pietro e il suo colonnato.

Per questo, in vista del Giubileo, il progetto appena inaugurato - sempre curato da It's - si è concentrato soprattutto sulla ridistribuzione dei suoi flussi di mobilità, con l'obiettivo di rendere la strada un boulevard sicuro, elegante e prevalentemente pedonale. Una sorta di piazza lineare.

Dovendo però consentire anche la circolazione del tram, il nuovo profilo del suolo è reso completamente orizzontale, senza marciapiedi ne salti di quota: degli inserti puntuali nella pavimentazione creano poi lo spazio per nuove alberature, sedute e luoghi di sosta, formando delle isole naturali, spazi di nuova socialità e rigenerazione.

Piazza San Giovanni in Laterano · One Works

È ancora in corso Piazza San Giovanni in Laterano, l'intervento realizzato dal Dipartimento Infrastrutture e lavori pubblici (DILP) di Roma Capitale, su progetto di One Works - studio globale di architettura e ingegneria che si è aggiudicato la procedura di gara - per restituire alla cittadinanza uno spazio che sappia coniugare l'anima storica di Roma con le necessità urbane odierne, abbracciando sicurezza funzionale, efficienza energetica e gestione sostenibile dei materiali.

Una superficie in falsopiano di 18 mila metri quadrati, antistante la Basilica, con un progetto di riqualificazione da 15 milioni di euro che si ispira agli interni della Basilica, in particolare alla sua storica pavimentazione romana in marmo, i Cosmati: i motivi circolari di questo intricato mosaico escono dalla chiesa per animare anche l'ampia area esterna, creando una forte continuità visiva.

La piazza sarà pavimentata con pietre tradizionali locali come il sanpietrino, la basaltina e il travertino, intervallate da panchine, aree di vegetazione bassa e giochi d'acqua, per offrire ai passanti un piacere ricreativo e generare un effetto di raffreddamento, migliorando il microclima durante le calde estati romane.

Rispettando i più alti standard di sicurezza e accessibilità, lo spazio è stato trasformato in un ambiente accogliente e inclusivo, in cui l'integrazione di fontane a livello del suolo, completate da un'illuminazione a basso consumo energetico, serve a onorare gli obiettivi di sostenibilità del network C40 a cui ha aderito la città di Roma.

Piazza dei Cinquecento · Studio IT's

Nodo strategico, primo biglietto da visita della città appena si scende dal treno, la Stazione Termini è un organismo urbano, inserito nel tessuto ottocentesco della città. Così come la grande piazza antistante di 161.081 mq, Piazza dei Cinquecento, oggi ridotta ad essere non uno spazio pubblico ma un caotico insieme di flussi carrabili e capolinea di autobus.

Ecco perché il progetto di riqualificazione di prossima apertura - vinto da IT's con TVK, Artelia Italia, Nt Engineering, Michela Rustici e Latitude Platform for Urban Reasearch and Design dopo un concorso internazionale bandito da Comune di Roma, Rete Ferroviaria Italiana (FS), Grandi Stazioni Rail (FS), Sistemi Urbani (FS) - vuole contribuire innanzitutto a dare una visione della città futura, trasformando questo nodo urbano in uno spazio vissuto, "un vuoto animato".

Come? Attraverso una strategia di interventi progressivi nel tempo e lo sviluppo di percorsi pedonali nelle aree di prossimità. Liberando lo spazio dai flussi meccanici e restituendolo ad una dimensione umana, infatti, l'intervento mira a ricostruire il significato di piazza pubblica e della connessione tra la stazione e la città. Inoltre, lavorando sul valore del vuoto, permette lo scambio libero per molteplici usi nel tempo, rendendo visibile le diverse e molte presenze storiche della città. La nuova Piazza dei Cinquecento, pavimentata in travertino e basaltina di Bagnoregio, accoglie ora otto aree verdi con alberi, nuove corsie per i taxi e gli autobus.

Piazza dei Cinquecento | Courtesy of TVK, IT's

per i più curiosi
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