La verifica dei titoli pregressi da parte degli uffici comunali potrà essere presunta qualora nella modulistica relativa all'ultimo intervento il cittadino abbia debitamente indicato gli estremi dei titoli pregressi.
È uno dei chiarimenti che il ministero delle Infrastrutture ha anticipato in occasione della riunione tenutasi il 28 gennaio con gli stakeholder e che dovrebbe far parte delle linee guida applicative al salva-casa, di prossima pubblicazione. Dunque, va sottolineato: per ora il Mit ha pubblicato una nota che anticipa le future linee guida o Faq, a seconda della forma che si vorrà dare alle istruzioni applicative. Insomma nulla di definitivo. E anche quando il documento sarà definitivo si tratterà di indicazioni per le amministrazioni, comunque non vincolanti.
Come accennato, il Mit tenta di sciogliere un nodo importante che riguarda la verifica dello stato legittimo così come innovato dal salva-casa. Quest'ultimo ha introdotto la possibilità di evitare la ricerca di titoli risalenti nel tempo al fine di dimostrare lo stato legittimo. In particolare, si può far riferimento al titolo abilitativo che ha assentito l'ultimo intervento edilizio realizzato sull'intero immobile o sull'intera unità immobiliare, a condizione che l'amministrazione competente, in sede di rilascio del medesimo, abbia verificato la legittimità dei titoli pregressi.
Una previsione che ha destato dei dubbi, ad esempio, visto che la semplificazione è legata ad un'azione di verifica da parte dell'amministrazione, è lecito chiedersi se la semplice Scia o la Cila possano valere per evitare di andare a ricercare titoli risalenti nel tempo. L'indicazione che il Mit dà ai Comuni è che verifica dei titoli pregressi da parte degli uffici comunali potrà essere presunta qualora nella modulistica relativa all'ultimo intervento il cittadino abbia debitamente indicato gli estremi dei titoli pregressi.
«Viene così - scrive il ministero - pienamente valorizzato il legittimo affidamento del cittadino rispetto all'operato della pubblica amministrazione che, in occasione delle verifiche pregresse, non abbia mai rilevato motivi ostativi all'ottenimento dei titoli».
Si tratterebbe di una semplificazione che, però - va sottolineato - vale se riferita ad un titolo edilizio che ha riguardato l'intero immobile o l'intera unità immobiliare. Bisognerà vedere se le amministrazioni seguiranno l'interpretazione del Mit che non è vincolante e probabilmente - di fronte a una disposizione normativa non chiara - bisognerà aspettarsi le sentenze di Tar e Consiglio di Stato, sperando che le interpretazioni collimino.
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